2 Maggio, 1916

L'Inghilterra "ruba" il grano tedesco

Credevano di aver risolto il problema viveri, serviva a questo l’accordo commerciale con Bucarest, ma a Berlino avevano fatto i conti senza l’Inghilterra e la sua incrollabile economia. Londra per prima cosa acquista tutta la farina rumena a disposizione, ma siccome è cinica, più velenosa di un serpente a sonagli, non si ferma qui. Va dai rumeni con tanti soldi e una seconda proposta: “Se ci girate i contratti stipulati con i tedeschi, gli austriaci e i turchi noi siamo disposti a pagarveli molto più del pattuito”. Il sindacato dei mugnai rumeni accetta l’offerta, annulla le esportazioni per gli Imperi centrali e vende tutto ai britannici. È uno scacco che sa di destino: la guerra contro questi non puoi vincerla. Il 2 maggio Re Giorgio d’Inghilterra invia un messaggio alle sue truppe mesopotamiche. La disfatta di Kut al-Amara brucia, ma il sovrano non fa accenno alle idiozie commesse. Anzi, assolve gli ufficiali e ne loda la condotta. I meriti ottomani vengono sminuiti, sottovalutati, il disastro è attribuito alla sfortuna: «Furono le inondazioni e il maltempo, non i nostri nemici, a impedirvi di compiere l‘impresa». Tutte scuse, buone forse per salvare il morale. 


In Italia si è finito di fortificare il confine svizzero. C’è il timore di vedersi sbucare gli austro-ungarici alle spalle, Belgio docet. Berna, sempre molto attenta alla sua neutralità, non sembra apprezzare la precauzione. Un comunicato ufficioso spiega i motivi della nostra scelta: «Come la mobilitazione svizzera presume il sospetto di un’irruzione nemica, così la difesa italiana si ispira alle eventuali conseguenze di questa ipotetica irruzione. La nostra continuità di difesa rappresenta una maggiore garanzia per la Svizzera».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Un comunicato ufficioso del Governo italiano spiega le ragioni delle misure difensive prese al confine svizzero, dovute a un possibile tentativo austro-ungarico di violare la neutralità elvetica.
  • Da Bucarest si annuncia che il Sindacato rumeno dei proprietari di mulini ha rifiutato la vendita in Germania di tutta la farina esportabile, accettando invece l’offerta dell’Inghilterra, a favore della quale sono trascritti tutti i contratti precedentemente stipulati con Turchia, Austria-Ungheria e Germania.
  • I tedeschi acconsentono alla proposta inglese di trasferire i prigionieri di guerra in Svizzera.
  • Messaggio del Re d’Inghilterra alle truppe in Mesopotamia.

Fronte occidentale

  • Raid degli zeppelin sulla costa est della Scozia, 9 morti e 30 feriti.

Fronte meridionale

  • I francesi occupano Florina (circa 30 chilometri a sud di Monastir).

Parole d'epoca

Diario di Guerra 1915 - 1918

di Francesco Ferruccio Zattini, 9°reggimento bersaglieri

Morto il Bers. Raffaelli Carlo del 1° plotone 7° Comp. Una palla in fronte non gli ha fatto pronunziare una parola. 
Poveretto, era tanto buono ed affettuoso con i compagni.

Anche Parisi oggi l’ha passata brutta… si credeva proprio che fosse stato ferito gravemente, invece, vistosi scoperto e fatto segno di scariche di fucileria, avuto (...) rotto da un proiettile, si è buttato a terra, ed ha atteso, atteso fino a che non è potuto indisturbatamente ritornare al suo posto.

 

DAL FRONTE

Nella zona dell' Adamello, il giorno 29 aprile, nostri reparti da montagna, superate le vedrette della Lobbia e di Fumo e l' aspro burrone dell' Alto Chiese, assalirono l' erta cresta rocciosa delle Crozzon di Fargorida, al passo di Cavento.
Dopo due giorni di accanita lotta sui ghiacci i nostri espugnarono le posizioni delle Crozzon di Fargorida (3082 metri) delle Crozzon di Lares (3354 m.), dei passi di Lares (3255 m.), e di Cavento (3195 m.).
Furono presi al nemico 103 prigionieri, dei quali 3 ufficiali, due mitragliatrici, fucili e munizioni in gran numero.
Nella giornata di ieri, lungo tutta la fronte azioni varie delle artiglierie, più intense nell' Alto Cordevole e nella testata di Val Raccolana.
Furono respinti piccoli attacchi nemici contro le nostre posizioni sulla Marmolada, nella Conca di Plezzo, sulle alture del Podgora e ad est di Selz.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori