23 Aprile, 1916

Kut al-Amara agli sgoccioli

Soldati sempre più stanchi, più malati, delusi e depressi dai continui fallimenti. La guarnigione britannica assediata a Kut al-Amara va spegnendosi. Hanno già macellato tutti gli animali, ma non è bastato per sconfiggere un’inedia così. I soldati indiani, poi, si sono rifiutati di mangiare certa carne, motivi religiosi. Molti sono morti nel sonno.
L’ultimo tentativo di rompere l’accerchiamento turco si è schiantato sulla resistenza ottomana a Sanna-i-Yat; i soccorsi sono stati ricacciati indietro ancora una volta. In campo aperto bastano poche mitragliatrici a scongiurare un assalto. Il 23 aprile naufraga anche il disperato tentativo di inviare approvvigionamenti. Lo Julnar risale il fiume con tonnellate di viveri: prova a far breccia, a forzare il blocco, ma niente, un altro flop. Era l’ultima possibilità, l’ultima speranza; ora la guarnigione assediata non ne ha più.

I turchi festeggiano anche a est di Suez: attaccano Qatia con forze preponderanti, seminano distruzione e costringono i britannici a ritirarsi dalle proprie posizioni.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • A Bologna il Congresso nazionale dei maestri italiani accetta le dimissioni del Presidente on. Soglia, socialista, per non avere compiuto, riguardo alla guerra, la volontà della grande maggioranza dei maestri.

Fronte occidentale

  • Gli idrovolanti inglesi bombardano la costa belga, colpito l'aerodromo a Mariakerke.
  • Battaglia di Verdun: i tedeschi vengono respinti a le Mort Homme.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Lo “Julnar” fallisce nel tentativo di fare breccia nell'assedio di Kut al-Amara e portare approvvigionamenti alla guarnigione.
  • I turco-tedeschi assaltano Qatia (est di Suez, Sinai) con forze preponderanti e distruggono due postazioni inglesi: i britannici sono costretti ad abbandonare le posizioni e ritirarsi.

Parole d'epoca

Lettere dal fronte a Gherardo Marone

di Giuseppe Ungaretti, 19º Reggimento di fanteria della Brigata Brescia

Caro Marone, grazie, ma non ho coraggio di mandare. Dopo la Guerra, se non m’uccidono, c’incontreremo.
Ora, se in qualche modo le mie cose le avete intese, se ho Saputo dire ad altri, quello che mi dico, - ma non come vorrei, - vogliatemi bene.
Ho deciso oggi – dopo aver molto pianto – quel terribile pianto che non si scioglie – che sempre più si pietrifica dentro, - di rimanere in silenzio.
Vogliatemi bene.
Vostro
Soldato Giuseppe Ungaretti

DAL FRONTE

Nella zona del Tonale la notte sul 22 il nemico tentò tre successivi attacchi contro la linea delle nostre opere a difesa del passo. Fu ogni volta respinto con perdite.
Attività delle artiglierie e movimenti nemici sul tratto di fronte da Valle Lagarina a Valle Sugana.
Nell' Alto Cordevole batterie nemiche di ogni calibro concentrarono intenso fuoco sulla cresta del Col di Lana senza per altro scuotere la salda resistenza dei nostri.
Lungo l' Isonzo Alto e Medio il maltempo ostacolò ieri l' azione delle artiglierie.
Sul Carso è segnalato un nuovo brillante successo delle nostre armi.
Nella zona ad est di Selz, nel pomeriggio di ieri, le nostre fanterie, col consueto ed efficace appoggio delle artiglierie e vincendo l' ostinata resistenza nemica, espugnarono un forte trinceramento lungo 350 metri. L' avversario, ricevuti rinforzi, pronunciò nella notte due violenti contrattacchi riuscendo la seconda volta a penetrare in parte del perduto trinceramento. Ne fu tosto ributtato con un furioso corpo a corpo che gli costò gravissime perdite; nel complesso dell' azione caddero nelle nostre mani 133 prigionieri, dei quali 6 ufficiali, due mitragliatrici, circa 200 fucili, apparecchi lanciafiamme e numerose casse di munizioni e di bombe.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori