9 Ottobre, 1917

Verso Passchendaele

«Finché una mano tedesca potrà imbracciare un fucile, il territorio dell’Impero non sarà oggetto di negoziati o concessioni. L’Alsazia-Lorena è lo scudo della Germania, è il simbolo dell’unità tedesca». Il Reichstag ascolta l’intervento di von Kühlmann«La parola “disannesione”, coniata dai francesi, è artificiosa; la Germania potrebbe riferirla a Toul o Verdun. […] I nostri nemici hanno annunciato al mondo un perfetto e utopico programma massimo di conquiste, realizzabile solo dopo il completo debellamento della Germania».
Al Ministro degli esteri fa eco il Cancelliere Michaelis«Fin quando i nostri nemici non ritireranno le loro richieste aspetteremo. E possiamo aspettare, il tempo scorre a nostro favore».
Il nocciolo della questione è tutto qui: la Germania è in vantaggio, perché i territori occupati in Europa pesano più delle colonie perse. In questo momento starebbe vincendo la guerra e dunque si rifiuta di farsi dettare le condizioni dai presunti perdenti.

 Logica impeccabile se non ci fosse una falla, una miopia: il tempo non gioca con i tedeschi, ma con gli Alleati; Berlino sta vincendo oggi, ma non potrà vincere domani. Nessuno può resistere all’infinito, raggiunto il limite la corda si spezza. Quel limite ancora non si vede, ma l’Intesa l’ha immaginato, l’ha calcolato; molti in Germania no, o non vogliono farlo.

Il 9 ottobre diluvia sul fronte occidentale. Le pianure si allagano e si ritrasformano in «palude fetida». Gli Alleati sferrano un nuovo attacco nelle Fiandre: avanzano sul saliente di Passchendaele, prendono i margini della foresta di Houthulst e circa 2.000 prigionieri. Per il Generale Haig sono «progressi soddisfacenti su tutto il fronte d’attacco», ma è una versione un po’ troppo positiva. «Tutto intorno a noi giacevano i morti, amici e nemici insieme, per metà dentro e metà fuori dalle buche sature d’acqua. Cadaveri mai sepolti, rimasti a marcire e decomporsi in quel sudiciume, fin quando avrebbero concimato i raccolti di un Belgio futuro». Tenente Richard Dixon.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Von Kühlmann, Ministro degli esteri tedesco, discute le proposte di pace dicendo che la Germania non ridarà mai indietro l’Alsazia-Lorena.
  • Discusso al Reichstag il grave ammutinamento estivo dei marinai tedeschi a Wilhelmshaven. Coinvolto il Partito indipendente socialista.
  • Muore Hussein Kamel, Sultano d’Egitto. Gli succede il Principe Ahmed Fuad, suo fratello minore.
  • Il Tribunale militare di Roma condanna alla fucilazione nella schiena tre individui, colpevoli degli incendi nel porto di Genova e dell'esplosione del dinamitificio di Cengio.
  • Intrighi tedeschi nel Marocco spagnolo.

Fronte occidentale

  • Terza battaglia di Ypres: i franco-britannici attaccano a nord-est di Ypres. Conquistati i margini della foresta di Houthulst.
  • Avanzata Alleata sul saliente di Passchendaele, 2000 prigionieri. I tedeschi contrattaccano le truppe in avanzata a sud della ferrovia di Ypres-Staden su un fronte di 2 km.

  • Battaglia di Poelkapelle (fase finale della terza battaglia di Ypres).
  • Scontri d’artiglieria a nord della foresta di Chaume (Verdun)

Fronte orientale

  • 11 barche a motore tedesche da ricognizione manovrano vicino Riga.
  • L’attività aerea nemica è molto marcata attorno all’isola Oesel (Saaremaa, Riga).

Fronte d’oltremare

  • I belgi occupano Mahenge, vecchio Quartier generale tedesco; 260 prigionieri.
  • Catturato un distaccamento di guerriglia tedesco a nord del lago Eyasi (sud-est del Lago Victoria).

 

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
9 OTTOBRE 1917

La sera del 7 nemico, dopo intenso bombardamento rinnovo l’attacco delle nostre posizioni avanzate sul massiccio di Costabella; arrestato però dal presidio e battuto dalle nostre artiglierie, prontamente intervenute, dovè ripiegare lasciando perdite sul terreno.
Durante la giornata di ieri, su tutta la fronte dell’altopiano di Bainsizza l’attività dell’artiglieria fu piuttosto sensibile; in qualche tratto si addivenne ad azioni locali di fanteria nelle quali catturammo un centinaio di prigionieri e 5 mitragliatrici.
Sul Carso si ebbero violenti duelli di artiglieria, più frequenti nella regione di Castagnevizza.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori