Fumata bianca a San Pietro
Habemus Papam. A metà mattina del 3 settembre un filo di fumo bianco manda in subbuglio la grande piazza di San Pietro: il cardinale Della Chiesa è eletto pontefice, si chiamerà Benedetto XV.
Se il Vaticano ritrova una guida, l’Albania perde la sua: il discutibile Principe di Wied abbandona il paese. Curioso, ma tanto a Roma, quanto in Albania, dove si è formato un Governo provvisorio, la reazione è la stessa: son tutti felici per la buona novella.
Sul fronte occidentale i tedeschi attraversano la Marna. Sono sempre più vicini a Parigi. Alcune avanguardie riescono quasi a sentirne i suoni e gli odori. Ma non è tutto oro quel che luccica. La rapida avanzata ha allungato troppo le linee di approvvigionamento e comunicazione tedesche. Le unità rischiano di sfilacciarsi, ingarbugliate in problemi logistici.
Dall’altra parte della barricata il comando della quinta armata francese passa di mano: il Generale Franchet d’Esperey subentra a Lanzerac; fatali gli oltre duecento chilometri di ritirate.
Sul fronte orientale i russi occupano Leopoli, capitale della Galizia; il bottino di guerra sembra sia stato da capogiro.
Dopo quasi una settimana di combattimenti le forze austro-ungariche, sconfitte su tutta la linea, si danno alla fuga. Ecco la disfatta tanto temuta a Vienna.
A Berlino si sfiora l’incidente diplomatico. No, ora non esageriamo. A Potsdamerplatz l’Ambasciatore italiano Bollati viene fermato da due distinti gentiluomini tedeschi: lo hanno scambiato per Barrère, diplomatico francese. Memorabile la risposta, la cito direttamente da La Stampa: «Credo, invece, di essere Riccardo Bollati, ambasciatore d’Italia presso la corte di Berlino».
Niente da fare, i due non gli credono. Conoscono Barrère, sono sicuri; chiamano due guardie. Bollati non si scompone e, forse più divertito che imperturbabile, aspetta gli agenti. A quel punto deve solo tirar fuori dalla tasca i documenti. Si porterà a casa le imbarazzate scuse e una manciata di inchini. Dalla piccola folla riunitasi sembra sia partito anche un «viva l’Italia».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Cardinale Giacomo della Chiesa eletto pontefice con il nome di Benedetto XV.
- Il Governo francese informa gli U.S.A. che effettueranno alcuni cambiamenti alla “Dichiarazione di Londra” sul diritto della navigazione di guerra.
- Il Principe William di Wied, dopo la costituzione di un Governo provvisorio, abbandona l'Albania a bordo della nave italiana “Misurata”.
- Il Generale francese Lanrezac è sostituito al comando della Quinta armata dal Generale Franchet d'Esperey.
Fronte occidentale
- Il Generale tedesco Alexander von Kluck attraversa la Marna: i tedeschi occupano la linea Ville sur Tourbe-La Suippe-Chateau Thierry.
- Fine della battaglia del Mortagne.
- Lorena: i francesi avanzano sulla riva destra del Sanon.
Fronte orientale
- Dopo una battaglia di una settimana, Lemberg (Leopoli), capitale della Galizia, viene occupata dei russi che ottengono un ricco bottino.
Operazioni navali
- L’inglese H.M.S. “Speedy” distrutto da una mina nei pressi di Humber.
Parole d'epoca
George Weston Devenish
A Subaltern's Share in the War. Home letters of the late Geoge Weston Devenish
We are now on the sea again, moving on to another place. We started yesterday.
The boat is not even as good as the last one. We've got about 3.00 men on board (the normal carrying capacity is 45), and there literally is only just room for everyone to lie down, using all decks, from the boat deck to the bottom of the hold.
Still, it hasn't been bad to-day, as it's been toppingly fine. I have put a dodger, of a mackintosh sheet, on the rail, and sleep in a little corner just next to it on the boat deck.