5 Marzo, 1916

Un'ecatombe

Parola d’ordine: minimizzare. «L’incidente di Douaumont non è che un piccolo episodio della grande battaglia». Sui giornali Alleati si legge di riconquiste, di perdite astronomiche tra i tedeschi e irrilevanti per i francesi. Alcune testimoniane sono quantomeno sospette, se non del tutto fasulle. A Parigi molti opinionisti, spesso di dubbia competenza, concordano: «Se non spezzano stavolta il nostro fronte, tra sei mesi la guerra sarà finita». No, non lo sarà.
Al fronte «i tedeschi mantengono un accanimento estremo, i francesi una resistenza inaudita». È un’ecatombe. La “seconda fase” della battaglia di Verdun, iniziata con l’assalto a Douaumont, prosegue: il 5 marzo le armate del Kaiser, appena respinte a Poivre Hill, non sfondano neanche a est di Vacherauville.

Via Zurigo arriva in Italia un resoconto dell’intervento di Karl Liebknecht alla Camera tedesca: «In Prussia non vi sono più diritti, non vi è libertà di sorta. L’amministrazione della giustizia nei processi politici è parziale; gli arresti preventivi sono una ricaduta reazionaria. Oggi in Germania non c’è giustizia, ma tirannide»

Il suo discorso viene interrotto più volte, inevitabile se meni fendenti a destra e a manca.
La politica è protagonista anche in Persia: il Primo Ministro Farman Farma, in carica da poco più di due mesi e convinto sostenitore dell’Intesa, si dimette. E con lui il Ministro degli esteri. Sembra che ritenessero eccessive le ingerenze pretese da Gran Bretagna e Russia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Si dimette il Primo Ministro persiano, il Principe Farman Farma.

Fronte occidentale

  • Battaglia di Verdun: I tedeschi vengono respinti a est di Vacherauville.
  • Assalto degli zeppelin sulle contee orientali e nordorientali britanniche: 18 morti, 52 feriti.

Fronte d’oltremare

  • Comincia l’avanzata britannica intorno al Kilimanjaro (Africa orientale).

Parole d'epoca

Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

di Ferruccio Salvioni

In licenza parte sempre gente, l'occasione del pronto ricapito raddoppia l'obbligo di farmi vivo.

Per dirvi la gran gioia che mi fan sempre le vostre lettere, per ammonirvi che sul conto mio stiate anche più riposata mente sicuri che in quelle non mostriate;  che non è cessata qui, miitatis mutandis, la vita del 7.0; che le pallottole, le quali di sera sono tirate a casaccio dalle opposte trincee, non mi sono pericolo più immediato di certi carri che conosciamo; 1) che le fatiche consiston tutte nella vita notturna, ma che ci si è fatta l'abitudine tutti; e facilissimamente anche il tanto poco nottambulo Ferruccio; il quale non dimagra dunque per questo; e se tutti gli dicono che ingrassa, lo deve certo al gran mangiare con il quale fa star tranquillo un appetito non mai sazio, e all'aria e al sole che si gode, poi che con la sola interruzione di quel giorno che non ho lasciato di dirvi, sapete che non piove più da Natale ....

  

DAL FRONTE

CADORNA

Su tutta la fronte non si ebbe che scambio di fuoco di artiglieria ed attività di pattuglie.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori