Conclusa la battaglia a Ypres
Un fronte accorciato, due eserciti di nuovo a “duello”, faccia a faccia, e il Piave in mezzo, tranne nel suo alto corso, dove gli austro-tedeschi hanno occupato Belluno e Longarone, presente Rommel, sempre lui. Il 10 novembre iniziano i combattimenti sul Piave: i ponti sono stati fatti saltare e i primi tentativi nemici vengono respinti; la nuova linea italiana tiene, il fiume non viene passato. Probabile si soffra di più in Valsugana e sull’altopiano di Asiago.
In quelle stesse ore è pubblicato il proclama alla Nazione di Vittorio Emanuele III. Il Re predica l’unione di tutto il Paese. È convinto che l’Italia sappia trovare la massima virtù proprio nei momenti più difficili. E «al nemico si risponda: tutti siamo pronti a dar tutto per la vittoria e per l’onore d’Italia».
I quasi centocinquanta chilometri di ritirata hanno però lasciato circa un milione di civili nei territori occupati: nei prossimi dodici mesi subiranno di tutto, violenze e privazioni.
Sul fronte occidentale i britannici consolidano le posizioni a Passchendaele. La terza battaglia di Ypres è finita, sono stati altri tre mesi con perdite da capogiro per entrambe le parti. La tattica del “mordi e resta” ha funzionato, ma vincere la guerra un chilometro alla volta non è una soluzione allettante.
In Russia chi è contro la rivoluzione bolscevica dà i primi cenni di reazione, ma ai soldati è già stato consegnato un documento con una richiesta specifica: cessare le ostilità.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Proclama di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, alla nazione: “Tutti siamo pronti a dar tutto per la vittoria e per l’onore a d’Italia”.
- Roma: convegno fra il Premier Orlando, gli ex Presidenti del Consiglio Giolitti, Luzzatti, Salandra e Boselli e l’on. Marcora, Presidente della Camera dei deputati, per intendersi su un'azione comune.
- Il Partito socialista riformista italiano pubblica un fervoroso appello al Paese.
- Il Principe ereditario d’Inghilterra giunge nella zona di guerra italiana.
- Il testo della legge sulla Air Force viene pubblicato sul Times.
- Prime reazioni anti-bolsceviche in Russia.
Fronte occidentale
- Fine della terza battaglia di Ypres (battaglia di Passchendaele).
- Le truppe britanniche e canadesi effettuano gli ultimi vittoriosi attacchi lungo l’altura nord e nord-ovest di Passchendaele.
- I tedeschi vengono respinti dai francesi a Chaume Wood.
Fronte italiano
- Prima battaglia del Piave: il fronte italiano sul Piave resiste efficacemente a un'offensiva austro-tedesca, fallito il tentativo di attraversare il fiume.
- L’avanzata austro-ungarica si ferma sul fronte di Asiago; sul Piave superiore gli austro-tedeschi catturano Belluno.
- Poderosi attacchi austro-tedeschi in Valsugana vengono respinti dopo un successo iniziale. Sull'altopiano d'Asiago gli austro-ungarici occupano Gallio e il Monte Ferragh.
Fronte asiatico ed egiziano
- Continua l’avanzata delle truppe del Generale Allenby: Ascalona occupata; combattimenti vicino Ashdod.
Fronte d’oltremare
- Buoni progressi in Africa orientale: le truppe britanniche occupano Ndanda, nella valle di Lukuledi. Le truppe tedesche si ritirano da Mahenge.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 937 - 10 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Dallo Stelvio alla Valsugana normale attività combattiva: un attacco di forti nuclei avversari alle nostre posizioni avanzate in Val di Ledro venne prontamente respinto, per quanto fosse stato preceduto da larga azione d' artiglieria.
Nela zona montana fra la Valsugana e la Val di Piave si ebbero azioni locali.
Al Brocon (Conca Tesina) una puntata nemica venne arrestata: a Lorenzago una nostra retroguardia restata isolata, si aprì a viva forza il passo attraverso il paese occupato dal nemico.
Nel piano, dalla stazione di Susegana al mare, le nostre retroguardie, disimpegnatesi, combattendo, dalla pressione avversaria, sono passate sulla destra del fiume, facendone poscia saltare i ponti.
La scorsa notte cinque nostri dirigili hanno efficacemente bombardato i passaggi sul Tagliamento, a Latisana e a Motta di Livenza e le truppe nemiche in movimento sulle vie d' accesso al fiume.
Generale DIAZ
Il 10 novembre 2022 il XIII Gruppo dell'Aeronautica ha compiuto 105 anni.
Il XIII Gruppo venne costituito il 10 novembre 1917 a Marcon (Venezia) con le squadriglie da caccia 77ª "Cuore Rosso" su SPAD, 80ª su Hanriot HD.1 e 83ª Nieuport comandato dal Capitano Mario Gordesco per la 3ª Armata del Regio Esercito. Il 4 marzo 1918 cede la 83ª e l'8 giugno il comando passa al Cap. Umberto Venanzi che il 17 settembre lascia al Cap. Alberto de Bernardi. Prima della Battaglia di Vittorio Veneto la 77ª entra nella Massa da Caccia.
Dal 1924 al 1927 il gruppo della Regia Aeronautica era comandato dall'asso dell'aviazione Ferruccio Ranza ed in seguito prese parte alla seconda guerra mondiale. Nell'Aeronautica Militare partecipa negli anni '90 alle operazioni in Bosnia-Erzegovina e poi alle missioni in Kosovo, dal dicembre del 2009 il Gruppo contribuì all'operazione International Security Assistance Force presso il Task Group "Black Cats" a Herat (Afghanistan) fino alla chiusura dello stesso e, contemporaneamente, nel periodo luglio-ottobre 2011, partecipò all'operazione Unified Protector in Libia.Oggi fa parte del 32° Stormo di Amendola (FG) e, nel 2016, è stato il primo Gruppo Volo in Europa a essere equipaggiato con i nuovi caccia di quinta generazione Lockheed Martin F-35 Lightning II. Si ringrazia Stefano Colombaro, Tenente Colonnello del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, cultore e divulgatore di storia militare della Grande Guerra