Russi avanti nel Caucaso
Nel Caucaso è tutto cambiato con la presa di Erzurum. I russi sono partiti da lì e hanno trovato la strada tracciata: 130 chilometri più a sud hanno preso Muş e, poco più a est Ahlat, sul Lago di Van.
Ora devono proseguire il percorso. Il prossimo ostacolo è Bitlis, circa 65 chilometri a sud-est di Muş. La città si trova quasi a 1.500 metri sul livello del mare, tappa obbligata in un’importante rotta commerciale.
Finora i russi sono avanzati senza grosse difficoltà, ma Bitlis è diversa: si snoda in una stretta valle, lungo il corso dell’omonimo fiume; le postazioni turche non possono essere aggirate, né circondate in tempi brevi. La battaglia per conquistare la città inizia il 2 marzo. Bitlis ha già patito in questa guerra: qui vive, o meglio viveva, un’ingente minoranza armena.
Dal fronte caucasico passiamo a quello occidentale. Nonostante le rassicurazioni berlinesi, i tedeschi cercano soldi e si guardano attorno.
I territori occupati sono già stati ripuliti, ma forse si può ancora raschiare il fondo, vessare un po’ di più la stremata popolazione. Ormai da qualche mese i civili hanno l’obbligo del saluto militare agli ufficiali, dicono in segno di rispetto, di referenza; pena il carcere. Adesso alla prigione si aggiunge una multa.
Per i belgi simpatizzare con i tedeschi diventa ogni giorno più complicato, anche perché Berlino continua a far di tutto per essere disprezzata e incutere terrore.
A Verdun la battaglia si comporta come un organismo vivente: dopo lo sforzo iniziale ha bisogno di rifiatare, rallenta e ansima. Il primo slancio è andato. Ma i tedeschi feriscono e catturano un giovane capitano francese, mentre tenta di rompere l’accerchiamento della sua unità a Douaumont: per Charles de Gaulle la guerra è finita, nonostante svariati tentativi di evasione.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Muore "Carmen Sylva", Elisabetta di Wied, Regina madre di Romania.
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: tedeschi respinti a Douaumont.
- Pétain continua a riorganizzare le difese di Verdun i rifornimenti lungo la Voie Sacrée.
Fronte asiatico ed egiziano
- Caucaso: inizia la battaglia per Bitlis, a sud-est di Erzurum.
Parole d'epoca
Diario di un imboscato
di Attilio Frescura
È arrivata una brigata che ha in distribuzione una sola coperta. Qui fa un freddo cane e la coperta non basta.
Si sono chieste coperte all’ufficio di sanità, che ne ha in dotazione seimila; ma l’ufficio di sanità le ha negate: «debbono servire per gli eventuali malati».
Ed ha ragione. È scritto.
I soldati prendano il freddo e una brava polmonite. Si ammalino, insomma. Allora l’ufficio di sanità darà le coperte ai malati.
E poi dicono che la burocrazia non è logica!
Ci può essere, è vero, un piccolo dubbio: le coperte sono fatte per i malati o si debbono fare i malati per le coperte?
DAL FRONTE
CADORNA
Un piccolo attacco nemico presso Marter (Val Sugana) è stato respinto.
Nostre artiglierie di grosso calibro hanno bombardato con successo la stazione ferroviaria di Toblach.
Lungo tutta la fronte dell' Isonzo è continuato il maltempo con nevicate nelle zone più elevate. Con tutto ciò nostre pattuglie sono state particolarmente attive spingendosi a molestare il nemico nelle sue trincee con fuoco di fucileria e lancio di bombe a mano. L' artiglieria ha potuto battere importanti obiettivi, tra cui la stazione di Santa Lucia (Tolmino).
Una nostra batteria, portatasi arditamente in posizione opportuna, aprì di sorpresa il fuoco e battè efficamente le baracche e i ricoveri nemici sul rovescio del Podgora.
Firmato: CADORNA