7 Luglio, 1917

Fiducia al Governo francese

Non dura molto il nuovo Impero cinese, appena una settimana. I repubblicani sono partiti alla riscossa, hanno apparecchiato un 60.000 uomini in armi, hanno marciato su Pechino in clamorosa superiorità numerica e, dopo i primi scontri, hanno costretto le forze imperiali a sbaraccare la farsa. Scusate, abbiamo scherzato: il 7 luglio l’undicenne imperatore Pu Yi abbandona il trono. Vittoria facile, merce rarissima di questi tempi.

Sul fronte orientale l’esercito russo riprende vigore e la battaglia si estende a sud, fino a Stanislau, l’odierna Ivano-Frankivs'k; l’attacco principale resta però diretto specialmente fra Ternopil' e Leopoli.
A Londra e Parigi non ci si sbilancia sull’efficacia finale dell’offensiva russa, ma si è fiduciosi delle ripercussioni sugli altri fronti.
Gli Alleati avevano bombardato le città tedesche come rappresaglia per i raid in Gran Bretagna. I tedeschi rispondono alla rappresaglia bombardando di nuovo l’Inghilterra e Londra in particolare: altri 57 morti e 193 feriti, civili

Ma tutto sommato non è questa la notizia in arrivo da oltremanica. Il Governo britannico ha ufficialmente costituito i Women’s Army Auxiliary Corps, progetto a cui si lavorava già da qualche mese. Per la prima volta donne in divisa partiranno per la Francia; non imbracceranno fucili, ovvio, avranno compiti ausiliari: centraliniste, cuoche, segretarie negli uffici, cose così.

A Parigi il Parlamento deve votare la fiducia al Governo. La seduta non è tra le più caotiche, ma neanche tra le più tranquille. Per esempio si decide di aprire un’inchiesta sugli errori nell’offensiva primaverile di Nivelle. È lo stesso Ministro della guerra Painlevé a propendere per il cambio di rotta: «Non servono piani troppo ambiziosi, occorre una politica di guerra razionale, energica e prudente, che non domandi l’impossibile, ma ottenga il massimo dalla macchina bellica. Questo è il nostro metodo, fecondo di risultati ed economo di vite umane».
Acceso anche il dibattito sulla politica interna, alla sbarra gli scioperanti. Il Ministro Louis Malvy rivendica e difende l’uso di metodi democratici, invece di quelli repressivi, per curare il problema. L’agitazione è per la durezza della vita, quelli non sono tutti agenti tedeschi sotto mentite spoglie.
A proposito di presunti agenti tedeschi, Ribot, il Presidente del consiglio, parla dei pacifisti: «Rifiuto la libertà di discussione per chi si sforza di farci incamminare verso la pace vergognosa, quella voluta dalla Germania e che sarebbe il nostro disonore».
Il Governo incassa la fiducia. E la Camera approva la mozione per affidare all’esecutivo il controllo «su tutti i servizi armati e sulla politica generale della guerra, senza ingerenze nelle operazioni militari».
Non sarebbe male neanche una più equa ripartizione delle energie: in sostanza il fronte occidentale dovrebbe parlare meno francese e più inglese.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo francese afferma il proprio diritto di controllo nei confronti dei servizi militari.
  • Di fronte all’avanzata delle vittoriose truppe repubblicane, l’imperatore Manciù della Cina abdica nuovamente.
  • Il Governo degli Stati Uniti decide di chiamare sotto le armi un milione di uomini.

Fronte occidentale

  • I francesi guadagnano terreno a Cerny (nord dell’Aisne) e a Verdun.
  • Grande raid aereo tedesco in Inghilterra, colpita anche Londra: 57 morti, 193 feriti.
  • Gli aeroplani inglesi bombardano Ghistelles (Belgio).

Fronte orientale

  • Continua la grande battaglia nella Galizia orientale: il fronte si estende dalla Volinia sino quasi alla Bucovina, ma l'attacco russo è specialmente diretto fra Ternopil' (Tarnopol) e Leopoli (L’viv).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Pubblicati i dispacci sulle operazioni invernali in Egitto.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 770 - 07  LUGLIO 1917 - ORE 18:00

Nel settore del Pasubio, sulle pendici del Piccolo Lagazuoi e in regione Vodil (Tolmino) respingemmo nuclei esploranti nemici che tentavano raggiungere le nostre linee.
Sul Carso l’attività delle nostre pattuglie in ricognizione poté svolgersi proficua per quanto contrastata dal fuoco e da nuclei avversari.
La nostra artiglieria disperse colonne nemiche in marcia verso Monte Seluggio e Traini in Valle Galmarara, colpì gruppi di lavoratori e di armati nelle alte valli di Fella e di Seebah, fece cessare un violento concentramento di fuoco nemico sulle posizioni del Vodice e mantenne a varie riprese sotto i suoi efficaci tiri le linee nemiche ad oriente del Faiti e ad ovest di Selo.
Albania – Nella notte sul 6, aerei nemici che tentavano un’incursione su Valona vennero respinti dal nostro fuoco antiaereo e dovettero allontanarsi senza poter recare danno.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori