6 Novembre, 1914

"Non è una guerra, è un macello"

«La Francia è invincibile, perché ha fede nella sua immortalità». Forse i toni sono eccessivi per un Governo costretto ad abbandonare Parigi, ma le parole di Poincaré, Presidente della Repubblica francese, lasciano intendere con quale spirito si stia affrontando la guerra. È propaganda, serve ad alzare il morale di chi è oppresso, di chi non è ancora stato salvato. Forse serve anche ai soldati, seppur disincantati dopo i primi tre mesi d’inferno.
Il 6 novembre viene respinto l’ennesimo, feroce, assalto tedesco sul saliente di Ypres; la battaglia più cruenta si vive a Klein-Zillebeke. Più a nord un corrispondente olandese descrive così il campo di battaglia: «No, non è più una guerra questa, è un macello. Migliaia di feriti cadono sui campi di battaglia, restano abbandonati alla loro sorte, oppure procedono in tristi processioni. Migliaia di morti giacciono disseminati sui campi; i carri e l’artiglieria passano su questi corpi come sopra a mucchi d’immondizie»


Sul fronte orientale i russi continuano a riportare importanti vittorie: in Galizia le sponde del San tornano in mani zariste e gli austro-ungarici sono costretti a ritirarsi verso Cracovia.
Di propaganda ce n’è tanta anche qui. Proprio dal fronte orientale arriva una notizia roboante, ripresa da tutti i giornali del mondo: i russi avrebbero catturato il Generale Hindenburg e tutto lo Stato Maggiore tedesco. Sarebbe un micidiale colpo da k.o, ma è una balla; la smentita di Pietrogrado arriverà il giorno dopo.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • I turchi interrompono le relazioni diplomatiche con il Belgio.
  • Gran Bretagna: la spia Lody viene fucilata nella Torre di Londra.
  • Il Governo francese modifica la lista del contrabbando.

Fronte occidentale

  • Ypres: viene respinto un feroce attacco tedesco. Pesanti scontri attorno a Klein-Zillebeke.

Fronte orientale

  • Galizia: la linea di San torna ancora una volta in mano ai russi. Gli austro-ungarici si ritirano verso Cracovia.

Fronte meridionale

  • Koprukoy (Armenia) viene conquistata dai russi.
  • Il sottomarino “B.-11” avanza di due miglia verso i Dardanelli. È la prima nave da guerra a entrare nello stretto.

Fronte d’oltremare

  • Tsingtao: cade il forte centrale, presi 200 prigionieri.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori