Piove all’inferno
Sono le 03:50, ma non dorme nessuno. Qui in Belgio l’unico vero pacifista è il meteo: ci prova in tutti i modi a fermare le cattive intenzioni: uragano ieri, pioggia torrenziale oggi e continuerà a venir giù nelle prossime settimane. I belligeranti, però, da quell’orecchio non ci sentono. L’offensiva Alleata parte il 31 luglio nel cuore della notte e si estende per circa 25 chilometri, tra l’Yser e la Lys. A denti stretti si è adeguato persino il Premier Lloyd George, non convintissimo di sacrificare tanti inglesi; bella la guerra con i soldati degli altri.
Gli obiettivi sono il crinale di Passchendaele, dominante Ypres e, dietro, lo snodo ferroviario di Roeselare. C’è anche chi sogna di poter dilagare nelle Fiandre e liberare le coste del Belgio, ma andiamoci piano, meglio un passo alla volta.
Le difese tedesche sono state piallate da due settimane di artiglieria, le difficoltà però non mancano: la vallata da attraversare è un pantano informe, anche perché qui si bombarda dall’autunno del 14 e non esiste più né vegetazione, né canali di drenaggio. Gli uomini inciampano nel fango e sarebbe anche divertente se non gli sparassero addosso.
Gli assalti iniziali hanno un discreto successo, gli Alleati penetrano per un paio di chilometri: sulla sinistra i francesi entrano a Bixschoote, più a sud vengono presi Pilkem, Sint-Juliaan e Hooge. L’osso più duro da rosicchiare è la seconda linea tedesca verso Gheluvelt, non a caso Clapham Junction verrà ribattezzata “il cimitero dei tank”.
La battaglia resta violenta e atroce per tutto il giorno, perdite elevate e corpi maciullati. E continua a piovere.
I primi risultati però stupiscono. I cronisti, per esempio, si chiedono perché i tedeschi non abbiano rinforzato il fronte, pur sapendo dell’imminente attacco. Si ipotizza che siano a corto di uomini e risorse. Sbagliato. Berlino l’ha preparata proprio così: sacrificare l’efficienza della prima difesa, assorbire l’urto e colpire in contropiede. E infatti nel pomeriggio, puntuali, i contrattacchi bloccano l’avanzata.
Mentre in Belgio c’è l’inferno, a Londra il Ministro degli esteri Balfour è interpellato dalla Camera. Il Parlamento chiede anticipazioni sul futuro assetto dell’Europa. Balfour non vuole e non può affrontare i dettagli di eventuali annessioni, la fine del tunnel non si vede e nessuno può prevedere il futuro. Glissa, ma poi scivola: «Desideriamo che sia permesso alle nazionalità dell’eterogeneo Impero austro-ungarico di svilupparsi secondo le loro proprie idee e di scegliere da sé la via su cui avviare tale sviluppo».
Questa frase non può piacere a Roma. E c’è anche un’altra cosa a dare fastidio in Italia: tutti parlano sempre di Alsazia-Lorena, mai delle rivendicazioni italiane. Polemiche in arrivo tra tre, due, uno, via!
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Comincia la terza battaglia di Ypres. Gli Alleati attaccano un fronte di 25 km. nelle Fiandre; prendono 12 villaggi e reclamano 5.000 prigionieri.
- I francesi effettuano con successo attacchi a sud di La Royère, ovest di Chevregny ridge (Aisne).
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi estendono la presa sul fronte galiziano e arrivano sulla riva occidentale dello Zbruč su un fronte di oltre 45 km.
- I russi si ritirano dalla regione di Chernivtsi (Czernowitz).
Fronte meridionale
- I russo-rumeni sviluppano felicemente la loro offensiva in Moldavia.
DAL FRONTE
Comando Supremo, 31 luglio 1917.
Su tutta la fronte moderata azione delle artiglierie.
In Valle di Travignolo una nostra pattuglia scontratasi con un nucleo nemico di forza tripla lo fugava uccidendone alcuni uomini, tra cui l'ufficiale comandante.
Stamane un velivolo nemico, abbattuto in combattimento aereo, precipitava in fiamme presso Podgora.
ALBANIA - La notte sul 30 nostri esploratori, guadata la Voiussa a est di Dorza, respingevano pattuglie avversarie, infliggendo loro perdite e catturando armi e materiali.
Firmato: CADORNA