16 Luglio, 1915

Vince la Svizzera

“Ragazzini, andate a giocare più in là”. Non usa queste parole, ma questo è il concetto espresso dalla Svizzera. La notizia arriva da Lugano: alcune trincee austro-ungariche e italiane sono troppo vicine al confine elvetico; se gli artiglieri calibrassero male il tiro si rischierebbe di bombardare il più neutrale degli Stati. La cosa viene fatta notare da Berna e, stando ai giornali del 16 luglio, vince la Svizzera: i belligeranti fanno armi e bagagli e si spostano più in là.

A questo punto della guerra l’Intesa ha un solo pensiero in testa: impedire alla Germania di concentrare altre forze sul fronte orientale. Gli Alleati lanciano attacchi lungo tutto il teatro francese; bisogna impegnare i tedeschi per più tempo possibile.
In Polonia i russi annaspano: riescono ancora una volta a fermare i reparti austro-ungarici sul Dnestr e a Kraśnik, circa 2.000 i prigionieri, ma nella regione di Varsavia e sul Narew i tedeschi sembrano un rullo compressore.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Salvatore Barzilai, un irredentista triestino deputato del Partito repubblicano, è nominato da Salandra Ministro senza portafoglio per le terre liberate.

Fronte occidentale

  • Attacco tedesco in Lorena (Foresta di Parroy) e in un settore di Fontenoy (a ovest di Soissons).
  • I francesi attaccano su tutto il fronte per impedire lo spostamento di truppe tedesche verso il fronte russo.

Fronte orientale

  • Fra la Vistola e il Bug i tedeschi attaccano i russi sul Wolica. I russi respingono l’Arciduca a nord di Kraśnik.
  • Combattimenti nella regione di Krasnystaw.
  • I tedeschi  continuano l’offensiva sul Narew.
  • I russi sconfiggono gli austro-ungarici sulla riva est del Dnestr e catturano 2.000 prigionieri.

DAL FRONTE

Nell'alta valle Camonica il nimco, valicati i passi di Venerocolo e di Brizio, tentò in forze un attacco contro le nostre posizioni presso il rifugio Garibaldi, ma fu respinto con perdite e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Ricacciato l'avversario, le nostre truppe occuparono saldamente anche i due passi elevati, come è noto, sopra i 3000 metri.
In Carnia il nemico, col favore della nebbia e delle tenebre, eseguì nel pomerggio e nella sera del 14, due risoluti attacchi tra Monte Coglians e pizzo Avostano. Entrambi furono respinti. Perdite nemiche accertate: 33 morti, tra i quali un ufficiale.
Nella zona dell'Isonzo la situazione è pressoché invariata. Il nemico con piccole ittuzioni, specialmente notturne, e con fuoco di artiglieria di grosso calibro, tentò continuamente di infliggerci perdite e disturbare la nostra lenta avanzata e soprattutto di obbligare le nostre batterie a fare fuoco per poterne poi scoprire le posizioni.

FIrmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori