Scaricabarile alla tedesca
La Germania ci prova. L’11 febbraio l’Ambasciatore svizzero a Washington porta notizie da Berlino: il Governo tedesco sarebbe interessato a riaprire le trattative sul come evitare la guerra con gli Stati Uniti, purché il blocco commerciale all’Inghilterra non sia messo in discussione, né sia chiesto di interromperlo durante i negoziati. Tentar non nuoce.
Berlino non ha molte speranze di schivare un nuovo conflitto, in realtà cerca di scaricare le responsabilità sull’America, come dire: “Noi la buona volontà ce l’abbiamo messa, siete voi a essere di parte”.
La diplomazia ha i suoi tempi e Wilson non ha fretta di rispondere, ma il responso è già scritto, a Washington non si lasciano fregare.
E non si lasciano fregare neanche gli italiani sul Carso: una serie di contrattacchi, di mischie furibonde, riconquistano quasi tutte le posizioni perse nelle ultime quarantotto ore. E quelle rimaste in mani asburgiche sono battute senza sosta dall’artiglieria. Non è una grande battaglia, è stato un “sondaggio” per valutare la nostra risposta. Magari un po’ costosa, ma solo una schermaglia locale, un assaggio.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’Ambasciatore svizzero a Washington comunica al Governo degli Stati Uniti che la Germania è pronta ad aprire nuove trattative per la guerra sottomarina. Il Presidente Wilson risponderà che tratterà solo quando sarà tolto il blocco marittimo dei sommergibili.
- Il Governo tedesco afferma che le restrizioni effettuate nei confronti dell’Ambasciatore Gerard sono state un errore di funzionari minori.
- L’Imperatore asburgico esonera l’Arciduca Federico dalla carica di Comandante Supremo dell’esercito austriaco.
Fronte occidentale
- A nord dell’Ancre i britannici prendono circa mezzo chilometro di trincee tedesche vicino la strada Beaucourt-Puisieux.
- A sud della Hill Serre i tedeschi attaccano le nuove posizioni britanniche, ma vengono decimati.
Fronte orientale
- A sud di Halych piccoli reparti austro-tedesche forzano il Dnestr ghiacciato, ma vengono respinti da un contrattacco.
Fronte italiano
- A est di Gorizia gli italiani recuperano le trincee prese dagli austro-ungarici e fanno 100 prigionieri.
Fronte asiatico ed egiziano
- A Kut al-Amara i britannici riprendono l’attacco sul Tigri, accerchiando i turchi sul Dahra e prendendo quasi tutte le trincee.
Operazioni navali
- L'S.S. “Lyman M. Law” americano viene affondato da un sottomarino al largo della Sardegna.
Parole d'epoca
Voglio diventare aviatore
di Sisto Monti Buzzetti, militare 60° reggimento fanteria
Mentre prima un ordine del giorno diceva che dette domande dovevano essere presentate entro il 15 c.m. oggi improvvisamente un nuovo ordine del giorno portava questa data al 12. Mi sono trovato sprovvisto di carta bollata, quindi non ho potuto mettere in esecuzione il mio divisamento. Il 12 di ogni mese possono inoltrarsi queste domande e per il mese futuro certo non me lo lascerò sfuggire se non sarà accaduto qualche cosa di nuovo che potrebbe far cambiare le mie decisioni. Così potrò anche attendere la vostra risposta che spero non tarderà molto a giungermi, e potrò agire con il vostro consenso.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina azioni sparse delle artiglierie; la nostra bersagliò le posizioni nemiche di Monte Creino (a nord della depressione di Loppio) e disperse colonne e salmerie sulle falde settentrionali del Pasubio. Lungo la fronte Giulia attività più intensa delle artiglierie nemiche. Nella zona ad oriente di Gorizia la notte sul 10, dopo violenta preparazione di artiglieria d' ogni calibro e di bombarde l' avversario lanciò attacchi in forze contro le nostre posizioni sulle pendici occidentali di Santa Caterina, a nord-ovest di San Marco e ad est della Vertoibizza, tra Sober e la ferrovia da Gorizia a Dorimberga. Dopo alterna vicenda di mischia accanita, l' assalitore fu quasi dovunque ricacciato. I brevissimi tratti di trinceramenti più avanzati che non si sono ancora rioccupati, vengono tenuti sotto il nostro fuoco d' interdizione. Prendemmo una settantina di prigionieri, fra i quali un ufficiale.Firmato: CADORNA