Mackensen vince sull’Argeș
Londra sistema almeno uno dei suoi problemi: Downing Street risolve la protesta dei minatori gallesi concedendo l’aumento dei salari. Bene, resta la crisi politica. Il Primo Ministro Asquith propone a Re Giorgio di valutare un bel rimpasto e si offre volontario, ma il destino del Gabinetto resta legato alle intenzioni di Lloyd George.
Capitolo Grecia: «Il Governo promette la completa protezione dei cittadini dell’Intesa e s’impegna a estendere tutte le garanzie legali ai venizelisti arrestati. […] Una commissione mista greco-francese si occuperà di stabilire come si sia verificato il conflitto». Belle parole, come tante altre spese fin qui. Il Ministero però accusa gli Alleati di aver sparato per primi; l’Intesa mantiene il blocco punitivo. Il clima resta teso e comunque, nonostante le rassicurazioni, i venizelisti ateniesi non se la passano bene.
Veniamo alla guerra. Il 3 dicembre l’offensiva russa nei Carpazi orientali spinge forte verso Trotuş: «I combattimenti si svolgono con inaudita esasperazione».
Ma il vero problema è la vittoria di Mackensen sull’Argeș, l’esercito di Bucarest si ritira ancora. La capitale è sempre più vicina, con le spalle al muro. E i giornali pontificano: «Gli avvenimenti in Romania danno la più ironica risposta a quegli strateghi che esigevano dalla nuova alleata una marcia trionfale su Sofia. Aver spinto la Romania in guerra è stato un terribile errore politico».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Nel Galles del sud la disputa sul salario si chiude in favore dei minatori.
- Crisi politica britannica: Asquith tenta di formare un nuovo Governo.
- Accordo commerciale anglo-francese firmato da Walter Runciman (Presidente del Board of Trade) ed Étienne Clémentel (Ministro del commercio, industria, poste e telegrafi).
- Il Governo greco fa promesse agli Alleati.
- Attentato contro i venizelisti ad Atene.
- 1.300 truppe francesi sbarcano al Pireo ma vengono reimbarcati.
Fronte orientale
- Duri scontri nei Carpazi e nelle valli moldave; i russi spingono verso Trotuş.
Fronte meridionale
- I bulgari respingono l’assalto russo in Dobrugia.
- I rumeni si ritirano a sud-est, pesantemente sconfitti da Mackensen sul basso Argeş.
- A est del Crna i serbi espugnano una serie di posizioni bulgare fortificate, facendo numerosi prigionieri e impadronendosi di molto materiale.
Operazioni navali
- Sottomarino tedesco entra a Funchal Port, Madeira, affonda tre navi e bombarda la città.
Parole d'epoca
Memoriale della guerra dal 1914 al 1919
Di Gabriele Ferrero
Sono stato parecchi giorni all’ospidaletto da campo a Snefice, lì mi anno fatto parecchie punture, e pure la febbre non passava, e mi mandano all’ospedale a Salonicco, arrivo a Salonicco mi mandano in un ospedale grande e lì stato più di un mese, e io tutti i giorni scrivevo ma la posta non partiva, ed i miei Genitori stettero 40 giorni senza ricevere nessune notizie; ed quello fece far dei cattivi pensieri dai miei di casa; ma anch’io stetti 40 giorni senza ricevere niente di posta: ma io non pensavo male perché sapevo che la posta non veniva.
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina duelli delle artiglierie nelle valli dell' Adige, dell' Astico e della Brenta e piccoli scontri a noi favorevoli sulle pendici settentrionali di Dosso Casina (Rio Cameras) e di monte Seluggio (Torrente Posina). Sulla fronte Giulia l' artiglieria avversaria fu più attiva nella zona di Plava e dalle alture ad oriente di Gorizia al mare. La nostra ribattè con energia e disturbò intensi movimenti nemici nelle retrovie. Sul Carso le nostre fanterie con ardito sbalzo portarono innanzi la nostra linea per circa 300 metri di profondità su un chilometro di fronte. Nostri velivoli bombardarono accantonamenti in Dorimberga (Doruberg) e Tabor nella Valle del Frigido (Vippacco) producendo visibili danni. Gli aviatori ritornarono incolumi ai propri campi.
Firmato: CADORNA