“Imporremo la pace”
Non tutti stroncano la proposta viennese di conferenza, un belligerante accetta di partecipare: la Germania. Sipario.
Le condizioni interne dei due Imperi si fanno sempre più critiche: l’Austria-Ungheria è letteralmente senza una lira, l’economia asburgica è al collasso; in Germania i socialisti indipendenti sono sempre più rumorosi e le manifestazioni anti-pangermaniste sgorgano da ogni crepa. E sono tante.
Fino a qualche mese fa Berlino poteva almeno indicare il fronte per sviare le agitazioni, oggi no. Anche il 21 settembre gli Alleati rosicchiano terreno in direzione di Saint-Quentin e respingono i contrattacchi tedeschi.
Un tentativo lo fa pure l’esercito austro-ungarico su Dosso Alto, ma la divisione cecoslovacca ribatte colpo su colpo e tiene la posizione.
Non tengono nulla i bulgari, ormai impegnati a incendiare i depositi prima di abbandonarli all’Intesa. Gli Alleati risalgono il Vardar dalle parti di Negotino, tagliano la ferrovia per Skopje, minacciano il passo di Babuna e spingono i bulgari verso quello di Kosturino, verso il vecchio confine.
In Palestina i turchi sono alle preghiere. L’offensiva britannica penetra come un coltello caldo nel burro: la fanteria spinge interi reparti ottomani in bocca alla cavalleria; i prigionieri si fatica a contarli. E chi riesce a fuggire verso il Giordano viene bombardato e mitragliato dall’aviazione. A est del fiume poi ci sono le truppe arabe, che con sinistra abilità tagliano i collegamenti ferroviari, compreso quello per Damasco.
Queste sono tutte risposte dell’Intesa alla diplomazia austro-tedesca. «La Germania ci ha imposto la guerra, noi le imporremo la pace».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Proclama del Presidente Wilson al popolo statunitense per festeggiare con maggiore solennità il 12 ottobre, Columbus day, anniversario della scoperta dell’America.
- La Camera dei Rappresentanti U.S.A. approva all'unanimità il nuovo bilancio: raddoppiate le imposte, si prevede un gettito di oltre 40 miliardi.
- L'Ambasciatore tedesco a Vienna consegna al Governo austro-ungarico una nota con la quale Berlino accetta l’invito a uno scambio d’idee confidenziale e non impegnativo sulla pace, in territorio neutrale.
- Ad Ufa (Urali) si apre il Congresso nazionale russo, al quale intervengono i vecchi membri della Costituente di tutte le province della Russia europea liberatesi dal Governo bolscevico.
- Sir M. de Bunsen ritorna vittorioso da una missione in Sud America.
Fronte occidentale
- I britannici incontrano un'accanita resistenza, ma guadagnano terreno a est di Épehy, catturando la fattoria Le Petit Priel e altre posizioni importanti.
- Viene migliorata la linea britannica a Mœuvres.
- Ulteriori guadagni francesi a sud di Saint-Quentin, presa Benay.
Fronte italiano
- Dopo violenta preparazione d'artiglieria, due colonne austro-ungariche assaltano le posizioni di Dosso Alto a sud di Nago, a est del Garda, ma dopo fiera lotta sono respinte, con gravissime perdite, dalla 6^ divisione cecoslovacca.
Fronte meridionale
- I bulgari cominciano a distruggere i loro depositi e i loro materiali di guerra preparandosi alla ritirata.
- Le truppe franco-serbe inseguono i bulgari oltre Kavadarci e minacciano il passo di Babuna. Raggiungono il Vardar vicino Demir Kapija e Negotino.
- Le forze bulgare che si stanno ritirando attraverso il passo di Kosturino subiscono pesanti perdite e vengono disgregate da una serie di attacchi aerei degli Alleati.
- Le truppe italiane nell'ansa del Crna prendono parte all'offensiva generale con una vigorosa avanzata verso nord, prendendo le prime posizioni nemiche.
Fronte asiatico ed egiziano
- Avanzata della fanteria britannica in Palestina: raggiunte Sichem e Samaria; i turchi vengono spinti nelle braccia della cavalleria, che opera a sud di Jenin e Beisan.
- A est del Giordano i ribelli arabi dell’Hejaz tagliano la ferrovia di Damasco in molteplici punti. Presi 18.000 prigionieri.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 21 SETTEMBRE 1918
Su tutta la fronte azioni di artiglieria con carattere di molestia: le nostre batterie provocarono incendi nella regione delle Melette (Altipiano di Asiago) e fecero saltare un deposito di munizioni presso Grisolera (Basso Piave).
Tentativi di riparti di assalto avversari fallirono dinanzi alle nostre linee a sud di Mori, a Monte Corno (Vallarsa) a nord del Grappa e ad oriente di Salettuol.
Nostri nuclei esploranti assalirono e fugarono in Val di Ledro una piccola guardia nemica che abbandonò morti e e prigionieri, e riportarono munizioni e materiali vari da ricognizioni nella Sella del Tonale e nelle isole del Piave.
In regione Montello un velivolo avversario venne abbattuto in combattimento.
Albania: Ad ovest di Fjeri e nella Valle della Janica scontri di pattuglia con la cattura di qualche prigioniero.
Firmato: DIAZ