6 Ottobre, 1918

Fiducia e credibilità

Sarà vero? Si può credere al cambiamento tedesco? Questa è la domanda da un milione di dollari. Alcuni non se la pongono, o almeno si danno già la risposta: no, non ci si può fidare. Ad altri neanche interessa: si è andato troppo oltre, la guerra è costata troppo per concluderla con un accordo, un negoziato; o tutto, o niente. La stampa dell’Intesa diffida della richiesta di armistizio. «Il passo fatto dagli Imperi centrali ha un valore effettivo: i nostri nemici riconoscono di essere vinti. Ora si deve impedire che con questa mossa si sottraggano agli effetti della sconfitta».
L’opinione pubblica chiede garanzie, in primis lo sgombero di tutti i territori occupati. E poi le idee di Wilson non sono una base di partenza su cui trattare, ma il minimo accettabile per sedersi al tavolo. «Una resa a discrezione, ecco cosa serve».
Ad alimentare i dubbi è la figura di Max del Baden: in caso di vera parlamentarizzazione il Cancelliere sarebbe stato un uomo del Reichstag e non un Principe.

 Per altro Max non ha fatto in tempo ad acclimatarsi al potere che già è arrivato il primo ceffone alla sua credibilità: il 6 ottobre viene pubblicata una sua lettera privata al Principe di Hohenlohe, datata gennaio 1918. C’è scritto il contrario di quanto esposto al Reichstag: critiche al parlamentarismo, alla mozione del luglio 1917 e a una pace di accordi. Si difenderà ammettendo di aver cambiato idea. Legittimo, plausibile, ma altrettanto credibile?

Il fronte occidentale è il solito turbinio dalla Manica alla Meuse. I tedeschi incendiano Laon, la prossima articolazione del loro sistema difensivo sul taccuino di Foch.
Nei Balcani gli Alleati marciano verso nord, sia nella Serbia meridionale, sia in Albania. Gli Imperi centrali arretrano anche qui.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Francia diffida la Germania sui crimini in territorio francese.
  • Manifesto di pace di Re Boris III di Bulgaria.
  • Pubblicata la lettera del Principe Max del Baden del 12 gennaio 1918 al Principe di Hohenlohe.
  • Il Principe reggente di Serbia accetta la promozione a Generale.
  • Il Governo cantonese dichiara guerra al Presidente Xu Shichang.
  • Il Generale March, Capo dello Stato Maggiore americano, comunica alla stampa i numeri dell’esercito statunitense e le eccellenti notizie da tutti i fronti.

Fronte occidentale

  • I britannici prendono Fresnoy (nord di Arras).
  • I francesi respingono i tedeschi sul fronte della Suippe.
  • Comincia la seconda battaglia di Le Cateau.
  • Gli italiani avanzano a nord di Ostel (15 km. a sud di Laon); Laon in fiamme.
  • Duri scontri tra americani e tedeschi sul fronte Meuse-Argonne.

Fronte orientale

  • Bolscevichi respinti dagli Alleati a Šelochovskaja (280 km. a sud di Arcangelo).

  • Gli ufficiali inglesi da Pietrogrado raggiungono la frontiera svedese.

Fronte meridionale

  • 65.000 bulgari si arrendono, come previsto dall’armistizio.
  • Albania: gli italiani si spingono a nord di Berat, verso Elbasan.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Navi da guerra inglesi e francesi entrano nel porto di Beirut e trovano la città completamente evacuata dai turchi.
  • Zahlé e Riyaq (Libano, nord-ovest di Damasco) occupate dalla cavalleria britannica.
  • Sono 79.000 i prigionieri catturati dagli Alleati dal 18 settembre 1918.

Operazioni navali

  • L’H.M.S. “Otranto”, che trasportava truppe americane, affonda: 431 vittime; la T.B.D. “Mounsey” ne salva 596.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 6 OTTOBRE 1918

Più vivaci duelli d’artiglieria sul Pasubio, nel settore di Posina, nella regione del Montello e lungo il basso Piave. Le nostre batterie dispersero truppe e carreggi in movimento e provocarono incendi e scoppi in postazioni avversarie.
Allo Stelvio un nostro nucleo sorprese un posto avanzato nemico catturando qualche prigioniero.
Sul Col del Rosso pattuglie avversarie, spintesi verso le nostre prime linee, ne furono ricacciate con intenso lancio di bombe a mano.
Gli aviatori nostri ed alleati furono molto attivi. Squadriglie nemiche vennero affrontate e volte in fuga in combattimenti nel cielo della Valle Lagarina e sopra Susegana. Un apparecchio avversario fu visto precipitare senza controllo. Il campo d’aviazione di Egna (Alto Adige) venne colpito con bombe incendiarie. Fu constatata la distruzione di baracche di hangars e di aeroplani. Efficaci bombardamenti vennero eseguiti sulle retrovie avversarie nell’Altipiano d’Asiago.
Albania: Le nostre avanguardie, benchè ostacolate dal mal tempo che aggrava le già difficili condizioni di viabilità, hanno progredito sulla strada di Elbassan, raggiungendo Lindas.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori