La sensibilità del poeta
«Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie».
Non credo serva dilungarsi sul commovente senso di rassegnata precarietà, di fatalismo, suscitato dalle parole di Giuseppe Ungaretti, maestro di suggestioni e analogie fulminee.
In guerra c’era andato volontario, cercava la sua identità, la sua italianità, perché nato e cresciuto in Egitto e poi trasferitosi in Francia, nel bel paese c’era passato solo di sfuggita. Si sentiva forestiero.
Quella poesia descrive meglio di qualunque cosa lo stato d’animo dei soldati al quarto anno di guerra. L’ultima estate sotto le armi Ungaretti la combatte in Francia, nei boschi a sud-ovest di Reims. Si dice che un’immagine valga mille parole, ecco, quelle nove parole valgono mille immagini. A ispirarlo è stata probabilmente l’attesa dell’offensiva tedesca, quella e le azioni di fine giugno tra Bligny e Vrigny.
«L’uomo manifestava i suoi peggiori istinti anche se quella guerra ci sembrava fosse l’ultima, quella capace di liberare l’uomo dalla guerra. Ma la guerra non libera mai l’uomo dalla guerra. La guerra è e rimarrà l’atto più bestiale dell’uomo».
Convinto interventista, la sensibilità e le trincee, dove di cavalleresco e romantico c’è ben poco, capovolgeranno la sua prospettiva: «È il mio cuore il Paese più straziato».
Il 17 luglio i tedeschi sono già arrivati, ma il contingente italiano si è rimesso in gioco, ha assorbito l’urto e li ha respinti lungo l’Ardre, tra Chaumuzy, Pourcy e Nanteuil-la-Forêt. L’offensiva tedesca è un insuccesso, ogni metro è contrastato, i vantaggi sono locali, effimeri e strapagati. A est di Reims i francesi difendono Prunay; a sud-ovest della “città martire” riprendono Montvoisin.
Un indizio su quanto male vadano le cose è palese nei bollettini tedeschi: sono sottotono, non parlano di offensiva in grande stile, ma di piccoli colpi di mano, indipendenti e slegati; un brutto segno.
Approfittando della superiorità aerea, l’Italia bombarda Pola e fa danni ingenti alla flotta asburgica e all’arsenale.
Nell’Atlantico un sottomarino tedesco affonda il Carpathia, non è nulla di eccezionale, le vittime sono solo cinque, ma c’è una curiosità: il Carpathia era salito alla ribalta nel 1912, precipitandosi a soccorrere i superstiti del Titanic.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- A Vincennes viene giustiziato Duval, amministratore del giornale "Le Bonnet Rouge", condannato per spionaggio e alto tradimento.
- Il Generale Pershing, Comandante delle armate statunitensi, è nominato Knight Grand Cross of the Order of the Bath; il Generale Bliss nominato Knight Grand Cross of the Order of St. Michael and St. George.
Fronte occidentale
- A est di Reims i francesi sconfiggono i tedeschi a sud di Prunay.
- Ingaggiate 30 divisioni tedesche.
- I tedeschi avanzano in alcuni punti a nord e a sud della Marna, ma su altri sono respinti e le truppe Alleate riprendono alcune delle posizioni perdute. Le truppe italiane contrattaccano e respingono i tedeschi nella valle dell’Ardre.
- A sud-ovest di Reims i francesi riprendono e perdono Montvoisin.
- Gli australiani avanzano a sud-est di Villers-Bretonneux (Somme).
Fronte italiano
- Pola è nuovamente bombardata con efficaci risultati da apparecchi italiani.
Operazioni navali
- L’RMS Carpathia viene affondata nell’Atlantico da un U-Boat tedesco.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 17 LUGLIO 1918
Nella sera del 15 un riparto britannico, protetto da efficace azione di batterie proprie e francesi,penetrò a viva forza nelle linee nemiche a sud-est di Asiago, impegnandone fortemente il presidio che subì gravi perdite e lasciò nelle mani degli assalitori 24 prigionieri e due mitragliatrici.
Ieri ripetuti tentativi d’attacco avversario determinarono vivace attività locale tra le pendici sud-orientali di Sasso Rosso ed il Brenta. Nella regione a nord del Grappa l’avversario assalì fortemente la nostra linea avanzata a sud di Col Tasson ma venne ributtato.
Obbiettivi militari nelle prime linee e nelle retrovie nemiche vennero colpiti dagli aviatori e dai dirigibili. Due aeroplani avversari furono abbattuti.
Firmato: DIAZ