19 Aprile, 1918

Perso l’abbrivio

Il socratico «so di non sapere». Quando si presenta qualcosa di nuovo, complesso, mutevole e di difficile comprensione, la cosa migliore da fare è non cercare di ingabbiarlo a forza nei vecchi schemi. «L’andamento della battaglia non si può giudicare né come guerra di trincea degli ultimi anni, né come guerra di manovra degli ultimi secoli. È una battaglia semi-manovrata e semi-trincerata, in cui le due ire di Dio si danno le mani e fanno girare la testa ai critici militari. […] Le amplificazioni teatrali stridono con la serietà delle cose».
Quella di Marcello Prati per La Stampa è forse una delle migliori descrizioni dell’attuale fronte occidentale. Prati non ha risposte certe, quelle le aspetta, al massimo si limita a opinioni o a ipotesi.
La battaglia segue il suo corso: il 19 aprile sta esaurendo la spinta, è normale; resta acceso soprattutto il focolare a Givenchy e verso Robecq. Lo scroscio monotono, sferzante e opprimente della pioggia è spezzato solo dalle cannonate e dal crepitare delle fucilate.


Niente di particolare neanche sugli altri fronti: su quello italiano si registrano azioni di pattuglia bipartisan, con l’obiettivo di catturare prigionieri e la speranza di scoprire qualcosa; su quello orientale i tedeschi sono penetrati in Crimea e gli americani hanno sbarcato «una precauzionale forza di polizia» a Vladivostok; in Macedonia scaramucce varie, tanto per ridestarsi dal lungo letargo.
L’incertezza del momento ha il suo peso: a Parigi i sindacati francesi chiedono ai lavoratori di non fermarsi il primo maggio, ora serve il massimo sforzo possibile.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Confederazione generale del Lavoro francese decide di invitare gli operai francesi a non abbandonare il lavoro il 1° maggio.
  • È confermata la notizia secondo la quale il Papa ha mandato a Varsavia, come rappresentante ufficioso, Monsignor Achille Ratti, bibliotecario della Vaticana, studioso di cose orientali.

Fronte occidentale

  • Fine della prima battaglia di Kemmel Ridge.
  • Nord di Merville bombardato duramente, ma nessun attacco di fanteria.
  • Ripristinate le posizioni britanniche a Givenchy.
  • Sul fiume Scarpe i britannici catturano prigionieri e mitragliatrici.
  • Duri scontri a Robecq.

Fronte orientale

  • Truppe tedesche in Crimea.
  • Ucraina: i tedeschi riportano l’occupazione di due stazioni della linea principale di Sebastopoli.

  • Il dipartimento di stato degli U.S.A. afferma che lo sbarco americano a Vladivostok è una mera manovra precauzionale di polizia.

Fronte italiano

  • Altopiano di Asiago: annunciato il successo di azioni minori da parte dei britannici.

Fronte meridionale

  • Nella notte, dopo intensa preparazione d'artiglieria, reparti nemici attaccano le posizioni italiane di Quota 1.050 sul fronte macedone, ma, arrestati dal tiro di sbarramento e prontamente contrattaccati, devono ripiegare.
  • Macedonia: ritirata britannica dalle posizioni nella valle dello Struma occupate il 15.

DAL FRONTE ITALIANO

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 19 APRILE 1918

Nella Conca di Asiago reparti britannici eseguirono felici colpi di mano su posizioni avanzate, infliggendo sensibili e accertate perdite al nemico e catturandogli 22 prigionieri. Pattuglie avversarie, che si avvicinavano alle nostre linee del Corno di Cavento (Adamello) e delle pendici di Monte di Valbella (Altipiano di Asiago) vennero respinte con fuoco.
Su tutta la fronte tiri sparsi delle opposte artiglierie.
Un velivolo nemico venne abbattuto presso Rotzo da una batteria contraerea britannica.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori