“Bullismo” tedesco
La Germania sa leggere sé stessa, ma non riesce a capire ciò che non è tedesco. E spesso lo percepisce come una minaccia da convertire o debellare. Heinrich von Treitschke fu uno storico tedesco del XIX secolo, partito da un humus liberale e finito su discutibili posizioni reazionarie e antidemocratiche, perché non tutto è chiaro fin dall’inizio e l’evoluzione non segue percorsi sempre lineari. La parte peggiore della Germania novecentesca attingerà anche da lui, ma se molte conclusioni della sua analisi sono sbagliate, non è detto che lo fossero per forza tutte le premesse: «I popoli, come gli individui, sono di necessità unilaterali. E solo nella moltitudine di queste unilateralità si palesa la ricchezza del genere umano».
E qui torniamo alla Germania del 1918 e alla sua incapacità di relazionarsi con altri attori. Berlino è un “bullo”. Il golpe ucraino è solo l’ultimo esempio, la risposta all’insufficiente approvvigionamento di grano, alle sovrastimate possibilità di Kiev. Aver usato come pretesto la debolezza della Rada e le agitazioni contadine inacidisce i rapporti.
Anche con la Russia non va benissimo e Joffe, rappresentante bolscevico a Berlino, lo fa notare: «Il tono del Governo tedesco nei confronti di quello russo irrita Mosca e favorisce i partiti antitedeschi».
Il timore di una possibile riapertura delle ostilità fa capolino sui giornali, ma la Germania è troppo più forte. E infatti Mosca e Kiev fanno passi avanti sulla via della conciliazione, anche perché il malcontento ucraino ha fatto crescere la corrente di chi vorrebbe federarsi con la Repubblica bolscevica.
Di segno opposto il pensiero finlandese, dove i tedeschi magari non sono amatissimi, ma servono per sbarazzarsi dell’influenza leninista e russa in generale. Il 4 maggio Berlino annuncia la “liberazione” della Finlandia sud-occidentale; l’ultima grossa sacca bolscevica è stata accerchiata e sconfitta tra Lahti e Tavastehus.
Quiete sugli altri fronti: i francesi migliorano un po’ le posizioni nel settore di Locre; in Macedonia i serbi li emulano a Dobro Polye.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Genova: convegno de "l’Unione dei medici italiani” per la resistenza interna.
- Il Re d’Inghilterra invia un messaggio di felicitazioni e d’incoraggiamento all'esercito italiano.
- Il Presidente del Consiglio italiano Orlando ha accettato, a nome dell’Italia, che il Comando degli eserciti Alleati in Francia sia affidato al Generale Foch.
- Russia e Ucraina si avvicinano a un accordo.
- Da Washington si annuncia che il bilancio di guerra degli Stati Uniti per il 1918-19 raggiungerà la cifra di circa 75 miliardi. Il Ministro della Guerra Baker ha chiesto i poteri necessari per arruolare un numero illimitato di uomini.
Fronte occidentale
- I francesi fanno progressi nel settore di Locre.
- I tedeschi effettuano intensi bombardamenti sulle posizioni francesi e britanniche da Locre a sud di Ypres; non si sviluppano altri attacchi.
Fronte italiano
- Le nuove reclute cecoslovacche prestano giuramento.
- Crescono le attività sul fronte Italiano.
Fronte orientale
- La Finlandia sud-occidentale, secondo notizie da Berlino, è stata sgombrata dal nemico.
Fronte meridionale
- I serbi catturano e tengono le posizioni avanzate bulgare nel settore di Dobro Polye.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 04 MAGGIO 1918
Nella zona montana puntate di pattuglie nostre e britanniche. In Vallarsa e al sud-ovest di Canove venne catturato qualche prigioniero. In regione Tomba-Monfenera furono fugati e inseguiti nuclei esploranti nemici.
Dinanzi ai nostri avamposti di Monte Spitz (destra di Val Brenta) il tempestivo intervento dell’artiglieria soffocò, prima che potesse svilupparsi, un tentativo di attacco di reparti avversari.
Saltuarie reciproche raffiche di artiglieria e di mitragliatrici su vari tratti della fronte.
Numerose azioni aeree nostre invano contrastate da violento tiro delle batterie nemiche e da raffiche di squadriglie da caccia. Baraccamenti avversari di Val d’Assa furono battuti con 60 bombe da aviatori britannici; un nostro dirigibile lanciò circa una tonnellata di bombe sul campo di aviazione di Campo Maggiore (sud di Sedico). Dodici velivoli nemici furono abbattuti ed uno costretto ad atterrare da cacciatori nostri e britannici. Un altro apparecchio, battuto dall’artiglieria controaerea precipitò in fiamme presso Spresiano.
Firmato: DIAZ