15 Gennaio, 1917

La cengia Martini non salta

Le Dolomiti, il Piccolo Lagazuoi, orizzonti speciali, di una bellezza misteriosa e ammorbante. Madre Natura è là impassibile sovrana, nonostante la roccia sia stata scavata dall’esplosivo. La cengia Martini è un’infetta spina nel fianco austro-ungarico dall’ottobre del ’15, li sta facendo ammattire. Hanno provato di tutto, ma gli Alpini non mollano. Il 15 gennaio i soldati d’Asburgo provano a seppellirli: fanno esplodere una mina, ma gli italiani hanno fiutato il gioco in tempo e si salvano con un abile lavoro di contromine. La cengia Martini resiste, è ancora là.
Situazione stazionaria anche in Romania: l’offensiva austro-bulgaro-tedesca ha rallentato con il compattarsi delle linee russo-rumene. Infruttuosi gli alterni sforzi nella valle del Cașin e nella regione di Fundeni.

A svariati fusi orari di distanza i giornali americani riportano le dichiarazioni dell’Ambasciatore tedesco a Washington: «Il popolo americano non deve temere. Nonostante la risposta degli Alleati, la Germania non ha intenzione di violare gli impegni presi verso Wilson circa la guerra con i sottomarini». Parole di circostanza, tema del giorno: mentire fino all’ultimo. Berlino però non si riterrà responsabile delle vittime imbarcate su navi Alleate.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte italiano

  • Gli austro-ungarici fanno brillare una poderosa mina sul Piccolo Lagazuoi (Cadore): lievi danni.

Fronte meridionale

  • Scontri senza esito nel settore della valle di Cașin.
  • I russi attaccano senza successo nelle vicinanze di Fundeni.

Parole d'epoca

Il 13esimo Fanteria

di Abate Giuseppe

A metà di gennaio il Reggimento, e il comando di Brigata, stava a Campolongo, circa a dieci chilometri a sud-est di Palmanova. E Campolongo sarà anche in seguito luogo di riposo e … di amore ai soldati del Reggimento, che vi saranno assai voluti bene non solo dai trattori e dagli osti, ma anche dalle ragazze, comprese quelle della Lavanderia …
Nella nuova località due Battaglioni accantonarono nella baracche; un altro nel vicino Cavenzano. Il Comando del Reggimento pose gli Uffici nella casa del Sindaco, e la mensa presso la casa di Bianca Simonetti.
Prima cura dei Superiori fu, appena sistemati gli alloggi, attendere alla preparazione materiale e morale dei quadri e della truppa.

 

 

DAL FRONTE

Sulla fronte Tridentina consueti tiri di disturbo per parte delle nostre artiglierie contro movimenti nemici della zona fra Adige ed Astico.
Sulla fronte Giulia l' artiglieria avversaria si dimostrò maggiormente attiva contro le nostre linee ad oriente di Gorizia e sul Carso.
La nostra ribattè con energia ed eseguì tiri d' interdizione sulle retrovie del nemico.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori