19 Agosto, 1917

Fanteria avanti

Si dice “errare è umano, perseverare è diabolico”. È vero, ma Cadorna, a caccia di risultati decisivi, non ha molte opzioni: persevera sull’Isonzo. Le ha provate tutte, alcune più volte, ora tenta con un concentramento di forze clamoroso, il più imponente di sempre. Sono tre le direttrici dell’offensiva italiana, tre azioni contemporanee e autonome: su Tolmino, sul Carso e la più importante al centro, con l’obiettivo di conquistare l’altopiano della Bainsizza, considerato il grimaldello per aprire o aggirare il fronte sia verso nord, sia verso sud.
Dopo il consueto bombardamento preliminare, il 19 agosto tocca alla fanteria. Gli artiglieri britannici in servizio da noi si stupiscono di due cose: dell’imbarazzante incapacità di sfruttare meglio l’artiglieria e dei risultati ottenuti dalla nostra fanteria nonostante tutto, nonostante sia stata spesso usata come capro espiatorio dal nostro Comando.
L’offensiva coinvolge una cinquantina di chilometri fra il Mrzli Vrh e il mare. Le prime difese austro-ungariche vengono superate, una dozzina di ponti improvvisati permettono di passare l’Isonzo e la testa di ponte di Anhovo cade in mani italiane.


Nelle Fiandre un’ulteriore, lieve, avanzata britannica certifica la conclusione della battaglia di Langemark; in Romania gli austro-tedeschi guadagnano altro terreno.
Ma c’è dell’altro oltre la guerra. Nonostante la censura spagnola e i goffi tentativi di rassicurare l’estero, le notizie iniziano a valicare i Pirenei e non sono buone: A Sabadell l’artiglieria avrebbe sparato sulle case, in alcuni centri si sarebbe proclamata la Repubblica e tra le righe comincia a circolare la parola rivoluzione. Brutta storia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Si dimette il Premier ungherese Esterházy.

Fronte occidentale

  • La linea britannica avanza leggermente su un fronte di un chilometro e mezzo nei pressi della strada da Ypres a Langemark-Poelkapelle.

Fronte orientale

  • Berlino reclama 22.000 prigionieri russi nei recenti scontri in Galizia e Bucovina.

Fronte italiano

  • Gli italiani attaccano su un fronte di circa 50 km. nel Carso (fra il Mrzli Vrh e il mare). Superano le prime difese austro-ungariche a est dell’Isonzo da Plava al mare (circa 40 km.); 7.500 prigionieri.
  • Gli italiani prendono la testa di ponte asburgica vicino Anhovo, sulla riva destra dell’Isonzo e attaccano l’altopiano della Bainsizza.

Fronte meridionale

  • Combattimenti sul fronte rumeno nella regione di Slănic, a sud di Ocna; gli Imperi centrali guadagnano trincee nella regione di Focșani.

 

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 813 – 19 AGOSTO 1917 - ORE 18:00

Dall’alba di ieri le nostre artiglierie battono con violenza le posizioni avversarie dal Montenero al Mare. Squadriglie di velivoli e aeronavi fulminano ammassamenti di truppe sul rovescio delle linee nemiche.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori