Per noi non vale
Come accaduto per i trattati di Brest-Litovsk, l’Intesa rifiuta di riconoscere la pace tra la Romania e le Potenze centrali; tutto nullo, i confini e soprattutto le convenzioni economiche. Il 14 maggio la linea di condotta viene trasmessa a Bucarest, mentre a Londra esce l’ultima dichiarazione di Balfour, Ministro degli esteri britannico: «Alla conferenza di pace sarà nostro dovere ottenere una revisione delle condizioni imposte alla Romania».
Della situazione rumena parlano anche i giornali svizzeri: «Non ci sono garanzie di poter vincere l’ostilità contro gli austro-tedeschi». Anche qui Berlino e Vienna hanno poche probabilità di suscitare simpatie in un paese vessato, per questo stanno valutando l’ipotesi di cambiare la Dinastia reale, mettendo sul trono qualcuno più accondiscendente.
Ma mutare gli equilibri politici servirà a poco senza la vittoria in guerra. La Germania insiste con l’Austria-Ungheria per l’organizzazione di una grande offensiva simultanea in Francia e in Italia, basta oziare. Vienna accetta e inizia i preparativi sul nostro fronte, accumulando truppe e bocche da fuoco.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I Ministri di Francia, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti dirigono al Governo rumeno una nota, dichiarando di considerare come nulle e mai avvenute tutte le stipulazioni di pace concluse fra Bucarest e le Potenze centrali.
- Contrasti all'interno del Governo italiano provocano un rimpasto ministeriale. Si dimettono il Ministro dei trasporti Riccardo Bianchi e il Generale Alfredo Dallolio, Ministro delle armi e delle munizioni. Sono sostituiti rispettivamente da Giovanni Villa e dall'interim del Ministro della guerra (suo sottosegretario è nominato Cesare Nava). Viene inoltre nominato Ministro degli approvvigionamenti Silvio Crespi.
Fronte occidentale
- I tedeschi attaccano il fronte a sud-ovest di Morlancourt; contrattacco da parte degli australiani.
Fronte italiano
- Grande concentramento di truppe austro-ungariche e artiglieria lungo la linea delle Alpi e le pianure del Friuli in vista di una nuova offensiva.
Fronte meridionale
- Squadriglie italiane d’idrovolanti bombardano le opere militari di Lissa e Durazzo provocandovi incendi.
Operazioni navali
- Una motosilurante, comandata dal capitano Pellegrini, penetra di notte nel porto di Pola e lancia siluri contro una corazzata austriaca del tipo “Viribus Unitis”. Pellegrini e i suoi tre compagni sono fatti prigionieri.
- Primo milione di tonnellate di navi disposte dagli U.S.A. in mare.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 14 MAGGIO 1918
Tentativi nemici di attaccare nuovamente Monte Corno in Vallarsa e di avvicinarsi alle nostre linee di Dosso Casina (pendici nord dell’Altissimo), di Val Calcino (Asolone) e di Val Ornic furono sventati col fuoco. Pattuglie nostre e britanniche irruppero nell’abitato di Pedescala (Val d’Astico) e nelle trincee di Ave (sud di Asiago) infliggendo perdite all’avversario.
Più vivaci azioni delle opposte artiglierie in regione Tonale, in Val Lagarina, sull’Asolone e a nord del Montello.
Undici velivoli avversari vennero abbattuti nelle azioni aeree di ieri: aviatori britannici bombardarono efficacemente baraccamenti nemici nei dintorni di Asiago.
Firmato: DIAZ