Washington si rivolge ai neutrali
Alcuni giornali tedeschi sono spudorati, davvero senza vergogna. “Desideravate la fine del conflitto il prima possibile, sì o no? Siamo d’accordo, lo vogliamo anche noi. È questo il giusto scopo della guerra sottomarina indiscriminata”. Ora, dire “l’abbiamo fatto per voi” come giustificazione al futuro assassinio di cittadini neutrali, spacciarlo per un “favore”, non mi sembra una grande idea. Il tentativo maldestro della stampa tedesca non convince nessuno, Berlino e le Potenze centrali sono sole al mondo, un isolamento pratico e soprattutto morale. Ma alla Germania importa il giusto. È convinta di poter speculare sull’atteggiamento remissivo dei neutrali, troppo deboli per andare oltre le proteste formali.
Il primo tentativo di mandare in fumo i piani tedeschi è americano: il 4 febbraio Washington invita tutti gli altri Paesi a imitare la politica statunitense, a far causa comune. In una nota ai neutrali auspica per tutti la medesima linea di condotta, una condivisa rottura diplomatica con Berlino. Facile per gli Stati Uniti, sono grossi e con l’Atlantico di mezzo; mossa un tantino più rischiosa per chi ha i tedeschi come vicini di casa, penso soprattutto all’Olanda, alla Svizzera, alla Danimarca.
Si prevedono sviluppi interessanti.
L’ipotesi trova un gran consenso in Italia, dove già si sogna una Lega di neutri contro gli Imperi centrali. In caso contrario pazienza, a Roma molti considerano la guerra sottomarina un grande bluff.
Washington fa anche un secondo passo diplomatico ed esige da Berlino il rilascio immediato dei cittadini americani internati in Germania; sono una sessantina di malcapitati, imbarcati su una preda della marina del Kaiser.
La “movida” è quasi tutta lontana dalle linee del fronte. Le operazioni Alleate sulla Somme e quelle tedesche in Lettonia fanno solo da sottofondo.
Della Russia parla però Gayda su La Stampa: «Il Paese è troppo grande e ineguale. Ha avuto uno sviluppo sregolato e spesso si notano gli spasimi, la violenza, di una società ancora in cerca della sua strada. È mancata la pressione livellatrice di una grande rivoluzione». Tranquillo Virginio, stanno lavorando per rimediare.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Sultano turco accetta le dimissioni del Gran Visir Said Halim; Talaat Pasha forma un nuovo Governo.
- Gli U.S.A. chiedono il rilascio degli americani internati in Germania.
- Nota statunitense ai paesi neutrali che suggerisce azioni simili alle sue.
Fronte occidentale
- Vicino Beaucourt-sur-l’Ancre vengono respinti quattro contrattacchi tedeschi verso le nuove posizioni britanniche.
- A nord-est di Gueudecourt entrambi gli schieramenti effettuano incursioni: i britannici prendono 500 metri di trincee nemiche e oltre 100 prigionieri.
Fronte orientale
- I tedeschi falliscono numerosi attacchi fra le paludi di Tirul e il fiume Aa (Riga).
- Altro attacco tedesco a est della strada per Kalnciems: successo molto parziale.
Fronte asiatico ed egiziano
- A Siwa (Egitto occidentale) la spedizione britannica localizza e sconfigge le forze di Said Ahmed, leader dei Senussi.
Fronte d’oltremare
- Nella baia di Manila gli equipaggi tedeschi sabotano le sale motori di nove piroscafi tedeschi.
Parole d'epoca
Trincee austriache
di Polla Arduino, Tenente
Tempo abbastanza buono ma freddo.
Oggi io e Pozzi siamo andati a vedere le trincee austriache,
attraversando il ponte sul VIPACCO.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina nuove nevicate ostacolarono le azioni di artiglieria. Nell' Alto Comelico fu respinto un tentativo di sorpresa da parte del nemico. Sulla fronte Giulia consuete attività delle artiglierie, più intensa nella zona fra l' altura di Quota 144 e il mare.
Firmato: CADORNA