Lo scacchiere asiatico
Intricate opportunità economiche, instabilità politica e desideri di conquista: la Cina è un mastodontico cubo di Rubik; mettere ogni tassello al suo posto è arduo, solo a riassumere la situazione viene il mal di testa. Nella regione si intrecciano gli interessi degli inglesi, loro ci sono sempre, dei russi e dei giapponesi. Tokyo in realtà pretende di più, ostenta al mondo le sue mire egemoniche: quella dev’essere proprietà del “Sol levante” e l’ha già dimostrato con i recenti accordi politico-commerciali, appena un paio di gradini sotto l’estorsione.
Ma questo è il primo problema dell’Intesa, perché un Giappone preminente urterebbe la suscettibilità degli Stati Uniti. E nessun Alleato vuole attriti con Washington.
Il tempismo della questione cinese non è casuale. La Germania ha fiutato l’odore del sangue e appoggia in toto i rivoluzionari nazionalisti del movimento monarchico, fumo negli occhi del Giappone, molto più a suo agio con l’arrendevole Repubblica.
Il ragionamento di Berlino non fa una grinza: se Tokyo, stuzzicata, dovesse intervenire in Cina, interromperebbe la produzione di armi per la Russia, incrinerebbe l’unità degli Alleati e farebbe storcere il naso agli Stati Uniti, distraendoli proprio dalle frizioni con la Germania. Frank Underwood chi? Sarebbe un capolavoro geopolitico, un “tana libera tutti”.
La guerra economica va vinta tanto quanto quella vera. In Europa se ne sta occupando Marcel Cachin, deputato socialista francese. La sua è una bella idea: costituire un “Parlamento Alleato” tra Inghilterra, Francia, Italia e, se possibile, Russia. Ogni paese dovrebbe inviare una delegazione di venticinque tra deputati e senatori, così da garantire non solo l’unità d’intenti militare, ma pianificare le strategie politiche ed economiche, dirimere le beghe commerciali. Non lo so, ma a me sembra tanto una lontana prozia dell’Unione Europea.
Stando ai giornali del 6 febbraio Londra avrebbe già aderito. Ora Cachin si trova in Italia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Bombardamenti tedeschi a Loos.
- Gli Alleati bombardano Lille.
- A Navarin i francesi bombardano le riserve di gas dei tedeschi.
Operazioni navali
- Quattro cacciatorpediniere asburgiche spinte verso Cattaro da un incrociatore britannico e una torpediniera francese, copertura per ritiro dell'esercito serbo verso Corfù.
Parole d'epoca
Paolo Ciotti
Fango rosso come sangue
E partiamo infatti nella notte piovosa, umida e fredda. Che differenza di terreno dal Trentino!
Là, terra solida, rocciosa, ghiaccio, neve, boschi sterminati; qua, la terra è rossa, morbida. Cede sotto il passo come carne frolla e la scarpa comincia ad incresparsi. Tratto tratto si è costretti ad un salto; è una trincea, un camminamento, un cunicolo: nel fondo, stracci, gavette frantumate, fiaschi rotti, scatolette vuote di carne in conserva, brandelli di ferro rugginoso, caricatori di ottone, cartuccie qua e là incastrate fra i sacchi di terra, che vomitano un fango rosso come sangue, casse di fucili schiodate, elmetti sforacchiati, scudi da trincea. Questa è la guerra, e buon per noi che vi passiamo ore cianciando. Ma lassù, oltre il Podgora, c'è ancora terreno vergine, senza segni di passaggio e di conquiste. Un ultimo tratto di terreno in un camminamento angusto e stretto e siamo al Comando del Battaglione del I° Fanteria.
Sentinelle, lumi, un vociare disuguale e scomposto. Sotto i ricoveri, brulica una folla di fanti che ci aspettano e ci vengono incontro perché alcuni hanno parenti ed amici nel nostro Reggimento.
Un porta ordini ci accompagna in prima linea e ci raccomanda il silenzio perché il nemico è vicino. Diamo il cambio ai soldati del I°Fanteria che abbandonano lieti la trincea sussurrando un “finalmente”.
Si ringrazia l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
DAL FRONTE
All' infuori di azione di artiglieria, nessun importante avvenimento è segnalato lungo tutta la fronte.
Firmato: CADORNA