17 Dicembre, 1916

La Germania risponde a Verdun

Abbiamo trascurato un po’ il fronte orientale, dove del resto non è successo molto. Tanti scontri locali, nessuno di grande importanza. L’epicentro delle scosse di assestamento è sempre la Galizia, si combatte da Kovel a Lutsk e più a sud fino alla regione di Ternopil'. L’iniziativa è tedesca da qualche giorno, con i russi costretti a ripiegare; è il minimo indispensabile a far sfogare la pressione.
La Germania tenta di mandare un messaggio anche sul fronte di Verdun: il 17 dicembre la risposta tedesca consiste nella riconquista di Les Chambrettes. Tanto basta a dire “noi siamo ancora qui”. Poco, ma meglio di niente.

In Grecia l’esercito di Re Costantino continua l’evacuazione militare della Tessaglia, controllato a vista dagli ufficiali Alleati. Il clima resta di reciproco sospetto: «Vigiliamo, diffidiamo, escludiamo ogni possibile scappatoia». Ma Atene ha ancora un colpo in canna: il Governo spicca un mandato d’arresto per Venizelos; le accuse sono “alto tradimento e diffamazione dello Stato Maggiore”. Non il miglior modo per raffreddare gli animi.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo greco emette un mandato d’arresto per Venizelos per alto tradimento e diffamazione dello Stato Maggiore.
  • Gli U.S.A. rescindono gli accordi extra-territoriali a causa della condotta turca verso la Siria e gli armeni.

Fronte occidentale

  • Contrattacco tedesco vicino Verdun: recuperata Les Chambrettes.

Fronte orientale

  • Continuano gli scontri nella regione di Ternopil'.

Fronte meridionale

  • I rumeni e i russi continuano a indietreggiare.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Fermato un potente attacco della cavalleria ottomana a sud di Falahiya (Kut al-Amara).

Fronte d’oltremare

  • Continuano i combattimenti a Kibata.

Parole d'epoca

Le scarpe al sole

Di Paolo Monelli, alpino

Quando venimmo sul Cauriòl, i cecchini ci molestavano ai passaggi obbligati, sparavano sulle corvè, tiravano dai punti più inopmati — hanno ucciso un capitano che usciva dal piccolo posto, hanno fatto prendere una paura matta al dottore che s'era ritirato sotto una pianta nella posa di Mario sulle rovine di Cartagine, e dovette scappare in fretta con i pantaloni in mano. E allora dicemmo: A cecchino, cecchino e mezzo. E cominciammo a cecchinare anche noi. Cecchinare vuol dire mettersi alla posta dietro un sasso, uno scudo, un riparo qualunque: attendere che uno di quelli là passi, o metta fuori la testa, o s'affacci tranquillo: sparargli a freddo, senza necessità immediata di guerra, senza bisogno immediato di difesa, come si tira alla beccaccia, come si tira al barilotto.

 

 

DAL FRONTE

Maggiore attività delle artiglierie sulla fronte Tridentina. La nostra disturbò movimenti nemici nell' Alto Astico e sull' Altipiano di Asiago. Sulla fronte Giulia azioni di artiglierie ed attività di pattuglie.  Tiri nemici sull' abitato di Monfalcone furono fatti cessare da salve aggiustate di nostri grossi calibri sugli accantonamenti nemici di Comeno (Komen).

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori