L'infinita crisi greca
«La crisi greca diviene d’ora in ora più acuta. Nell’arcipelago le manifestazioni di malcontento si moltiplicano». Le notizie sono frammentarie, ma in cima alla lista dei “dissidenti” c’è senza dubbio Creta, isola natale di Venizelos. Nella capitale La Canea gli insorti avrebbero già spodestato le autorità governative. Il momento è propizio, Venizelos si muove. Il leader dell’opposizione si imbarca verso “casa”, accompagnato dai suoi luogotenenti politici e da alcuni alti ufficiali di esercito e marina. Non è ancora chiaro come evolveranno le cose: Venizelos è partito alla volta di Creta per valutare la situazione, decidere come procedere e magari offrire un’ultima possibilità a Re Costantino. Ad Atene il Governo è impotente; si vocifera di una nuova crisi ministeriale.
Sul fronte della Somme gli Alleati continuano con la strategia fin qui adottata: si piazza un “cuneo” e si tenta di allargarlo piano piano. “Mordi e resta”. Il 25 settembre i britannici catturano Lesbœufs e Morval, mentre i francesi registrano progressi a Frégicourt, Le Priez e Rancourt.
Ora il villaggio di Combles è del tutto accerchiato, i tedeschi intrappolati non hanno via di scampo. Berlino si “vendica” con un nuovo raid sull’Inghilterra.
Una presa importante la fanno gli italiani: cima Gardinal viene espugnata, aggiungendosi al Passo Rolle, al Colbricon e il Cauriol; sono posizioni dominanti alcune fondamentali vie di comunicazione dolomitiche.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Venizelos, membri del suo partito e alcuni ufficiali di esercito e marina, partono da Atene per Creta.
- Tokyo: grande incontro del Dōshikai (Partito costituzionale dell’unione) per amalgamare i tre partiti che supportano il Governo.
- Pubblicato un dispaccio di Sir Murray del 1 giugno 1916.
Fronte occidentale
- Lesbœufs e Morval catturate, Combles accerchiata dagli Alleati.
- I francesi fanno progressi a Rancourt, Le Priez Farm e Frégicourt.
- Assalto di 7 zeppelin sull’Inghilterra: 43 morti e 31 feriti.
Fronte italiano
- Gli Alpini italiani espugnano Cima Gardinal (2.454 metri), dominante la strada dal Trentino al Cadore, a nord-est del Cauriol.
Fronte meridionale
- Duri scontri fra truppe russo-francesi e bulgare a ovest di Florina.
- In Dobrugia l’ala destra delle truppe bulgare si ritira e si fortifica su nuove posizioni.
Parole d'epoca
Comandare ai più anziani
di Sisto Monti Buzzetti, 60° reggimento fanteria, brigata Calabria, tenente
Vi annuncio pertanto che è giunto un tenente in compagnia il quale ha assunto il comando e così io mi sono potuto liberare da questa enorme responsabilità. Poiché se lo strapazzo fisico è forse minore di quello di Com. di plotone, la responsabilità è così grossa che le mie povere spalle di giovane imberbe mal la sopportano. Alcuni mesi fa prima che andassi all’ospedale il mio capitano, sapendo che non avevo compiuto i 20 anni mi disse: ”Come? lei non è ancora responsabile delle proprie azioni ed il Governo l’ha fatto responsabile di quelle degli altri?” Se mi avesse veduto adesso, cosa mi avrebbe detto? E poi c’è anche la scocciatura di dover comandare a della gente più vecchia di me, poiché, quantunque sia stato il più anziano in servizio sono sempre il più giovane degli ufficiali della compagnia. È vero che al plotone tutti i miei soldati sono più vecchi di me ed hanno moglie e figli e forse possono farmi da padre, ma almeno non sono miei colleghi.
Quando sono costretto a dire a questi altri ufficiali che, quantunque aspiranti, posso considerare miei colleghi: “Fa questo; fa quest’altro” e prendere con loro un tono autoritario, se poi penso che sono più vecchi di me, che quindi hanno più esperienza di me, che forse si sentiranno umiliati ad essere comandati da uno di si giovane età, vorrei abbandonare tutti e ritornare soldato. Meno male che è venuto qualcuno a liberarmi da queste cose non belle! Stasera me la sono passata molto allegramente con uno di questi miei colleghi, un giornalista napoletano, il quale con la massima serietà diceva che presto si sarebbe imboscato e imboscatosi lui, avrebbe imboscato anche me. Lo diceva con tutta serietà che non ho potuto fare a meno dal ridere...
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulla fronte tridentina maggiore attività delle artiglierie nemiche, energicamente controbattute dalle nostre; qualche colpo cadde su Ala (Valle Lagarina) senza farvi danno.
La nostra offensiva nella zona tra Avisio e Vanoi-Cismon segna un nuovo brillante successo. Nel pomeriggio del 23 i nostri alpini espugnarono la vetta del Gardinal ergentesi a 2456 metri a nord-est di Cauriol. L' avversario oppose tenace resistenza e lasciò numerosi cadaveri sul terreno e alcuni prigionieri nelle nostre mani. Il successivo intenso bombardamento dei grossi calibri nemici non impedì ai nostri di rafforzare saldamente la posizione.
Continuano i tiri delle opposte artiglierie su Cortina d' Ampezzo e Misurina da parte del nemico, sulle stazioni di Toblacco e di Sillian da parte nostra.
Nella passata notte un nostro dirigibile, sfuggendo con abile manovra alla ricerca dei proiettori nemici giungeva di sorpresa sulle stazioni di Dottegliano e Scoppo sul Carso, bombardandone con grande efficacia i vasti impianti ferroviari. L'aeronave ritornava incolume nelle linee.
Firmato: CADORNA