Stampa contro la Russia
Va bene la concordia, va bene la perfetta unità, ma quello era ieri, l’immediata reazione alla conferenza interalleata. Oggi la stampa occidentale, soprattutto quella conservatrice, fa diluviare critiche feroci su Pietrogrado. E per una volta lasciamo stare gli anarchici e i leninisti, al centro del bersaglio c’è l’establishment. Accuse classiche: il Governo è stato debole, ha permesso alla demagogia socialista di farla da padrone; non si è mai visto un Paese governato da due organismi distinti, con un Gabinetto “sub judice” e spesso delegittimato. E poi le critiche si rivolgono al popolo russo, ignorante, incapace di comprendere il quadro nella sua totalità. Il dito è puntato sugli operai: “Non si possono pretendere sconsiderati aumenti di salario in questo momento. Dov’è lo spirito di sacrificio? Dov’è l’amor di patria?”
Sì, ma il rublo è carta straccia, i contadini spesso neanche li accettano i soldi, preferiscono il baratto. E allora gli operai come comprano da mangiare? E Quindi scioperano, ma gli scioperi aggravano la situazione. È un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. Non se ne esce, non durante la guerra.
Sia chiaro, c’è del vero: gli eccessi di demagogia sono rilevati dagli stessi esponenti socialisti al Governo, rappresentanti il Soviet. Qualcuno fa pubblica autocritica, non tutti, ma qualcuno sì. Anche per questo Kerenskij e la maggioranza dei Comitati di operai, soldati e contadini vogliono ricostituire un nuovo Governo di coalizione; i socialisti non possono permettersi tutta la responsabilità. Ma in tempo di crisi gli accordi sono più difficili. C’è chi cambia idea, suggerendo una Monarchia costituzionale al posto della Repubblica; c’è chi rialza la testa, tipo i Cadetti di Miljukov, sempre convinti che la Russia abbia bisogno di guadagnare qualcosa da questa guerra; c’è chi, come i liberali di destra, fatica ad approvare quella riforma agraria.
Mentre la Russia naviga in alto mare, Berlino chiude la sua crisi politica completando il nuovo Ministero Michaelis: il cambio più vistoso è agli Esteri, con Richard von Kühlmann chiamato a sostituire Zimmermann.
Sul fronte orientale gli austro-tedeschi hanno esteso la testa di ponte sulla riva est del Seret; avanzano lungo il Dnestr e raggiungono la frontiera della Bucovina.
Nei Carpazi i russi perdono posizioni intorno a Cârlibab, più a nord vengono scacciati verso il Prut e lo Zbruč.
Sempre in controtendenza la Romania: nelle valli del Cașin e del Putna i russo-rumeni bucano gli avversari e portano a casa un discreto bottino.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Al perentorio ultimatum del Governo di Pietrogrado, il ribelle Soviet di Kronštadt si sottomette.
- Con il ritiro dal Governo provvisorio dei Ministri borghesi, i socialisti, sentendo di non rappresentare tutta la Russia e ritenendo necessaria la cooperazione degli altri partiti per costituire un Governo forte, rimettono i loro portafogli a disposizione di Kerenskij, perché possa chiamare i rappresentanti della borghesia.
- Germania: ricostituito il Gabinetto imperiale e prussiano.
- Il Re d’Inghilterra autorizza la formazione di una divisione di carri armati.
Fronte occidentale
- Un formidabile bombardamento britannico sul fronte dell’Yser preannuncia una grande offensiva.
- Incursioni britanniche eseguite con successo.
- Raid aereo inglese in Belgio.
Fronte orientale
- I russi sono scacciati dalle loro posizioni elevate verso Cârlibab. A sud del Dnestr gli austro-tedeschi si avvicinano alla frontiera occidentale della Bucovina e a nord respingono i russi verso il Zbruč (frontiera russo-galiziana).
- Ulteriore ritirata russa in Galizia; gli austro-tedeschi raggiungono la frontiera russa.
Fronte meridionale
- Fra le valli del Cașin e del Putna le truppe russo-rumene conquistano le posizioni fortificate del nemico e penetrano nel fronte avversario su un'estensione di circa 20 km., catturando oltre mille prigionieri e prendendo 43 cannoni, mitragliatrici, mortai da trincea e molto materiale.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 791 - 28 LUGLIO 1917 - ORE 18:00
I quotidiani combattimenti di artiglieria furono ieri alquanto vivaci fra la Zugna e la Vallarsa, nell’Alta Val Dogna, sul Rombon e sul Dosso Faiti. Le fanterie si limitarono ad azioni di pattuglie. Due potenti mine, fatte brillare dal nemico sotto una nostra trincea sul Mrzli (Monte Nero) non produssero alcun danno.
L’attività aerea fu sensibile su tutta la fronte. La sera de 27 un nostro dirigibile bombardò efficacemente la linea ferroviaria tra Santa Lucia di Tolmino e Bazza di Modrea e alcuni nostri velivoli danneggiarono gli impianti militari di Opcina.
Stamane una grosa squadriglia protetta da apparecchi da caccia, rovesciò quasi tre tonnellate di bombe ad alto esplosivo sulla centrale elettrica di Idria, e sui baraccamenti della Val di Chiapovano.
Generale CADORNA