Vince la Svizzera
“Ragazzini, andate a giocare più in là”. Non usa queste parole, ma questo è il concetto espresso dalla Svizzera. La notizia arriva da Lugano: alcune trincee austro-ungariche e italiane sono troppo vicine al confine elvetico; se gli artiglieri calibrassero male il tiro si rischierebbe di bombardare il più neutrale degli Stati. La cosa viene fatta notare da Berna e, stando ai giornali del 16 luglio, vince la Svizzera: i belligeranti fanno armi e bagagli e si spostano più in là.
A questo punto della guerra l’Intesa ha un solo pensiero in testa: impedire alla Germania di concentrare altre forze sul fronte orientale. Gli Alleati lanciano attacchi lungo tutto il teatro francese; bisogna impegnare i tedeschi per più tempo possibile.
In Polonia i russi annaspano: riescono ancora una volta a fermare i reparti austro-ungarici sul Dnestr e a Kraśnik, circa 2.000 i prigionieri, ma nella regione di Varsavia e sul Narew i tedeschi sembrano un rullo compressore.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Salvatore Barzilai, un irredentista triestino deputato del Partito repubblicano, è nominato da Salandra Ministro senza portafoglio per le terre liberate.
Fronte occidentale
- Attacco tedesco in Lorena (Foresta di Parroy) e in un settore di Fontenoy (a ovest di Soissons).
- I francesi attaccano su tutto il fronte per impedire lo spostamento di truppe tedesche verso il fronte russo.
Fronte orientale
- Fra la Vistola e il Bug i tedeschi attaccano i russi sul Wolica. I russi respingono l’Arciduca a nord di Kraśnik.
- Combattimenti nella regione di Krasnystaw.
- I tedeschi continuano l’offensiva sul Narew.
- I russi sconfiggono gli austro-ungarici sulla riva est del Dnestr e catturano 2.000 prigionieri.
DAL FRONTE
Nell'alta valle Camonica il nimco, valicati i passi di Venerocolo e di Brizio, tentò in forze un attacco contro le nostre posizioni presso il rifugio Garibaldi, ma fu respinto con perdite e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Ricacciato l'avversario, le nostre truppe occuparono saldamente anche i due passi elevati, come è noto, sopra i 3000 metri.
In Carnia il nemico, col favore della nebbia e delle tenebre, eseguì nel pomerggio e nella sera del 14, due risoluti attacchi tra Monte Coglians e pizzo Avostano. Entrambi furono respinti. Perdite nemiche accertate: 33 morti, tra i quali un ufficiale.
Nella zona dell'Isonzo la situazione è pressoché invariata. Il nemico con piccole ittuzioni, specialmente notturne, e con fuoco di artiglieria di grosso calibro, tentò continuamente di infliggerci perdite e disturbare la nostra lenta avanzata e soprattutto di obbligare le nostre batterie a fare fuoco per poterne poi scoprire le posizioni.
FIrmato: CADORNA