17 Agosto, 1915

Due milioni di prigionieri e Kaunas

Contro quei numeri alla Camera, Re Costantino può solo rassegnarsi e prendere atto della situazione: Venizelos viene incaricato di formare il nuovo Governo greco. È di certo un’indicazione sul futuro orientamento ellenico, ma non c’è ancora nulla di deciso. Curioso come la notizia influisca sulla razionalità dei giornali italiani: in molti profetizzano l’imminente entrata in guerra della Bulgaria al fianco dell’Intesa. Questa sarebbe una delle conseguenze, il perché non è facile capirlo. Ma una certezza ce l’abbiamo: avverrà l’esatto contrario.
“L’occhio lungo” lo avranno gli svizzeri della Neue Zürcher Zeitung, meno coinvolti e più obiettivi: «Gli avvenimenti balcanici sono troppo complicati perché il mutamento di un singolo Governo possa determinare la soluzione ai vari conflitti».

Chi il conflitto lo sta guidando è la Germania: Kaunas è conquistata. Gli austro-tedeschi avanzano lungo tutto il fronte: tagliano la linea ferroviaria Chełm–Brest-Litovsk e si avvicinano a quella tra Białystok–Bielsk. Il Bug viene forzato; la fortezza di Novogeorgievsk vacilla.

 Il 17 agosto Berlino annuncia i suoi numeri: la Germania avrebbe catturato circa due milioni di prigionieri; 330.000 tra britannici, francesi e belgi, il resto sarebbero russi.

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • A oggi i tedeschi rivendicano due milioni di prigionieri: 330.000 inglesi, francesi e belgi; il resto russi.
  • Il Governo serbo esamina la proposta dell’Intesa.
  • Re Costantino di Grecia incarica Venizelos di costituire il nuovo Governo.
  • Si dimette Mirza Eyn-ed-Dowleh, Primo Ministro persiano.

Fronte occidentale

  • Attacco notturno a Sondernach da parte dei tedeschi.
  • I francesi guadagnano terreno sulla cresta dei Vosgi.
  • Assalto degli Zeppelin sulla costa orientale inglese.

Fronte orientale

  • Sul fronte orientale continua la "grande ritirata": le forze russe evacuano la Galizia e la Polonia.
  • Kaunas presa d’assalto dalle truppe tedesche, la città viene conquistata.
  • Gli austro-tedeschi si avvicinano alla ferrovia Białystok–Bielsk e tagliano quella da Chełm a Brest-Litovsk.
  • Gli austro-ungarici si avvicinano a Brest-Litovsk.
  • Attaccata furiosamente Novogeorgievsk, catturati i forti limitrofi.

  • I tedeschi forzano il passaggio del Bug.

Fronte italiano

  • Gli italiani avanzano sulla cresta di Vrisk, a Santa Maria e le colline di Santa Lucia.
  • Gli italiani espugnano alia baionetta forti posizioni asburgiche davanti a Tolmino, facendo alcune centinaia di prigionieri.
  • Nuovi progressi italiani nell'alto Cadore.
  • Venti unità navali austro-ungariche e un aeroplano attaccano inutilmente Pelagosa (Adriatico).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Dopo circa dieci giorni di aspra lotta, i britannici sono costretti a desistere dai sanguinosi attacchi nel settore di Krithia.
  • 1.200 ribelli di Bunerwal attaccano il campo a Rustam (Peshawar); ucciso un ufficiale.

Parole d'epoca

Un pugno di cervello

di Francesco Bucci

(Tenente, capitano)

Monte Podgora (GO)

Ora voglio dirti come sono salvo per miracolo: ora posso dirlo che son già passati 2 mesi dall'accaduto. Il giorno 17 giugno, chiamo presso di me il soldato compaesano Pillarella Domenico e gli domando se nella sua compagnia c'è un barbiere, perchè il mio mi scortica il viso quando rade, così egli mi manda il soldato Di Niro di Campobasso. Siamo a qualche metro distante dalla trincea sotto un piccolo sgabuzzino coperto di frasche e di terra per difenderci dalle pallette di srapnel.
Il barbiere conversando con me, ad un certo punto mi domanda: "Signor tenente, quando vorrà finire questa guerra?" gli rispondo: "Il mio capitano spesso mi dice che per Natale saremo fuori". "Ah! Signor tenente, io penso che qui moriremo tutti e la guera non finisce mai".

 In quest'istesso istante arriva una granata, mentre mi sta facendo in contropelo. Il soldato cade fulminato ed io rimango illeso; mi sento la testa un po' bagnata; allungo la mano e nientemeno prendo un pugno di cervello. Intanto, avvertito, accorre Pillarella, mi getta sulla testa un bidone d'acqua. "Non è nulla signor tenente", è di certo il cervello di quel disgraziato. Aggiungo che la giubba vicino a me, è addirittura crivellata di schegge, la pistola e la borraccia colpite anche'esse e traforate. Io, ripeto, miracolosamente illeso.

DAL FRONTE

Nell' alpestre massiccio dell'Ortler, fra le alte valli dell'Adda e dell'Adige, un nostro reparto muoveva nella notte sul 16 dalla Capanna Milano, traversava diviso in cordate il Passo dei Camosci (3084 m.) e la vedretta di Campo, indi scalava la ghiacciata cima del Tuckett Spitz a 3469 metri, sorprendendovi un drappello nemico. Dopo ciò si dirigeva sulla Hintere Madatsch Spitz (3432 m.) tenuta da un distaccamento nemico, lo assaliva e lo disperdeva, occupando poi saldamente la vetta.
Nell'Alta Rienz sono segnalati nuovi progressi della nostra fanteria. Vi fu occupato il Sattele Berg ad ovest della Lange Alpe.
Nel settore di Monte Nero vennero espugnate alcune trincee nemiche tra la cresta del Vrsic e la località denominata del PL. Un successivo contrattacco nemico contro la nostra posizione di Vrsic venne rigorosamente respinto.
Nella zona di Tolmino una brillante offensiva fu svolta contro le colline di S. Maria e S. Lucia che coprono la piazza sulla destra dell'Isonzo. Dopo la consueta efficace preparazione col fuoco di artiglieria, le nostre fanterie avanzarono con slancio alla baionetta e s'impadronirono d'una linea di robusti trinceramenti lungo le pendici occidentali delle alture. L'avversario subì perdite assai gravi: 17 ufficiali, 547 uomini di truppa, 4 mitragliatrici e grande quantità di munizioni caddero nelle nostre mani.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori