Resistere, resistere e resistere
«L’unico mezzo per raggiungere la pace socialista sarebbe stato lo scoppio simultaneo della rivoluzione in tutti i Paesi belligeranti e l’abbandono delle trincee da parte di tutti gli eserciti combattenti. Nulla di tutto questo si è verificato. […] E nemmeno si può parlare dell’altra pace, quella voluta dalla Germania e che si dice basata sullo status quo. Il Governo tedesco non ha mai parlato di questo, né della reintegrazione del Belgio. Quale sarebbe allora questo status quo? Per non dire del costo del conflitto e gli immensi sacrifici di vite e di denaro. Questa guerra sorpassa tutto e incammina il mondo su nuove vie. È assurdo concepire che sia stata fatta per tornare alle condizioni di prima».
L’intervento del Presidente del Consiglio Orlando alla Camera si chiude con una delle sue frasi più famose: «Una sola è la via della salvezza: resistere, resistere e resistere! E se qualcuno ne conoscesse un’altra si faccia avanti».
Il Governo ottiene un’ampia fiducia. E il Parlamento chiede di aprire un’inchiesta sul «disastro di Caporetto».
Il 22 dicembre è la pace il tema centrale. Orlando ha parlato di quella futura, generale, lontana, ma a Brest-Litovsk iniziano i negoziati per quella più vicina, quella separata tra Russia, Germania, Austria-Ungheria, Bulgaria e Turchia. Pietrogrado ha mandato Trockij, Berlino von Kühlmann, Vienna Czernin; i tre Ministri degli esteri guidano le rispettive delegazioni. Presiede il Principe Leopoldo di Baviera.
Dai vari fronti non arrivano grosse novità, la via pare tracciata, anche da noi: «Sembrerebbe entrare in azione il cattivo tempo. Il cielo chiuso è tutto un presentimento di neve. […] Sui pendii dell’altopiano dei Sette Comuni è cominciata una nevicata fitta e promettente. [...] Il Paese può e deve cooperare alla resistenza delle nostre truppe con l’invio al fronte di buoni corredi di lana, di calze, guanti, passamontagna, coperte. Di queste cose non ce n’è mai troppe».
Problemi comuni a molti, sconosciuti da altre parti, tipo in Medio Oriente. In Palestina i britannici proseguono le operazioni intorno a Giaffa; più a sud la guerriglia araba, guidata dallo sceicco Faysal, cattura un treno militare turco lungo la ferrovia dell’Hejaz.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Si aprono a Brest-Litovsk i negoziati di pace fra il Governo bolscevico russo e Bulgaria, Potenze Centrali e Turchia
- Alla Camera italiana il Presidente del Consiglio Orlando pronuncia un discorso nel quale invoca la concordia per la più energica resistenza a oltranza a fianco degli Alleati. La Camera approva le dichiarazioni del Governo e la fiducia con voti 345 contro 50.
- Alla Camera francese il deputato Caillaux giustifica la propria condotta e chiede d'essere consegnato ai giudici. La Camera concede l'autorizzazione a procedere (417 voti contro 12).
- Si dimette il Luogotenente generale Maxwell, Quartermaster-General del B.E.F. (British Expeditionary Force) in Francia.
- Lo schema di Lord Rhondda sul razionamento locale entra in vigore; rimossa la causa principale delle code.
Fronte occidentale
- I tedeschi si dirigono verso le postazioni avanzate britanniche sulla ferrovia Ypres-Staden.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici effettuano un attacco in massa sulle alture vicino la Valstagna.
Fronte asiatico ed egiziano
- Gli arabi, sotto lo sceicco Faysal, catturano un treno di truppe turche sulla ferrovia dell'Hejaz.
- I britannici avanzano a nord e a est di Giaffa.
- II Generale Allenby annuncia che sul fronte della Palestina, dal principio delle operazioni, furono catturati 99 cannoni e obici, 400 avantreni e altri veicoli, 110 mitragliatrici, oltre 7.000 fucili, 18 milioni e mezzo di cartucce, più di 58.000 proiettili per cannoni e obici e una grande quantità di provvigioni.
Operazioni navali
- Al largo della costa olandese vengono affondati tre cacciatorpediniere inglesi: 13 ufficiali e 180 uomini perdono la vita.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 979 - 22 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00
Nella regione di Monte Asolone, nostri nuclei di «arditi» malgrado le avverse condizioni atmosferiche hanno ieri mantenuta desta l' attività combattiva e realizzato ancora qualche progresso. Un contrattacco nemico venne subito respinto.
Più ad ovest, verso Osteria «Il Lepre» un riparto avversario che col favore della nebbia tentava di irrompere nella nostra posizione, venne arrestato dai reticolati e respinto da vivo fuoco di fucileria.
Al monte Solarolo un attacco di sorpresa fu nettamente ributtato dopo vivace lotta a colpi di granate a mano.
Sulla rimanente fronte si ebbero solo azioni di artiglieria: sull' Altipiano di Asiago truppe nemiche vennero efficacemente battute e ad oriente del ponte del Priula batterie avversarie furono ridotte al silenzio.
GENERALE DIAZ