4 Dicembre, 1916

Si fa sentire il Papa

«La situazione in Grecia è di estrema gravità. Malgrado le reiterate assicurazioni formali, abbiamo subito un attacco proditorio senza provocazione. Riteniamo il Re di Grecia e il suo Governo coinvolti nell’attentato e dunque responsabili. Gli Alleati stanno considerano soluzioni radicali». Testi e musica di Lord Robert Cecil, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri britannico.
Atene assiste all’esodo dei cittadini dell’Intesa, tutti in cerca di un passaggio verso lidi più accoglienti. «Gli alberghi al Pireo sono pieni di sudditi esteri». Intanto Londra imita Parigi e proibisce alle navi greche di salpare dai porti britannici.

Il 4 dicembre si fa sentire anche Papa Benedetto XV. Nell’allocuzione al Concistoro il Pontefice condanna senza mezzi termini le deportazioni, i bombardamenti aerei di città aperte, le violenze sugli indifesi, il trattamento indegno delle cose sacre e dei ministri di culto. E qui ogni riferimento al Cardinale Mercier non credo sia casuale. Dalle parti di Berlino, ma non solo, qualche orecchio fischia.


La guerra resta concentrata sull’oriente. I russi attaccano in Galizia e in Bucovina; in Macedonia gli Alleati avanzano a nord-est di Monastir. Ma niente di tutto questo conta davvero. L’unica cosa importante è il fronte rumeno spezzato. Come annunciano i giornali britannici: «La caduta di Bucarest è imminente».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Lord R. Cecil interviene sulla situazione in Grecia.
  • I cittadini delle Potenze dell’Intesa abbandonano Atene e si recano al Pireo. I distaccamenti Alleati continuano a reimbarcarsi.
  • Il Re d’Inghilterra approva la ricostituzione del Governo.
  • Il Papa, in Concistoro segreto, pronuncia un’allocuzione, protestando in termini generici contro le violenze a ministri del culto e contro le rovine delle cose sacre, le deportazioni, i bombardamenti aerei di città aperte, ecc.
  • Alla Duma di Pietrogrado il Presidente del Consiglio, Trepov, dichiara nuovamente che la Russia non deporrà le armi se non a vittoria completa.

Fronte orientale

  • Combattimenti a Stanislau (Ivano-Frankivs’k) e Ternopil’ (Galizia).
  • Successo russo al Passo di Jablonica.

Fronte meridionale

  • Continuano gli scontri attorno Bucarest.
  • Francesi e serbi avanzano a est di Monastir.

 Fronte asiatico ed egiziano

  • Grande attività aerea sul fronte del Tigri (Mesopotamia).

Operazioni navali

  • La “Caledonia” (Anchor Line) viene silurata nel Mediterraneo da un sottomarino. L’equipaggio si salva, il capitano Blaikie viene fatto prigioniero.

Parole d'epoca

Il 13esimo Fanteria

di Giuseppe Abate

La lotta con alterna vicenda proseguì ancora per qualche tempo a Quota 126, ove nella notte sul 20 accorse di rincalzo il nostro 3.° Battaglione. Sulle nostre posizioni in breve le trincee sconvolte furono riattate, e nuovamente poste in salda efficiente difesa. Squadre speciali di porta-feriti furono destinate allo sgombro dei morti sul campo. Molti di questi furono seppelliti nel Cimiterino della Valletta di S. Grado, altri invece furono portati nel Vallone. Ufficiali uccisi in quell'ultimo turno di linea: i Sotto-Tenenti Longo Luigi, Fiodo Francesco , Balsamo Alfonso, Finocchiaro Pietro. Quest'ultimo era di Catania, ed apparteneva alla Milizia Territoriale. Sebbene da poco venuto al reggimento, pure si era attirato tanta stima e simpatia. Di animo buono, non sapeva mai dimenticare un istante la sua famiglia, i suoi fìgli, dei quali parlava con indicibile tenerezza. Alla sua salma, come agli altri Ufficiali caduti, fu eretto un grazioso monumentino in cemento.

 

DAL FRONTE

A mezzodì nel Rio Cameras (Adige) nuclei nemici ritentarono l' attacco del Villaggio di Sano. Furono respinti e volti in fuga. Lungo la rimanente fronte tridentina consuete azioni delle artiglierie; più vive sull' Altopiano di Asiago ed in Valle Sugana. Sulla fronte Giulia anche ieri l' artiglieria nemica si mantenne assai attiva contro le nostre prime linee e sulle retrovie. Fu energicamente controbattuta dalla nostra. In piccoli scontri di pattuglie nei pressi di Castagnevizza prendemmo alcuni prigionieri, fra i quali un ufficiale. Una squadriglia di nostri velivoli bombardò ieri le stazioni di Dottogliano e di Coppo (Skopo) sul Carso. Nonostante le avverse condizioni atmosferiche ed il violento tiro delle artiglierie nemiche, i nostri aviatori si abbassarono sensibilmente verso gli obiettivi sui quali lanciarono una tonnellata e mezza di alto splosivo con effetto efficacissimo. In numerosi combattimenti aerei fu abbattuto un velivolo nemico. Uno dei nostri non è ritornato. Nella serata, mentre idrovolanti nemici bombardavano Doberdò senza fare vittime nè danni, un nostro velivolo si portava rapidamente sulla stazione degli idrovolanti stessi (Molo di Trieste) e vi lanciava cinque bombe con effetti assai efficaci.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori