27 Settembre, 1916

Prigionieri trattati "troppo bene"

Umanitarismo: insieme di idealità, intenti e sentimenti di chi volge pensiero e azione al miglioramento della condizione umana, alla solidarietà. A parer mio, una delle migliori qualità; qualcosa di irrinunciabile, specie in tempi difficili. Parlare di «esagerato umanitarismo» rende tutto e tutti più disumano. Ancor di più se a farlo è una nota ufficiosa: «Recenti rivelazioni sul trattamento di eccessiva ospitalità verso i prigionieri austriaci hanno prodotto un’incresciosa impressione nell’opinione pubblica italiana. La stampa se ne è resa interprete, invocando provvedimenti atti a cambiare il deplorevole stato di cose. Il Governo italiano è consapevole di questo esagerato umanitarismo, in contrasto con i sistemi usati in Austria verso i prigionieri italiani. È ferma intenzione del nostro Governo di impartire severe disposizioni al riguardo». La verità mi sembra diversa: come in tutte le guerre si strumentalizza, si sfrutta, la brutalità altrui per giustificare le proprie negligenze, i propri peccati.


La stampa italiana si occupa anche di altro, per esempio della Grecia. La Tribuna non le manda a dire: «La Grecia conta zero. L’interessamento eccessivo ai fatterelli ateniesi è un fenomeno morboso. […] Basta con questa minuscola e ridicola farsa. Sarebbe ora che il nostro interesse fosse rivolto a cose più serie. Per quanto riguarda la Grecia, dobbiamo solo preoccuparci di non vederla entrare, in nessun modo, nella sala della conferenza di pace». Il messaggio è chiaro: anche in caso di intervento, Atene non potrebbe pretendere nulla in cambio; evitare la dissoluzione del regno greco sarebbe già un compenso adeguato. Da Creta Venizelos non rinuncia ai sogni e il 27 settembre fa un appello a Re Costantino, pregandolo di sposare la causa nazionale e di seguire la «via del dovere», marciando contro i bulgari: «Questo movimento non è diretto contro il Sovrano o la dinastia. Non si tratta di una rivoluzione vera e propria, ma di un ultimo sforzo per indurre il Re a scendere in campo alla testa del suo popolo». Il discorso oscilla tra “una via d’uscita dalla crisi” e un monito alla Corona. Il movimento interventista è in crescita e raccoglie le simpatie di una discreta porzione dell’élite militare, compreso Moschopoulos, Capo di Stato maggiore ellenico.

Il fronte orientale è sempre più in pieno stile occidentale. A confermarlo è il Generale Brusilov«Ora i nostri successi non possono più essere valutati con l’estensione dei territori riconquistati, ma secondo la quantità di nemici messi fuori combattimento. […] Avanzare rapidamente non deve essere la nostra più grande preoccupazione». Il passaggio da guerra di movimento a lotta d’esaurimento è comodo anche per giustificare lo stallo dell’offensiva.
Tra le tante dichiarazioni di giornata non poteva mancare una voce inglese, impersonata da Lloyd George«La Germania vuole un traguardo certo per questa guerra, la accontenteremo. La lotta continuerà fino al Knock-out. Il mondo intero deve capirlo, compresi i neutri mossi da nobili motivi umanitari. La Gran Bretagna non ha fatto appello a nessuno quando non era preparata a battersi e non ammetterà interferenze ora che è pronta a tutto. […] Quando ho visitato il fronte mi sono creduto alle porte dell’inferno. Miriadi di uomini entravano nella fornace e ne uscivano mutilati, irriconoscibili. Questa cosa spaventosa non si deve più rinnovare sulla terra».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Movimento interventista a favore dell’Intesa in Grecia. Proclama di Venizelos a Creta: le truppe si pronunciano per gli Alleati.
  • I giornali americani pubblicano un’intervista di Lloyd George sulla guerra.
  • Ad Addis Abeba l’Abuna d’Etiopia, Matheos, e i capi abissini depongono l’erede del trono etiope Ligg Jassu per il suo fervore islamista, nominano imperatrice la figlia di Menelik, Uoizerò-Zeoditù, e consacrano erede del trono e capo del Governo il Degiac Tafari, figlio di Ras Maconnen, Governatore dell’Harrar.
  • 500 ufficiali e il Generale Moschopoulos, Capo dello Stato maggiore ellenico, inviano un indirizzo a Re Costantino chiedendogli di abbandonare la neutralità.

Fronte occidentale

  • I britannici assaltano Stuff Redoubt e avanzano a nord di Flers, verso est di Eaucourt l’Abbaye.
  • I francesi fanno progressi fra Frégicourt e Morval.
  • A Verdun un forte attacco notturno tedesco contro Thiaumont e Fleury viene respinto con numerose perdite.
  • Raid britannico vicino Bruxelles.

 Fronte meridionale

  • L’armata rumena occupa un terzo della Transilvania (risultato di un mese in guerra).
  • Nella vallata del Jiu (Vulcan Pass) le truppe rumene attaccano e respingono il nemico, che si ritira a nord e nord-ovest.

Parole d'epoca

Diario di Guerra 1915 - 1918

di Don Andrea Balestrazzi

Passano i giorni, passano i mesi, si diventa vecchi sotto le armi.

Si consuma proprio la vita sotto la tenda… Ventisei anni.
Povero me! Mi vergogno a pensarci! …

 

DAL FRONTE

Nella Valle dell'Astico, la notte sul 26, intensa azione delle artiglierie nemiche contro le nostre linee, fatta cessare dall' efficace intervento delle nostre batterie.
A nord-est della conca di Laghi (torrente Zara-Posina) un nostro riparto, con ardita azione di sorpresa, occupò un' elevata posizione tra Menari e Tovo.  
Sulla rimanente fronte azioni delle artiglierie: quella nemica si dimostrò particolarmente attiva contro i capisaldi da noi conquistati di Quota 208 e Quota 144 sul Carso. 
Nella passata notte un nostro dirigibile, lottando, contro forti correnti aeree, riuscì a portarsi sul Carso dove bombardò una colonna di truppa e carreggi in marcia lungo la strada da Cominiano a Castagnevizza. 
L' aeronave, benché scoperta da riflettori nemici e fatta segno ad intenso fuoco delle artiglierie nemiche, ritornò incolume nelle nostre linee.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori