Il riflesso della Russia al fronte
Le perdite patite dai russi finora sono surreali, per distacco le peggiori tra tutti i belligeranti. Milioni tra militari e civili sono morti, feriti o dispersi. Il morale dell’esercito precipita, le paturnie della popolazione s’impennano, così come diserzioni e scioperi. Normale in un paese problematico come quello zarista.
Un contesto del genere non può non aver ripercussioni sulle reali capacità al fronte. Arrivati a questo punto le armate russe non sono più in grado di mantenere un ritmo elevato. Il 31 ottobre l’esercito zarista respinge l’iniziativa turco-tedesca sul Narajowka, ma è costretto a ripiegare a Mieczyszczów. E non sembra messo meglio nella regione di Lutsk.
A Berlino non si sono ancora placati gli animi del Reichstag. Argomento del giorno: la censura. «Date al popolo tedesco la fiducia e il diritto di libertà meritate con torrenti di sangue». Dal Governo arriva un altro “vedremo”. In Lorena il francese sarebbe addirittura proibito perché ritenuto provocatorio.
Su tutti i fronti si registrano soprattutto duelli d’artiglieria; in particolare sul Carso, dove gli italiani stanno partorendo la nona battaglia dell’Isonzo. A Roma intanto si fanno i conti: le spese di guerra si aggirerebbero intorno ai dodici miliardi e mezzo, forse di più.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Le spese di guerra dell'Italia a ammontano a 12 miliardi e 600 milioni: 11.911 milioni per la guerra e 684 milioni per la Marina.
- Tittoni, Ambasciatore d'Italia a Parigi, si dimette per ragioni di salute.
Fronte orientale
- I russi respingono i tedeschi nella valle Narajowka (Naraivka, Galizia) ma si ritirano a Mieczyszczów.
Fronte italiano
- Aumenta l’attività dell’artiglieria in vista della nona battaglia dell'Isonzo.
Fronte meridionale
- Austro-tedeschi fermati nella regione del passo di Törzburg, ma vittoriosi sul passo Predeal.
- Fronte dello Struma: i britannici prendono Kumli e Barakli Juma (l’odierna Irakleia, di fronte al Passo Rupel).
Fronte d’oltremare
- Africa Orientale Tedesca: i britannici si riorganizzano in due divisioni (Comandanti Hoskins e van Deventer), la prima verso Kilwa, la seconda sul fiume Ruaha e la ferrovia centrale; Northey su Iringa.
Parole d'epoca
Sull'orlo di profondi burroni
di Ernesto Rosadi, 58^ batteria bombardieri, sottotenente
Zona di guerra 31/10/1916
Carissimi genitori
Finalmente posso rispondere alle ultime 2 vs. lettere avendo un po' di tempo a mia disposizione. In questa settimana sono stato molto occupato per costruirmi una baracca perché quella di prima era in posizione poco riparata e per di più era mal costruita, tanto che più volte la neve è passata dentro formando uno strato fin sopra la branda. L'attuale baracca è in posizione molto sicura, l'ho fatta scavare nella vita roccia ed io pure ho lavorato molto. Ho le mani tutte callose avendo dovuto lavorare con picconi, mazze e pali di ferro; mi pareva di essere a casa quando si facevano i scassi. Gli Austriaci possono pure seguitare a sparare cannonate che certamente andranno a finire giù per il lunghissimo e profondo canalone in cima al quale è il mio rifugio quasi in galleria. Vi dico subito che il primo di Novembre non sarò più esploratore avendo avuto il cambio. Siamo in due a fare il turno, perciò a Dicembre questo servizio toccherà di nuovo a me a disimpegnarlo ma spero che ci sia molta neve in tale quantità da essere impossibile il camminare in luoghi dove mancano perfino le strade.
Siccome mi domandate come ho potuto disimpegnare per un certo tempo il servizio di osserv.re e di espl.re vi dico che all'osservatorio siamo due ufficiali perciò mentre io sono stato in esplorazione il servizio di osservazione è potuto andare avanti lo stesso. L'ultima esplorazione l'ho fatta il 26; vi dirò che mi hanno dato un manuale che insegna a disimpegnare questo servizio e in seguito a ogni ricognizione si deve fare una relazione da consegnare al Maggiore. L'esplorazione del 26 la ricorderò per un pezzo. Avevo portato con me un soldato per compagnia ma questo aveva una paura incredibile. Quando fummo vicino alle trincee nemiche volle tornare indietro e mi aspettò sdraiato dietro un sasso, mentre io accompagnato da una guida molto pratica percorsi tutte le trincee, andai nei posti più avanzati, fino a 20 metri dal nemico.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
L'artiglieria nemica fu ieri più attiva contro le nostre posizioni di Valle Sugana, alla testata del torrente Vanoi (Cismon) e lungo tutta la fronte Giulia. Fu ovunque energicamente controbattuta. In combattimento aereo sul Carso fu abbattuto un velivolo nemico che cadde nelle nostre linee. Dei due aviatori uno è morto e l' altro venne fatto prigioniero.
Firmato: CADORNA