Washington alza la voce
La diplomazia americana invia a Berlino la nuova nota sulla guerra navale. Il documento del 21 luglio è più esplicito, più esigente: «Il Governo degli Stati Uniti non può acconsentire alla diminuzione dei diritti del suo popolo. […] I diritti dei neutri, in tempo di guerra, sono basati su principi immutabili. È un dovere, è un obbligo dei belligeranti trovare il modo di adattare le nuove circostanze a quei principi. […] Il Governo degli Stati Uniti, pure apprezzandone lo spirito amichevole, non può accettare le proposte del Governo Imperiale tedesco. […] Il ripetersi, da parte dei comandanti tedeschi, di atti contrari a questi diritti, sarà considerato dal Governo degli Stati Uniti come un atto deliberatamente ostile».
No, la rottura non c’è stata, ma a Washington hanno alzato la voce.
Anche in Italia c’è chi protesta: al centro del mirino finisce il servizio postale. Un solo ufficio è autorizzato a gestire tutta la posta da e per il fronte: è quello di Bologna. In più dovrebbe controllare ed eventualmente censurare ogni lettera. Non ce la può fare. I disagi, i problemi, i ritardi si accumulano.
Le comunicazioni tra soldati e famiglie diventano un terno al lotto: si è fortunati nel ricevere notizie ogni due settimane.
Sul fronte orientale la fortezza di Ivangorod è investita dalle armate austro-tedesche; pochi chilometri più a ovest capitola la città di Radom.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Terza risposta americana alla Germania sulla guerra navale.
Fronte orientale
- Finisce la seconda battaglia di Ivangorod, la fortezza è conquistata dalle truppe austro-tedesche.
- Con violenti combattimenti sulla Vistola gli austro-tedeschi si impadroniscono di Radom.
- L’offensiva russa attorno Sokal’ espelle gli austro-tedeschi dalla riva destra dell’Alto Bug.
Fronte italiano
- In tre giorni gli italiani hanno fatto 3.478 prigionieri sul Carso.
- Gli italiani avanzano a Plava.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe britanniche raggiungono l’Eufrate da Al-Qurnah e catturano le truppe turche.
- I britannici rioccupano Sheikh Othman (Aden).
Dal fronte
Mentre in Cadore continua a svilupparsi energicamente l' offensiva iniziata nelle alte valli di Cordevole, Boite e Ansiei, e mentre in Carnia le nostre artiglierie di grosso e medio calibro insistono con efficaci risultati nello scuotere la consistenza delle opere di fortificazione nemiche, nella zona dell'Isonzo la lotta diviene sempre più intensa.
A Plava l'avanzata fece qualche progresso molto contrastato.
Verso Gorizia fu guadagnato un tratto nella linea di alture che dalla riva destra coprono la città e i ponti sull'Isonzo.
Sull' altipiano Carsico il nemico fu scacciato da alcune trincee.
L' azione si protrasse aspra ed ostinata anche durante la notte.
Oltre a mitragliatrici, fucili e munizioni in quantità tuttora non determinata, caddero nelle nostre mani numerosi altri prigionieri. Questi in totale, per le tre giornate del 18, 19, 20 ammontano a 3478, dei quali 76 ufficiali e cadetti.
Dichiarazioni concordi dei prigionieri attestano che le perdite subite dal nemico sono gravissime e ciò è provato anche dalla quantità di cadaveri trovati nelle trincee.
Le nostre truppe perseverano instancabili nella lotta.
Firmato: CADORNA