I PERSONAGGI DELLA GRANDE GUERRA

Paul von Lettow-Vorbeck

1919: la Germania ha perso malamente la prima guerra mondiale, ma a Berlino, sotto la Porta di Brandeburgo, sfila un contingente militare in parata; gli vengono tributati tutti gli onori dei vincitori. Non è uno sfoggio Alleato, i soldati sono tedeschi. E’ inverosimile, ma realizzare l’impossibile è la specialità di Paul von Lettow-Vorbeck.

Nel 1914 von Lettow-Vorbeck comanda il piccolo contingente nell’Africa Orientale tedesca. E’ un ufficiale avanti anni luce rispetto agli inglesi e lo dimostrerà fin da subito. Nella battaglia di Tanga, annulla un’inferiorità numerica di 8 a 1. Otto a uno, roba di un altro mondo. Fronteggiarlo è un incubo per i britannici, nulla di meno; farà ammattire Londra ben oltre l’umana comprensione. “Più britannici riesco a impegnare qui in Africa, meno ce ne saranno in Europa”. E’ grossomodo questo il suo punto di vista.

Paul von Lettow-Vorbeck è nato quarantacinque anni prima a Saarlouis, oggi un comune di neanche 40.000 anime, figuriamoci allora. Eppure in quel piccolo pezzo di confine franco-tedesco dev’esserci qualcosa di particolare: lì sono nati anche una famosa spia, un Ammiraglio di successo e uno dei più apprezzati marescialli di Napoleone, Michel Ney. Il personaggio è ovviamente leggendario. Indossa un cappello stile cowboy, con la tesa destra abbottonata sulla cupola.

In confronto all’Europa, l’Africa orientale è al massimo un teatrino da fiera di provincia. Eppure ospita questo attore niente male, capace di far girare gli Alleati come trottole. I britannici sono scolastici, Paul von Lettow-Vorbeck se li mangia a colazione. Il territorio, il clima, riesce a far giocare sempre tutto a suo favore. Non ci pensa neanche ad affrontare un nemico tanto numeroso in campo aperto. No, meglio le tecniche di guerriglia. La Storia gli darà ragione, come a tutti i grandi condottieri.

Sarà l’unico ufficiale tedesco a concludere il conflitto mondiale da imbattuto. Non perderà mai, neanche una battaglia. L’ultima, a Kasama, la vincerà due giorni dopo l’armistizio europeo e la resa di Berlino. Aspettava conferme ufficiali. Rientrato in patria farà di tutto per riportare a casa i suoi uomini e assicurare un trattamento adeguato ai soldati africani. Nell’anno della sua morte, il 1964, la Germania Ovest si impegnò a pagare un indennizzo agli ascari della Tanzania. Si presentarono circa 350 anziani: in pochi possedevano i documenti firmati da von Lettow-Vorbeck; come stabilire a chi spettasse il denaro? Facile, vennero distribuiti delle scope al posto dei fucili e impartiti ordini in tedesco. Nessun veterano fallì la prova, troppo ben addestrati.

Davide Sartori