Il rosso domina i cieli
Su tutto il fronte occidentale l’azione ristagna, giusto qualche piccola pattuglia in ricognizione e duelli d’artiglieria. Ma se a terra regna una calma relativa, nei cieli inizia a brillare sul serio la stella di Manfred von Richthofen. Il 23 novembre ottiene la sua undicesima vittoria: ha abbattuto il comandante Lanoe Hawker, asso dell’aviazione britannica. La data è storica per un altro motivo: si dice che Manfred von Richthofen abbia deciso allora di ridipingere il suo aereo tutto di rosso, di renderlo riconoscibile, unico, come lui. Ladies and gentlemen, è iniziata la leggenda del “Barone Rosso”.
Intanto i tedeschi continuano a macinare successi in Valacchia: Orşova e Turnu Severin capitolano; l’Olt viene guadato vicino Caracal. Basterebbe questo a far tremare Bucarest, ma c’è di più: il Generale Mackensen ha lasciato la Dobrugia, è andato al confine bulgaro e ha attraversato il Danubio in vari punti. Ora per la Romania si mette male davvero.
Nota a margine: Venizelos e il suo Governo provvisorio dichiarano guerra a Germania e Bulgaria; a Berlino e Sofia se ne faranno una ragione.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Salonicco: il Governo provvisorio di Venizelos dichiara Guerra a Bulgaria e Germania.
- A Berna il tribunale federale condanna a 3 anni di carcere, in contumacia, alcuni individui, che, d’accordo con i Consoli tedeschi a Zurigo e a Lugano, portarono da Stoccarda a Lugano dinamite per distruggere gli impianti idroelettrici d’Italia.
Fronte meridionale
- I tedeschi avanzano verso Bucarest.
- Nella Romania occidentale i tedeschi prendono Orşova e Turnu Severin; sono respinti a Slatina (valle dell’Olt), ma attraversano l’Olt vicino Caracal.
- L’armata di Mackensen attraversa il Danubio in più punti a Islaz e Zimniča.
- Francesi e serbi fanno progressi a nord di Monastir: catturati tre villaggi.
Operazioni navali
- I cacciatorpediniere tedeschi effettuano un raid nel Canale della Manica, all'estremità nord di Downs: pochi danni.
Parole d'epoca
Lettera al curato
di Giuseppe Tremari, sottotenente degli alpini
Egr° Signor Curato
Faccio seguito alla mia cartolina in risposta alla sua gradita lettera. Fui ben contento di sapere che la sua bella iniziativa per la benefica istituzione, qual’ è l’Asilo Infantile, s’era finalmente realizzata. Spero che le promesse d’appoggio finanziario e morale, avute dalla Cassa di Risparmio e dalle Autorità competenti verranno mantenute. A proposito del nostro Comitato di assistenza civile, alla cui funzione lodevole e regolare attese Lei fino ad ora, mi sembrerebbe conveniente farlo funzionare ancora. Leggo sovente sul “Corriere delle Prealpi” ampie relazioni sull’opera efficace e patriottica che hanno svolto e vanno svolgendo i Comitati di assistenza civile.
L’egregio nostro Consiliere Provinciale Conte Avv. Giuseppe Sebregondi, si è preso tanto a cuore questa situazione, che in qualche comune del nostro mandamento, ha saputo ottenere che i predetti Comitati siano eretti in Ente Morale.
DAL FRONTE
All' infuori di azioni delle artiglierie ostacolate dal maltempo, non si ebbe, lungo tutta la fronte, alcun importante avvenimento.
Nella zona di Gorizia, l' artiglieria nemica aprì il fuoco sull' accampamento di una nostra Sezione di Sanità, visibilmente munita dei segnali di neutralità: sette morti ed 11 feriti fra i ricoverati.
Firmato: CADORNA