Wilson dice “no”
In pole position parte Wilson: è l’America a rispondere per prima alla nota pacifista di Benedetto XV. Washington, ultima arrivata, ha la sua linea e non “perde tempo” a concertare un documento unico con gli altri Alleati. «Ogni cuore deve essere toccato da questo commovente appello di Sua Santità. […] Ma sarebbe follia prendere la via della pace se questa non conducesse alla meta prefissa. Non è la semplice fine del conflitto armato che il Papa desidera, è una pace stabile e duratura. […] Una pace come quella proposta da Sua Santità consentirebbe alla Germania il recupero della sua forza e il rinnovarsi della sua politica. […] La pace deve basarsi sulla fiducia di tutti i popoli o soltanto sulla parola di un Governo ambizioso e intrigante? Non possiamo accettare la parola degli attuali governanti della Germania come garanzia».
Wilson ribadisce lo scopo di «liberare il mondo da un potere malvagio»; così come la pericolosità di “vendette” politiche o economiche, ma non ci si può accontentare di condoni e status quo ante.
Il 29 agosto a Londra si conclude la conferenza socialista interalleata. In teoria doveva preparare quella di Stoccolma, a un passo dal saltare, in pratica non è servita a nulla: come volevasi dimostrare non è stata trovata l’unanimità su nessun argomento, neanche su chi avesse diritto di partecipare, con gli italiani lesti a protestare per l’invito dei ripudiati connazionali riformisti.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Replica degli Stati Uniti alla nota di pace papale.
- A Londra si chiude la conferenza interalleata socialista senza alcun risultato pratico, non essendosi ottenuta l'unanimità su alcune questioni.
- Si dimette il Consiglio di Stato polacco.
Fronte meridionale
- Continuano i combattimenti nella regione di Focșani.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 823 – 29 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Sull’Altipiano di Bainsizza il combattimento ha ieri proseguito. Le nostre truppe, avuta ragione delle retroguardie avversarie, hanno smascherato ed affrontato ora una solida linea di resistenza precedentemente organizzata che il nemico difende con grande accanimento.
Sulle alture ad oriente di Gorizia potemmo conseguire qualche vantaggio.
Catturammo nella giornata oltre 1000 prigionieri e parecchie mitragliatrici.
246 velivoli hanno ieri preso parte alla battaglia.
Una squadriglia di 40 Caproni ha concorso all’azione ad est di Gorizia, rovesciando oltre 7 tonnellate di bombe sulle batterie avversarie postate nel bosco di Panovizza.
Sul Carso lotta di artiglierie ed azioni di pattuglie.
In regione Stelvio (fronte Tridentina) all’alba del 27 il nemico assalì un nostro posto avanzato fra i ghiacciai dell’alta val Zebrù riuscendo a penetrarvi. I nostri però poterono occupare una cima più elevata dalla quale mantengono sotto il proprio fuoco l’antica posizione.
Generale CADORNA