21 Settembre, 1918

“Imporremo la pace”

Non tutti stroncano la proposta viennese di conferenza, un belligerante accetta di partecipare: la Germania. Sipario.
Le condizioni interne dei due Imperi si fanno sempre più critiche: l’Austria-Ungheria è letteralmente senza una lira, l’economia asburgica è al collasso; in Germania i socialisti indipendenti sono sempre più rumorosi e le manifestazioni anti-pangermaniste sgorgano da ogni crepa. E sono tante.

Fino a qualche mese fa Berlino poteva almeno indicare il fronte per sviare le agitazioni, oggi no. Anche il 21 settembre gli Alleati rosicchiano terreno in direzione di Saint-Quentin e respingono i contrattacchi tedeschi.
Un tentativo lo fa pure l’esercito austro-ungarico su Dosso Alto, ma la divisione cecoslovacca ribatte colpo su colpo e tiene la posizione.
Non tengono nulla i bulgari, ormai impegnati a incendiare i depositi prima di abbandonarli all’Intesa. Gli Alleati risalgono il Vardar dalle parti di Negotino, tagliano la ferrovia per Skopje, minacciano il passo di Babuna e spingono i bulgari verso quello di Kosturino, verso il vecchio confine.

 In Palestina i turchi sono alle preghiere. L’offensiva britannica penetra come un coltello caldo nel burro: la fanteria spinge interi reparti ottomani in bocca alla cavalleria; i prigionieri si fatica a contarli. E chi riesce a fuggire verso il Giordano viene bombardato e mitragliato dall’aviazione. A est del fiume poi ci sono le truppe arabe, che con sinistra abilità tagliano i collegamenti ferroviari, compreso quello per Damasco.
Queste sono tutte risposte dell’Intesa alla diplomazia austro-tedesca. «La Germania ci ha imposto la guerra, noi le imporremo la pace».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Proclama del Presidente Wilson al popolo statunitense per festeggiare con maggiore solennità il 12 ottobre, Columbus day, anniversario della scoperta dell’America.
  • La Camera dei Rappresentanti U.S.A. approva all'unanimità il nuovo bilancio: raddoppiate le imposte, si prevede un gettito di oltre 40 miliardi.
  • L'Ambasciatore tedesco a Vienna consegna al Governo austro-ungarico una nota con la quale Berlino accetta l’invito a uno scambio d’idee confidenziale e non impegnativo sulla pace, in territorio neutrale.
  • Ad Ufa (Urali) si apre il Congresso nazionale russo, al quale intervengono i vecchi membri della Costituente di tutte le province della Russia europea liberatesi dal Governo bolscevico.
  • Sir M. de Bunsen ritorna vittorioso da una missione in Sud America.

Fronte occidentale

  • I britannici incontrano un'accanita resistenza, ma guadagnano terreno a est di Épehy, catturando la fattoria Le Petit Priel e altre posizioni importanti.
  • Viene migliorata la linea britannica a Mœuvres.
  • Ulteriori guadagni francesi a sud di Saint-Quentin, presa Benay.

 Fronte italiano

  • Dopo violenta preparazione d'artiglieria, due colonne austro-ungariche assaltano le posizioni di Dosso Alto a sud di Nago, a est del Garda, ma dopo fiera lotta sono respinte, con gravissime perdite, dalla 6^ divisione cecoslovacca.

Fronte meridionale

  • I bulgari cominciano a distruggere i loro depositi e i loro materiali di guerra preparandosi alla ritirata.
  • Le truppe franco-serbe inseguono i bulgari oltre Kavadarci e minacciano il passo di Babuna. Raggiungono il Vardar vicino Demir Kapija e Negotino.
  • Le forze bulgare che si stanno ritirando attraverso il passo di Kosturino subiscono pesanti perdite e vengono disgregate da una serie di attacchi aerei degli Alleati.
  • Le truppe italiane nell'ansa del Crna prendono parte all'offensiva generale con una vigorosa avanzata verso nord, prendendo le prime posizioni nemiche.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Avanzata della fanteria britannica in Palestina: raggiunte Sichem e Samaria; i turchi vengono spinti nelle braccia della cavalleria, che opera a sud di Jenin e Beisan.
  • A est del Giordano i ribelli arabi dell’Hejaz tagliano la ferrovia di Damasco in molteplici punti. Presi 18.000 prigionieri.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 21 SETTEMBRE 1918

Su tutta la fronte azioni di artiglieria con carattere di molestia: le nostre batterie provocarono incendi nella regione delle Melette (Altipiano di Asiago) e fecero saltare un deposito di munizioni presso Grisolera (Basso Piave).
Tentativi di riparti di assalto avversari fallirono dinanzi alle nostre linee a sud di Mori, a Monte Corno (Vallarsa) a nord del Grappa e ad oriente di Salettuol.
Nostri nuclei esploranti assalirono e fugarono in Val di Ledro una piccola guardia nemica che abbandonò morti e e prigionieri, e riportarono munizioni e materiali vari da ricognizioni nella Sella del Tonale e nelle isole del Piave.
In regione Montello un velivolo avversario venne abbattuto in combattimento.
Albania: Ad ovest di Fjeri e nella Valle della Janica scontri di pattuglia con la cattura di qualche prigioniero.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori