13 Gennaio, 1915

Il terremoto della Marsica

Un boato, la terra che trema e un terrore diffuso, indomabile e opprimente; migliaia di morti e chissà quanti feriti. No, non siamo al fronte, siamo in Italia e la guerra non c’entra. Il 13 gennaio un terremoto scuote la Marsica: 372 comuni del centro Italia vengono demoliti, la stima delle vittime si attesta intorno quota trentamila, i senzatetto non si contano.

A Vienna la vita politica è un caos insolubile. Che l’Impero austro-ungarico fosse governato in modo approssimativo è lampante. Il vertice della piramide continua a sgretolarsi, a perdere pezzi: dopo il Capo di Stato maggiore Conrad, il Generale Potiorek e tanti altri, a ruzzolare giù dalla torre è il Ministro degli esteri, il Conte von Berchtold. La Stampa parla di «un’impressionante ecatombe».
Come gli altri, anche lui si è dimesso, ma sembra la solita destituzione.
Il suo mandato è fallimentare sotto tutti i punti di vista; di successi personali neanche l’ombra. Aveva accettato l’incarico con tre obbiettivi chiave: migliorare i rapporti con Pietrogrado, con i paesi balcanici e con l’Italia.

 Se ne va lasciando l’Austria-Ungheria in guerra con la Serbia e con la Russia e impantanata in relazioni tutt’altro che idilliache con Roma; un drammatico e irresistibile en plein. A sostituire Berchtold sarà il barone Stephen Burian.
Il decadente colosso asburgico avrebbe bisogno di una guida forte, di un Imperatore risoluto, ma ne ha uno stanco; si va avanti per inerzia.

A proposito di politica, l’alleato tedesco colleziona l’ennesima gaffe. I giornali riportano dichiarazioni azzardate:«Se ci fosse stata la Svizzera al posto del Belgio ci avrebbe lasciato passare». Puntuale la risposta elvetica: «La Germania non deve ignorare che tutti noi svizzeri avremmo agito esattamente come i belgi; noi riteniamo la violazione della neutralità belga come un’offesa al diritto delle genti. E la Germania dovrebbe saperlo, altrimenti non produrrebbe con insistenza importuna sempre nuovi documenti a sua discolpa». Game, set and match.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Un violento terremoto scuote l'Abruzzo, il Lazio e la Campania, con centro principale nella Marsica. Sono danneggiati 372 Comuni, decine di migliaia le vittime.
  • Dimissioni del Conte Berchtold, Ministro degli affari esteri austro-ungarico. Gli succederà il barone Stephen Burian.
  • Il Consiglio di guerra inglese incarica l’Ammiragliato di preparare una spedizione navale contro i Dardanelli a febbraio.

Fronte occidentale

  • Continua la lotta nella zona di Soissons; i francesi, dopo qualche progresso iniziale, sono costretti a cedere terreno, anche per una improvvisa piena del fiume.
  • I tedeschi recuperano tutta la Collina 132 e conquistano le alture di Vregny.

Fronte orientale

  • I russi avanzano verso bassa Vistola e occupano Sierpc, a nord di Płock.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Nel Caucaso la lotta si estende verso Erzurum.
  • Continua la battaglia di Karaurgan (Caucaso).

Fronte d’oltremare

  • I tedeschi attaccano Jassin (Africa Orientale).

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori