La Germania fa di tutto per farsi odiare
L’opinione pubblica americana non è irritata, è furente. Con l’affondamento del Lusitania la Germania l’ha fatta grossa. L’8 maggio Roosevelt va giù duro, per lui la guerra c’entra poco: «È semplicemente un atto di pirateria. Noi abbiamo, davanti all’umanità, il dovere di non restare passivi».
Il Governo americano fa un respiro profondo e si morde la lingua: chiede spiegazioni a Berlino e non rilascerà dichiarazioni ufficiali, almeno finché i fatti non verranno accertati.
Il Presidente Wilson mantiene il silenzio, ma la Germania, come altre volte, fa di tutto per farsi odiare. I diplomatici tedeschi a Washington hanno la brillante idea di dichiarare: «Non vediamo come l’avvenimento possa scatenare una controversia diplomatica. Gli americani erano stati avvertiti del pericolo, quindi nessuna responsabilità può essere attribuita alla Germania».
Bravi, è il momento giusto per stracciare ogni nozione di diplomazia. Ma contare fino a dieci?
Chi invece ha preferito assumere un atteggiamento più accomodante è la Cina: Pechino accetta le condizioni imposte nell’ultimatum giapponese; la guerra è evitata. Tokyo si garantisce qualcosa di molto simile a un protettorato in regioni chiave, più una serie di concessioni minerarie, ferroviarie e commerciali.
Al fronte le novità sono poche: in Galizia, con i russi sempre in ritirata, è iniziata la battaglia di Sanok-Rzeszów; nei Dardanelli si è conclusa quella di Krithia. Non è andata proprio male per gli Alleati, ma neanche benissimo: qualche progresso c’è stato, la linea è avanzata, ma i turchi sono riusciti comunque a contrastarne la riuscita.
Da noi tocca al Re fare la sua mossa: Vittorio Emanuele III appoggia il Governo e rassicura i nuovi Alleati; è pronto ad abdicare qualora il parlamento non approvasse l’entrata in guerra.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Cina accetta tutte le richieste dell'ultimatum giapponese, per le quali le si impongono un mascherato protettorato del Giappone e importantissime concessioni commerciali, ferroviarie, minerarie.
- Gli Stati Uniti chiedono ai tedeschi un rapporto ufficiale sull'affondamento del Lusitania, mentre la stampa americana pubblica articoli violentissimi contro la Germania.
Fronte occidentale
- Seconda battaglia di Ypres: i britannici perdono Frezenberg Ridge sotto un terribile bombardamento. Inizia la battaglia di Frezenberg.
Fronte orientale
- I tedeschi prendono Libau (Liepāja, Lettonia).
- I russi continuano a ritirarsi in Galizia: comincia la battaglia di Sanok e Rzeszów.
Fronte asiatico ed egiziano
- Finisce la seconda battaglia di Krithia: i tentativi d’avanzata degli Alleati vengono nuovamente contrastati e bloccati.
Parole d'epoca
Agar Adamson, soldato canadese
Lettera alla moglie alla vigilia della battaglia di Frezenberg
We moved up last night from our support dugouts having been fairly well shelled. Gow (Lieut.) shot badly, was alive when we left, 4 men killed, 9 wounded, 2 went mad, 6 in what is called ‘in a state of collapse’, having been shelled all day and having to remain underground all day.” After thanking his wife for sending baseball bats, he concludes “We now have 400 fighting men and 7 officers. …. It seems certain that this line cannot be held and we are only making a bluff at it.