Preoccupazioni balcaniche a Roma
Nonostante il Governo respinga ogni eccesso di allarmismo, sugli ambienti romani volteggiano due preoccupazioni principali: le possibili trattative di pace tra Vienna e il Montenegro e l’eventuale occupazione asburgica dell’Albania settentrionale.
Secondo i giornali un armistizio libererebbe circa quindici divisioni austro-ungariche; in teoria qualcosa come 225.000 uomini da poter destinare altrove, per esempio sul Carso, in Trentino, o in Galizia. Sì, quindici divisioni sono tante, forse troppe, ma anche riducendo i numeri resterebbe un’ipotesi inquietante.
E poi c’è l’Albania. Insediamenti nemici su quel litorale minerebbero l’equilibrio nell’Adriatico, darebbero il vantaggio a Vienna e ci tormenterebbero.
Duecento miglia nautiche più a sud, i primi superstiti dell’esercito serbo sbarcano a Corfù.
Ma la notizia del giorno non sono loro, né i russi avanzanti lungo lo Styr: il 15 gennaio si apre il collegamento ferroviario tra Berlino, Costantinopoli e da lì fino a Baghdad. I tedeschi ce l’hanno fatta.
Chiudiamo con la Svizzera, improvvisamente al centro di uno scandalo internazionale: due alti ufficiali elvetici sarebbero sul libro paga di una potenza belligerante, fornirebbero servizi di spionaggio. Berna si chiude a riccio e non divulga altre informazioni.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo serbo viene trasferito a Brindisi.
- Il Re di Serbia lascia Salonicco.
- Le carte di von Papen pubblicate negli U.S.A.
Fronte occidentale
- Ricognitori inglesi bombardano Westende (Belgio).
Fronte orientale
- I russi avanzano lungo lo Styr, a sud di Pinsk.
Fronte meridionale
- Le prime truppe serbe sbarcano a Corfù.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi entrano a Kangavar (Persia).
Operazioni navali
- Il Möwe cattura la S.S. “Appam” e la spedisce a Norfolk.
Parole d'epoca
bersagliere Francesco Ferruccio Zattini
Pane e pidocchi
falde del monte Rombon, Slovenia il 15 gennaio 1916
Sono in trincea;... Distante da me l’austriaco non è che 80 100 metri; però due fitte di reticolati si frappongono fra noi. La trincea dove sono ha un fosso che in campagna si fa per lo scolo delle acque, anche qui si può dire che fa la stessa funzione perché l’acqua non scorre ma il fango è tanto. Come sono...... i..... di pidocchi... e come deve essere abbondante la prolificazione... più se ne distruggono più nascono. Mangiavo un pezzo di cioccolato col pane... una scarica di fucileria nemica, mi obbliga a lasciare pane e cioccolato e prendo posto alla mia feritoia
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Bollettino
L’attività delle artiglierie nella giornata di ieri fu scarsa lungo la frontiera del Trentino e in Carnaia, assai viva sull’Isonzo ed assunse carattere di particolare violenza sulle alture a nord -ovest di Gorizia. Ivi il fuoco delle batterie nemiche, efficacemente controbattuto dalle nostre, si prolungò fino a tarda sera, specialmente contro le posizioni di Oslavia.
Sul Carso le nostre artiglierie aggiustarono il tiro su trinceramenti nemici nella zona del Monte San Michele distruggendoli per un tratto di circa 400 metri.
Una nostra squadriglia aerea eseguì una larga incursione nella regione ad est dell’Isonzo, bombardò dil campo nemico di aviazione di Aisovizza, baraccamenti di truppe in Chiapocano e Dornberg e le stazioni ferroviarie di Longatico, Prebacina e Lubiana. Fatta segno a violento fuoco di numerose batterie contro-aerei, la squadriglia ritornò incolume.
Firmato: Cadorna