Fanteria avanti
Si dice “errare è umano, perseverare è diabolico”. È vero, ma Cadorna, a caccia di risultati decisivi, non ha molte opzioni: persevera sull’Isonzo. Le ha provate tutte, alcune più volte, ora tenta con un concentramento di forze clamoroso, il più imponente di sempre. Sono tre le direttrici dell’offensiva italiana, tre azioni contemporanee e autonome: su Tolmino, sul Carso e la più importante al centro, con l’obiettivo di conquistare l’altopiano della Bainsizza, considerato il grimaldello per aprire o aggirare il fronte sia verso nord, sia verso sud.
Dopo il consueto bombardamento preliminare, il 19 agosto tocca alla fanteria. Gli artiglieri britannici in servizio da noi si stupiscono di due cose: dell’imbarazzante incapacità di sfruttare meglio l’artiglieria e dei risultati ottenuti dalla nostra fanteria nonostante tutto, nonostante sia stata spesso usata come capro espiatorio dal nostro Comando.
L’offensiva coinvolge una cinquantina di chilometri fra il Mrzli Vrh e il mare. Le prime difese austro-ungariche vengono superate, una dozzina di ponti improvvisati permettono di passare l’Isonzo e la testa di ponte di Anhovo cade in mani italiane.
Nelle Fiandre un’ulteriore, lieve, avanzata britannica certifica la conclusione della battaglia di Langemark; in Romania gli austro-tedeschi guadagnano altro terreno.
Ma c’è dell’altro oltre la guerra. Nonostante la censura spagnola e i goffi tentativi di rassicurare l’estero, le notizie iniziano a valicare i Pirenei e non sono buone: A Sabadell l’artiglieria avrebbe sparato sulle case, in alcuni centri si sarebbe proclamata la Repubblica e tra le righe comincia a circolare la parola rivoluzione. Brutta storia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Si dimette il Premier ungherese Esterházy.
Fronte occidentale
- La linea britannica avanza leggermente su un fronte di un chilometro e mezzo nei pressi della strada da Ypres a Langemark-Poelkapelle.
Fronte orientale
- Berlino reclama 22.000 prigionieri russi nei recenti scontri in Galizia e Bucovina.
Fronte italiano
- Gli italiani attaccano su un fronte di circa 50 km. nel Carso (fra il Mrzli Vrh e il mare). Superano le prime difese austro-ungariche a est dell’Isonzo da Plava al mare (circa 40 km.); 7.500 prigionieri.
- Gli italiani prendono la testa di ponte asburgica vicino Anhovo, sulla riva destra dell’Isonzo e attaccano l’altopiano della Bainsizza.
Fronte meridionale
- Combattimenti sul fronte rumeno nella regione di Slănic, a sud di Ocna; gli Imperi centrali guadagnano trincee nella regione di Focșani.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 813 – 19 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Dall’alba di ieri le nostre artiglierie battono con violenza le posizioni avversarie dal Montenero al Mare. Squadriglie di velivoli e aeronavi fulminano ammassamenti di truppe sul rovescio delle linee nemiche.
Generale CADORNA