Sempre accese le polemiche sul Lusitania
La discussione attorno al Lusitania è tutto fuorché conclusa. La nuova risposta americana a Berlino si è fatta attendere, ma è un colpo ben caricato e questa volta potrebbe scapparci un “occhio nero”.
Per la Germania il Lusitania era di fatto un incrociatore ausiliario. Washington si permette di dissentire: «Era dovere degli Stati Uniti assicurarsi che il Lusitania non fosse equipaggiato per l’offensiva. Se fosse stata una nave da guerra inglese, non avrebbe ottenuto i certificati di uscita per una nave mercantile. Il Governo degli Stati Uniti compì il suo dovere con scrupolosa vigilanza e si trova in grado di assicurare che il Governo tedesco fu male informato».
La traduzione dal “diplomatichese” suonerebbe tipo: “Non raccontateci fandonie”.
«Una grandissima responsabilità incombe sulla Germania. […] Il Governo degli Stati Uniti sostiene i sacri diritti dell’umanità, che qualsiasi Governo è tenuto a onorare e rispettare e in nessun caso può credersi autorizzato a ignorare. […]
Il Governo degli Stati Uniti rinnova solennemente e in modo urgente le rimostranze contenute nella nota trasmessa il 15 maggio. […] La dichiarazione della zona di guerra navale non può in alcuna occasione diminuire i diritti dei cittadini americani imbarcati su bastimenti mercantili. (Il Governo degli Stati Uniti) non comprende neppure come il Governo tedesco possa mettere in dubbio tali diritti».
Il 9 giugno Washington non si limita a spedire questa accesa nota diplomatica. Josephus Daniels, Segretario della Marina, fa un annuncio: la flotta americana non salperà per San Francisco, resterà spiegata nell’Atlantico.
La Germania deve affrontare anche un problema “interno”: 750 socialdemocratici mettono in discussione la politica del Governo. A guidarli è un avvocato di Lipsia: Karl Liebknecht.
Il padre, Wilhelm Liebknecht, è stato uno dei fondatori del Partito socialdemocratico tedesco. Karl, marxista e un filo più radicale, entrerà comunque nella SPD. Le sue idee gli costeranno la prigione un paio di volte, la prima nel 1907. Liebknecht ha guidato l’Internazionale socialista giovanile fino al 1910 ed è stato eletto al Reichstag nel 1912. È un antimilitarista convinto e un rivoluzionario, fondatore della “Spartakusbund” insieme a Rosa Luxemburg.
Morirà nel 1919, torturato e ucciso in quanto leader della rivolta spartachista.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Consegnata la seconda nota americana riguardo il “Lusitania”.
- In Germania 750 socialdemocratici, guidati da Karl Liebknecht, protestano contro la politica del Governo.
- Il Canada annuncia l’intenzione di arruolare altri 35.000 uomini.
- Dall'Albania si annuncia che Mussa Effendi, Muftì di Tirana, già capo dell'insurrezione contro il Principe di Wied, si è proclamato Presidente della Repubblica della Media Albania.
Fronte occidentale
- Successi francesi ad Arras e Notre-Dame-de-Lorette.
Fronte orientale
- Attacco tedesco respinto nel distretto di Šiauliai.
- I russi avanzano sulla Dubissa (Prussia Orientale).
- La resistenza russa sul Dnestr costringe gli austro-tedeschi verso la destra del fiume.
Fronte italiano
- Aeroplani austro-ungarici gettano bombe su Venezia: qualche vittima.
- Gli italiani occupano Monfalcone (fronte dell’Isonzo). Combattimenti sanguinosi sul monte Podgora.
Operazioni navali
- Sottomarino tedesco affonda due torpediniere inglesi.
- Affondato dagli inglesi un U-boat tedesco.
Dal fronte
In corrispondenza a tutta la frontiera del Tirolo e del Trentino prosegue la nostra affermazione su posizioni che importa occupare per costringere il nemico a rivelare i propri apprestamenti difensivi e permettere lo svolgimento delle operazioni successive. Le nostre truppe, sebbene vivamente contrastate dal nemico, si sono avvicinate oltre confine al passo di Falzarego.
Tra le alte valli di Son Pauses, a circa dieci chilometri al nord di Cortina d' Ampezzo, ebbe luogo un vittorioso combattimento. Rimasero in nostre mani un pezzo e munizioni. In prossimità del passo di Monte Croce Carnico da parecchi giorni si combatteva per il possesso dell'importante posizione di Freikofel che gli Austriaci difendevano accanitamente. Il giorno 8 sera i nostri alpini se ne impadronirono definitivamente, facendo un centinaio di prigionieri.
Lungo la linea dell' Isonzo, nei giorni 7 e 8, proseguirono le operazioni intese a ricacciare il nemico da posizioni dominanti che ancora occupa sulla riva destra dell' Isonzo e a stabilire solide teste di ponte.
Il nemico oppone tenace resistenza, favorito dalle condizioni del terreno reso fortissimo dall' arte e difficile a percorrersi per numerose interruzioni di ponti e strade, nonché per estese inondazioni lungo il basso corso del fiume. Dovunque le nostre truppe hanno combattuto con grande slancio e tenacia, guadagnando importanti posizioni.
Venne occupata la città di Monfalcone.
Il fuoco delle nostre batterie danneggiò visibilmente parecchie artiglierie avversarie.
Nell' impervia regione di Monte Nero un nostro fortunato attacco ha condotto all' occupazione d' una posizione donde gli Austriaci fuggirono lasciando circa 100 cadaveri, seppelliti da noi, e sessanta feriti.
Presso Caporetto si sono costituiti settanta disertori bosniaci. Negli altri paesi lungo l' Isonzo catturammo complessivamente oltre quattrocento prigionieri. Le nostre perdite non sono gravi. I prigionieri affermano che le perdite austriache sono rilevanti.
Firmato: CADORNA