La terra promessa
«È mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni dell'ebraismo sionista, presentata al Governo e approvata da questo. Il Governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, ben inteso che non debba essere fatto nulla che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni». Questo è il messaggio inviato da Balfour, Ministro degli esteri britannico, a Lord Rothschild, rappresentante della comunità ebraica. L’importanza geopolitica della regione non era un mistero neanche cento anni fa. Francia e Inghilterra hanno già studiato come spartirsela e questo è uno dei modi scelti da Londra per ampliare la sua sfera di influenza in Medio Oriente. Basterà questa dichiarazione, ben prima dell’effettiva costituzione di uno Stato, a determinare intensi movimenti migratori: gli ebrei erano già vessati, soprattutto nell’Europa orientale. Il 2 novembre è dunque una data fondamentale, non tanto per la Grande Guerra, ma per una questione divenuta centrale negli ultimi 70 anni.
Restiamo in Medio Oriente, perché i britannici non interrompono le operazioni intorno a Gaza e Be’er Sheva, distraendo i turchi con attacchi secondari, in attesa del colpo principale.
Torna in auge anche il fronte mesopotamico. La pausa estiva ha portato due novità: gli ottomani non devono più preoccuparsi della minaccia russa, disgregatasi come il Paese; ma i britannici hanno migliorato vie di comunicazione e approvvigionamento e possono riprendere la marcia lungo il Tigri. I turchi vengono sconfitti a nord di Baghdad.
Passiamo al nostro fronte. L’esercito italiano va riorganizzandosi sulla sponda occidentale del Tagliamento; gli austro-tedeschi controllano quella orientale e iniziano i primi tentativi di forzarne il passaggio. Berlino deve però ripiegare in Francia, sullo Chemin des Dames.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Lettera di Balfour, Ministro degli esteri britannico, a Lord Rothschild: il Governo inglese supporta i piani per la creazione di una nazione ebraica in Palestina.
Fronte occidentale
- Successo francese sull’Aisne: i tedeschi ripiegano dallo Chemin des Dames lungo un fronte di 20 km.
- Attività d’artiglieria tedesca a est di Ypres.
Fronte italiano
- L’Italia riorganizza le sue forze dietro il Tagliamento. Gli austro-tedeschi controllano la riva est del fiume.
- Le truppe italiane, ritiratesi dietro il Tagliamento, respingono i tentativi austro-tedeschi di passare sulla riva destra.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici catturano le posizioni a nord di Be'er Sheva.
- Fronte del Tigri: I britannici mandano in rotta i turchi vicino Dur, 140 km. a nord di Baghdad.
Operazioni navali
- Nello stretto di Kattegat una flottiglia inglese affonda un incrociatore ausiliare tedesco e 10 pattuglie.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 929 - 02 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Scambio di colpi d' artiglieria attraverso il Tagliamento. Pattuglie avversarie, spintesi verso il greto del fiume, vennero fugate da raffiche di mitragliatrici. Nessun avvenimento notevole sul rimanente della fronte.
Generale CADORNA