La neve abbonda e il freddo non manca
Fiutata l’aria che tira, il 10 dicembre la Germania accontenta Washington e richiama in Europa von Papen e Boy-Ed, addetto militare e addetto navale dell'Ambasciata tedesca negli Stati Uniti. I due agenti erano accusati di organizzare le “mascalzonate” berlinesi sul suolo americano, di essere gli «ispiratori della propaganda e della corruzione fra gli operai delle fabbriche statunitensi».
Nello stesso giorno a Erie, Pennsylvania, si assiste a un colossale incendio: vanno in fumo circa 13.600 tonnellate di grano canadese destinato agli Alleati. I sospetti si sprecano.
Su tutti i fronti siamo ormai in pieno inverno e le difficoltà crescono evidenti, soprattutto sulle nostre montagne: «La neve qui abbonda e il freddo non manca. Il cannone non cessa un solo istante».
Dovunque si preferisce far parlare le artiglierie, poche le azioni di fanteria. Un’eccezione la troviamo in Trentino: gli italiani riescono a guadagnare postazioni privilegiate sopra la conca di Bezzecca.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- 13.600 tonnellate di grano canadese, destinate agli Alleati, vengono bruciate a Erie (Pennsylvania).
- Boy-Ed e von Papen vengono richiamati in patria dal Governo tedesco come richiesto dagli U.S.A.
Fronte occidentale
- Attività tedesca sul saliente di Ypres: 3.000 proiettili d’artiglieria sulle posizioni britanniche, lievi danni.
Fronte italiano
- Gli italiani si portano in una posizione di forza sopra la conca di Bezzecca (Trentino).
- Aeroplani austro-ungarici bombardano Ancona.
Operazioni navali
- Azioni navali nel Mar Nero: i russi affondano due navi da guerra turche.
DAL FRONTE
Scontri di piccoli riparti: a nord di Loppio, nella valle del Rio Cameras (Adige), in valle di Calamento (torrente Maso-Brenta); nell' Alto Chiarzo; in Valle Seebach; fu preso al nemico qualche prigioniero.
Continua l' attività delle opposte artiglierie; la nostra disperse nuclei di lavoratori e colonne di salmerie in Valle San Pellegrino (Avisio).
Nella notte sul 9 il nemico tentò più volte di forzare le nostre posizioni di Oslavia sulle alture nord-est di Gorizia, i tentativi furono ogni volta e subito sventati.
Un velivolo nemico lanciò qualche bomba in valle Dogna (Pella). Nessun danno.
Firmato: CADORNA