Il baluardo Grappa
Ne hanno percorsa di strada e non sembrano intenzionati ad accontentarsi. Gli austro-tedeschi ci provano a passare il Piave, in più punti, ma ottengono qualcosa solo dalla testa di ponte di Zenson e a Grisolera, dal 1950 tornata Eraclea, come ai tempi dei fasti bizantini.
Lungo il fiume la ritirata italiana è finita; diverso il discorso sul lato settentrionale del nostro fronte, dove il riposizionamento è ancora in corso. Il 13 novembre gli uomini sul Monte Longara possono lasciare le postazioni avanzate e ripiegare. L’esercito austro-tedesco occupa la linea Tezze-Lamon-Fonzaso-Arten-Feltre e inizia a premere sul cardine della nostra difesa, il lucchetto alla pianura veneta, il massiccio del Grappa: 1.775 metri massimi di roccia calcarea, come il Carso; profili più morbidi, cime meno spigolose di Alpi e Dolomiti. Il Grappa è l’argine al dilagare austro-tedesco, il nostro baluardo.
Alle difficoltà italiane sul campo fanno eco quelle politiche in Francia. A Parigi il Governo Painlevé non è stato abbastanza forte da contrastare un clima surriscaldato da scandali, sospetti, accuse e irrequietezza. La Camera non concede la fiducia, il Governo si dimette.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo Painlevé si dimette dopo la mancata fiducia alla Camera.
- Combattimenti a Mosca e Pietrogrado fra i bolscevichi e i seguaci di Kerenskij.
- Si annuncia che sono stati raccolti oltre 35 milioni di lire per soccorrere i profughi delle terre italiane invase (circa un terzo della popolazione).
- Venizelos arriva a Londra.
Fronte occidentale
- I belgi effettuano con successo degli assalti a sud-est di Nieuwpoort.
- Bombardamenti concentrati a Ypres e Passchendaele da parte dei tedeschi, seguiti da un attacco di fanteria respinto dai britannici.
- Respinto assalto tedesco vicino Reims; bombardata Calais.
Fronte italiano
- Gli austro-tedeschi provano a forzare la linea del Piave a guardia di Venezia; attraversato il corso principale del fiume a Zenson e Grisolera (oggi Eraclea).
- Gli italiani respingono vari attacchi austro-tedeschi dal lago di Ledro al Garda, sull’altopiano d'Asiago e dalla Valsugana al mare. Sgomberate le posizioni avanzate di monte Longara, quelle della Valsugana e dei monti presso Feltre.
- Tra il Brenta e il Piave gli austro-tedeschi tengono la linea Tezze-Lamon-Fonzaso-Arten-Feltre.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe britanniche respingono i turchi da Wadi Sugheir; presi molti prigionieri e cannoni. I turchi cercano rifugio dietro Wadi Surar, 13 km. a sud di Giaffa.
- Battaglia di El Mughar Ridge (Palestina).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 940 - 13 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Sull' Altipiano d' Asiago, la notte sul 12, il nemico, con rinnovate e maggiori forze, ritentò l' attacco sulla fronte Gallio ‒Monte e Longara - Meletta di Gallio. Dopo aspra lotta l' avversario, in definitivo contrattacco, venne respinto con gravissime perdite. Si distinsero per grande bravura, validamente sostenuti dalle artiglierie di tutti i calibri, il 9° reggimento di fanteria (Brigata Regina) e il battaglione Alpini «Verona». Nel pomeriggio di ieri intensi movimenti nemici, a preparazione di un nuovo attacco, vennero efficacemente battuti dalle nostre artiglierie ed arrestati.
Presso Canove (ovest di Asiago) il 16° riparto d' assalto attaccò un riparto nemico, catturando e liberando alcuni nostri militari fatti prigionieri in alcune azioni precedenti.
Dal Brenta al Basso Piave le armate nemiche, la cui avanzata nei giorni scorsi è stata trattenuta soltanto da azioni di retroguardie e arrestata da interruzioni stradali, sono venute via via occupando il terreno da noi sgombrato e si trovano ormai a contatto con le nostre linee di schieramento.
A Monte di S. Donà di Piave, all' alba di ieri, nuclei nemici, mediante barconi, riuscirono a passare sulla destra del fiume a Zenson per costituirvi una testa di ponte. Prontamente circondati dai nostri, vennero contrattaccati e sospinti verso l' argine del fiume.
Nella giornata di ieri, malgrado le avverse condizioni atmosferiche, numerosi nostri velivoli hanno bombardato accampamenti nemici sulla riva sinistra del Piave e mitragliate da bassa quota truppe in marcia lungo la strada e l' argine del fiume.
GENERALE DIAZ