VIa il Ministro degli Esteri francese
Niente da fare, la Romania non interverrà nel conflitto. Bucarest conferma la neutralità, l’Intesa non riesce a smuovere i Balcani.
Théophile Delcassé, Ministro degli esteri francese, alza i tacchi e se ne va. Si dimette il 13 ottobre con un grande classico: ragioni di salute. In realtà è reduce dal linciaggio per i fallimenti diplomatici Alleati, un fuoco incrociato continuo a cui è impossibile resistere. Il Ministero passa ad interim a Viviani, Presidente del Consiglio.
Se Parigi è scossa dalla crisi politica, a far tremare Londra e la costa orientale britannica ci pensano gli zeppelin: il nuovo bombardamento causa una sessantina di morti e almeno un centinaio di feriti, cifre forse al ribasso.
Al fronte i britannici fanno i conti con la pessima figura nell’Artois: l’offensiva è fallita ormai da giorni, si tenta un ultimo attacco a Hulluch, ma serve solo ad aumentare le perdite e la vergogna.
Un disastro del genere non si vedeva dalla ritirata di Mons: i medici tornano a fare i conti con gli “scemi di guerra”, terminologia poco elegante per definire chi soffriva di disturbi post-traumatici.
Gli splendidi panorami della campagna francese ora suscitano solo sconforto, riflettono uno squallore, una desolazione inconcepibile.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Romania si rifiuta di intervenire.
- Si dimette Théophile Delcassè, Ministro degli esteri Francese; gli succede temporaneamente Viviani.
- Il Premier francese Viviani interviene sulla situazione dei Balcani.
- Riportate nuovamente dall’Ambasciatore degli U.S.A. a Costantinopoli le atrocità subite dagli armeni.
Fronte occidentale
- Incursioni degli zeppelin sulla costa est dell’Inghilterra e su Londra: 59 morti, 114 feriti.
- I britannici attaccano a sud-ovest di Hulluch.
Fronte orientale
- I russi tengono con successo le posizioni sul lago Drysviaty (Drūkšiai), nella regione a sud di Dvinsk (Daugavpils).
- Scontri dall’esito incerto sullo Strypa (Galizia).
- Gli austro-ungarici ripiegano in Galizia lasciando migliaia di prigionieri.
Fronte meridionale
- I serbi tengono con tenacia le zone a sud di Belgrado.
- Sbarca a Salonicco il Generale francese Sarrail, Comandante in capo dell'esercito Alleato in Macedonia.
- Cominciano le primissme ostilità fra truppe francesi e bulgare in Macedonia.
Operazioni navali
- Azioni vicino Broen (Danimarca) fra un sottomarino inglese e la flotta tedesca. Affondato un cacciatorpediniere.
DAL FRONTE
Continua l' attività delle nostre truppe lungo la frontiera Tirolo-Trentino, specialmente nel tratto compreso tra Adige e Brenta ove è accertata per concordi informazioni da diverse fonti che il nemico subì perdite assai sensibili.
Nella giornata di ieri si ebbero vittoriosi scontri di nostri reparti con nuclei nemici in Valle Ribor (Chiese), sul Pianoro di S. Giorgio (Valle di Ledro) e in Val Campelle (torrente Maso Brenta).
In Carnia il giorno 11 e 12 il nemico tentò un attacco della nostra fronte dal Monte Pal Piccolo ad est del Passo di Monte Croce, al monte Salinchiet sul torrente Pontebbana. Dopo intensa preparazione di fuoco d' artiglieria cominciata il giorno 11 e durata tutta la notte successiva e parte del 12, nel pomeriggio di questa giornata l' avversario lanciò colonne di fanteria all' assalto delle nostre posizioni alla testata del torrente Chiarzo. Il baldo contegno delle nostre truppe, l' efficace fuoco di artiglieria, mitragliatrici e fucileria e felici controffensive da noi spinte nei settori laterali dal Pal grande al Pal Piccolo e dal Monte Pizul al Monte Salinchiet, valsero, dopo lunga lotta, a ricacciare sul cader del giorno l' avversario, infliggendogli perdite gravi.
Firmato: CADORNA