18 Febbraio, 1916

Gli italiani bombardano Lubiana

Avevamo lasciato Milano quattro giorni fa, ferita dalla «barbarie austriaca, dalla slealtà asburgica». Sdegnati, avevamo subito precisato di essere diversi: noi siamo i discendenti di Roma, certe tattiche ci sono estranee, noi non colpiamo i civili, siamo galantuomini.
Non è vero, in guerra tutto il mondo è paese. Il 18 febbraio una squadriglia di biplani Caproni bombarda Lubiana«La giusta rappresaglia alle molteplici violazioni del diritto delle genti». Dev’esserci stato un repentino cambio d’opinione.
Un equipaggio in particolare si distingue: è formato dal capitano Luigi Bailo, dal tenente colonnello Alfredo Barbieri e dal capitano Oreste Salomone, già medaglia d’argento per la guerra in Libia. L’aereo non sgancia neanche una bomba, viene intercettato prima di raggiungere l’obiettivo e si separa dal gruppo. Il numero di nemici è imprecisato, sembra fossero sei; il duello è comunque disperato. I proiettili delle mitragliatrici asburgiche sono semplicemente troppi per essere schivati; il biplano è crivellato, Bailo e Barbieri sono morti, Salomone è ferito, ma prende i comandi e riporta aereo e caduti a casa.

Si è guadagnato la medaglia d’oro, conferitagli pochi giorni dopo, tra le entusiastiche, pompose e per certi versi caricaturali lodi della stampa: «Individuo perfetto fisicamente e moralmente, la bella “machina humana” preannunziata da Dante e creata, con virtù profetica, da Leonardo da Vinci. […] Il mito di Icaro è sprofondato nelle bassezze della retorica letteraria».

Non c’è solo l’Italia. Nel Caucaso i russi caricano a testa bassa. La presa di Erzurum ha spalancato le porte della regione: Muş e Ahlat vengono prese in rapida successione.
La notizia non fa felice solo Pietrogrado. Anche Londra è su di giri, previsioni rosee: le sconfitte subite dall’esercito ottomano costringeranno Costantinopoli a ridurre la pressione in Mesopotamia. Per esaltare l’impresa russa, Erzurum diventa «la Metz della Turchia orientale».
Intanto in Africa si arrende Mora, ultimo presidio tedesco in Camerun; l’intera colonia è conquistata.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo italiano invia ad Atene una nota di protesta per le parole offensive pronunciate contro l’Italia nella Camera greca.
  • Dibattito alla Camera francese sul controllo del Governo nelle zone di guerra: il Governo ottiene la fiducia.

Fronte occidentale

  • Scontri d’artiglieria a Ypres.

Fronte italiano

  • Avanzata italiana nella zona di Monte Collo.
  • L'aviazione italiana bombarda Lubiana per rappresaglia: gravi danni. Il capitano Salomone si guadagna la medaglia d'oro.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I russi, avanzando da Erzurum, conquistano le città di Muş e Ahlat.

Fronte d’oltremare

  • Respinto l’attacco tedesco a Kachumbe (Uganda).
  • Mora, l’ultimo presidio tedesco in Camerun, si arrende ai britannici. La conquista Alleata del Camerun è completata. 

Parole d'epoca

Gabriele D'Annunzio

Il Notturno

Odo il rombo dei velivoli leggeri che s′alzano dal campo a regolare il tiro delle artiglierie passando sopra la stazione dei messaggi aerei.
Dietro la canna dell′arme avversaria, che mi manda la prima raffica, distinguo il bianco atroce dell′occhio.
Scorgo sul campo giallastro una riga di bombe grigie allineate, coi governali che luccicano.
Mi penetra la sensibilità del cielo commosso dalle onde che recano i messaggi della battaglia carsica lontana.
Vedo il gesto accorto del nemico roteante, che invita alla discesa e alla resa.
Mi volto, con un gran sussulto, come se qualcuno mi tocchi. A destra del volante abbandonato da Luigi Bailo, lungo il bordo della carlinga, su, la linea dell′apparecchio di mira, vedo il luogo preciso dove s′appoggia il mio collo: preciso come il luogo acconcio che indicava alla vittima inginocchiata dinanzi al ceppo l′uomo della mannaia.

 Quale mano imperiosa mi spinge e mi piega?
La mia testa s′abbatte, si sporge, penzola. Le mie ossa si ghiacciano.
La cupa striscia perpendicolare di sangue sembra che si parta dal mio occhio affascinato.

DAL FRONTE

Azioni delle artiglierie nemiche contro gli abitati. Crosano in Valle Lagarina, Roncegno e Borgo in Valle Sugana ne ebbero qualche danno.
Le nostre artiglierie dispersero reparti nemici sulla strada di Luserna e nuclei di lavoratori nella zona dell' Astico.
Sono segnalati scontri di fanteria in Valle Sugana: la nostra ricacciò l' avversaria prendendole prigionieri.
Sul Medio Isonzo, presso Canale, una nostra batteria aggiustò il tiro su barche che il nemico veniva di nascosto raccogliendo presso quella località.
Sul Carso, ad est di Vermegliano, un nostro riparto irruppe in un trinceramento nemico infliggendo perdite alle truppe che l' occupavano.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori