3 Marzo, 1916

Gli Stati Uniti e i sottomarini

Garantire la vita dei cittadini americani o difendere i propri diritti? Il dibattito negli Stati Uniti si accende. Thomas Gore, senatore democratico e “wilsoniano” della prima ora, si trova in contrasto con il suo Presidente. Ha proposto una mozione per «impedire ai cittadini americani di imbarcarsi su piroscafi mercantili armati», un modo per fuggire dalla minaccia sottomarina tedesca. Il 3 marzo si vota: la mozione Gore non passa, il Senato degli Stati Uniti la rinvia “sine die”, la pospone a tempo indeterminato.
Per il Presidente Wilson è una vittoria; ora si può giocare la partita alla Camera dei rappresentanti.

La pausa sul fronte occidentale è durata abbastanza: i tedeschi sfoggiano tutta la loro artiglieria e riprendono l’offensiva attorno a Verdun. Questa volta l’attacco va a segno, le armate del Kaiser penetrano nel villaggio di Douaumont e respingono la reazione francese.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Senato americano rinvia sine die la mozione che propone di vietare agli americani di viaggiare su navi mercantili armate.
  • Concluso un accordo per l’amministrazione provvisoria del Camerun fra il Governo francese e quello inglese.
  • Lord Derby fa un discorso in Parlamento sul reclutamento.
  • La Camera Italiana discute di intrighi tedeschi in Italia.
  • Il Portogallo requisisce quattro navi tedesche a Madeira.

Fronte occidentale

  • I britannici riguadagnano la “Trincea Internazionale” (Fiandre).
  • Battaglia di Verdun: i tedeschi entrano nel villaggio di Douaumont.

Parole d'epoca

Francesco Ferruccio Zattini, 9° reggimento bersaglieri

Diario di guerra

La Fanteria 4° Regg. ancora occupa le trincee. Domani andremo noi a darle il cambio.
Quei pochi soldati di Fanteria che troviamo dicono di essere stati ottimamente, e di avere avuto perdite insignificanti durante i nove mesi che siam tenuto la posizione.
Speriamo anche noi di avere la stessa fortuna. Ma io, sono forse pessimista però, credo che non sia una posizione di rose come tutti ci decantano. I monti fanno spavento solo a vederli e poi la neve è tanta e non diverte certamente come quando cade a Roma. E poi sento ancora il ripetersi degli insulti e sfide lanciatici dagli Austriaci che nella notte 16 e 17, tra un colpo e l’altro di fucile, ripetevano in coro avanti italiani, chicchirichì...questi complimenti ci aspettano anche quà?
Dicono tutti dino, io lo dubito per non dire qualcos’altro. Accidenti che freddo, ho la mano gelata come il ghiaccio. Smetto di scrivere per riprendere domani quando sarò in trincea.

DAL FRONTE

Nella zona di alta montagna la neve, che in alcuni punti supera l' altezza di cinque metri, e le numerose valanghe cadute non arrestano l' attività delle nostre artiglierie e delle nostre pattuglie.

Di fronte a Gorizia si ebbero azioni piuttosto intense delle artiglierie avversarie efficacemente controbattute dalla nostra.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori