5 Febbraio, 1916

Colonie tedesche indifendibili

Dove i tedeschi non hanno mai avuto nessuna possibilità di vittoria è nelle colonie. Il gap con gli Alleati è stato evidente fin dai primi giorni del conflitto. Ora è il turno del Camerun: sconfitti più o meno ovunque, gran parte delle forze tedesche ripara nella vicina Guinea Equatoriale, territorio spagnolo; i soldati si lasciano disarmare e internare.

La Germania non se ne cura troppo, è concentrata sulle pericolanti relazioni con gli Stati Uniti. La storia dell’ultimatum di Washington era una mezza bufala, ma la fermezza della recente nota americana ha peggiorato i rapporti diplomatici. I giornali iniziano a preparare l’opinione pubblica a qualsiasi evenienza: «Se Wilson dovesse respingere ancora le nostre proposte, il Governo sarebbe posto dinanzi alla necessità di decidere se indietreggiare o abbandonare gli eventi al proprio destino. Indietreggiare significherebbe rinunciare alla nostra guerra di sottomarini. […] In ogni caso dobbiamo restare certi che non si prenderà una decisione contraria alla dignità e alle necessità del popolo tedesco»

 Sì, la Vossische Zeitung ha centrato il punto; un po’ meno la Münchner Neueste Nachrichten: «È evidente che Wilson desideri provocare una nuova tensione tra l’America e la Germania. Non essendoci un caso nuovo, scelse il vecchio episodio del Lusitania, ormai già dimenticato dal mondo»
Ecco, con 1.198 civili morti sul groppone, la parola giusta è “inopportuno”.

Più proficue sarebbero state le trattative tra Roma e Vienna. La Tribuna conferma un’indiscrezione: «Per il tramite della Croce Rossa internazionale è stata conclusa una convenzione tra il Governo italiano e quello austro-ungarico per lo scambio, a partire dai primi d’aprile, dei prigionieri inabili a qualunque servizio di guerra».

Davide Sartori

Parole d'epoca

Il Diario della guerra 1915-18

di Don Antonio Balestrazzi

Ritorno.
Il giorno triste della partenza è giunto: nessuno lo nominava, nessuno voleva parlarne, nell’orrore di affrettarlo … ma esso e giunto, freddo, inesorabile come la morte! …
Domani parto … Oggi parto … Parto. Non c’è da ridire contro un fato più tragico di quello di Omero!
Bisogna partire! Bisogna riesumare la divisa! Il passo peggiore è questo: una volta vestiti da soldato, ogni senso di ribellione si dilegua, vi sentite già preso nell’ ingranaggio della disciplina! Vi sentite stringere da tutte le parti: vi par di essere coscritti di nuovo, si fa sì presto a dimenticare! … Tutto è pronto: il mantello e la coperta arrotolati, attendono che voi … Basta: si indossano come il bue si sottomette al giogo.

 Il tascapane pieno da scoppiare vi aspetta: sono provviste buone pel viaggio, ma a tal vista qual film vi si scopre agli occhi … tutto il cinematografo interrotto 15 giorni prima. Vedete la faccia fatta più arcigna del Capitano: il viso più insolente di quel tenente: la gavetta più arrugginita! ecc...
Addio: addio: in quell’ora si vorrebbe essere piuttosto 15 metri sotto terra: un urlo … la mamma sviene … il babbo, lui che è già stato soldato, piange … i fratelli, le sorelle sono fuggiti! …
E voi ritornate al campo … alla guerra! … Se non vi sentite crepare siete un eroe … Alla stazione la tradotta! …
All’arrivo il capitano con la faccia da orso … più su le cannonate. Venga giù il mondo voi non sentite più nulla: non siete più uomo siete soldato! …

DAL FRONTE

CADORNA

In Valle Sugana piccoli scontri tra Roncegno e Torcegno; l' avversario fu respinto e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
Nella zona di Tolmino, all' alba del giorno 4 il nemico attaccò le nostre posizioni di Santa Maria. Benché fitta nebbia paralizzasse l' azione delle artiglierie, per il pronto accorrere dei rincalzi, l' avversario fu respinto con sensibili perdite.
Anche sulle alture del Podgora ad ovest di Gorizia nella notte sul 4 il nemico tentò due volte di avvicinarsi alle nostre posizioni. Al secondo tentativo le nostre truppe contrattaccarono e misero in fuga l' avversario prendendogli anche alcuni prigionieri.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori