Esercito leale al Governo provvisorio
La buona notizia è rappresentata dalla dichiarazione di lealtà al Governo provvisorio, fatta da tutte le forze armate russe e da tutti i Comandanti rimasti in sella. Ma i pericoli della rivoluzione sono l’esagerazione, l’imprudenza e soprattutto l’anarchia. La stampa occidentale inizia a nutrire più di un timore sul destino politico russo. Potremmo sintetizzare i problemi con la sindrome del “Voglio tutto e lo voglio subito”. Gli insorti stanno mettendo troppa carne al fuoco, troppe riforme e troppo radicali, soprattutto per un Paese arretrato come la Russia. Lo spettro di un passo più lungo della gamba è il cruccio delle opinioni pubbliche Alleate. Quello e una buona dose di avversione all’estrema sinistra; il Soviet di Pietrogrado non ispira alcuna fiducia. A Parigi l’editoriale del Temps va giù duro: «Non si comprende a quale titolo i 1.600 delegati operai prendano queste deliberazioni perlomeno confuse. Questo meeting improvvisato non può essere un Governo. […] La Russia, con la sua enorme percentuale di analfabeti, deve avviarsi al progresso con molta prudenza».
Non è un meeting improvvisato, ma il Parlamento italiano rischia di vedersi “gambizzato”. Su proposta del Gabinetto, i lavori alla Camera si chiudono senza una data per il rendez-vous. È il Premier Boselli a spiegare la scelta: «Il Governo non crede di poter fissare ora una qualsiasi data per la riconvocazione della Camera. Questa si riunirà comunque entro il limite stabilito per l’esercizio di bilancio. - In estate - Chiedo alla Camera di dare una nuova prova di fiducia e rimettersi alle decisioni prese dal Governo a seconda delle circostanze».
Dalle tribune si grida «Chiudetelo il Parlamento!» E purtroppo non è sarcasmo.
Di parere opposto i socialisti ufficiali, capitanati da Turati: «Accettare questa mozione significherebbe ammettere le dimissioni del Parlamento. La proposta fatta riunirebbe ogni potere nelle mani dei cosiddetti poteri responsabili, facendo del Parlamento un organo irresponsabile. Io non posso ammettere tale tesi. […] Gravi avvenimenti ci sovrastano nel periodo delle vacanze parlamentari e sarebbe opportuno che il Governo avesse al suo fianco il consiglio del Parlamento. Io tremerei se il Governo non avesse il consenso del Parlamento nei momenti più gravi. Abbiamo molte importanti decisioni da prendere, per questo non possiamo accettare la proposta di un aggiornamento sine die».
I socialisti suggeriscono la riapertura per il 3 maggio, ma vince il Governo. La Camera sarà riconvocata quando il Gabinetto lo riterrà conveniente. “E anche questo impaccio ce lo siamo tolti dai piedi”.
Il 24 marzo le ultime notizie dal fronte occidentale sembrano smentire le ottimistiche previsioni sulla guerra di movimento. La ritirata tedesca frena, l’opposizione all’avanzata Alleata aumenta e si riaffaccia l’incubo della guerra di trincea. La Germania apparecchia la resistenza.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’armata russa dichiara la sua lealtà al Governo provvisorio.
- La Francia protesta contro le barbarie e le devastazioni tedesche nei territori francesi evacuati.
- La Camera approva (283 voti favorevoli e 31 contrari) la proposta del Presidente del Consiglio Boselli di far riconvocare la Camera a domicilio.
- Gli Ambasciatori Alleati fanno ritorno ad Atene.
- Il Governo greco chiede la ritirata delle truppe italiane dall’Epiro.
Fronte occidentale
- I britannici prendono Roisel, a est di Péronne.
- I francesi occupano la riva destra dell’Oise da nord di Vendeuil ai sobborghi di La Fère e fanno progressi sulla riva est del canale dell'Ailette.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 667 - 24 MARZO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina normali azioni delle artiglierie. La nostra demolì accampamenti nemici nelle vicinanze di Sacco (ovest di Rovereto), ove notavasi un intenso movimento di truppe e di materiali.
In Valle Sugana nel pomeriggio di ieri, dopo intenso bombardamento, il nemico tentò un nuovo attacco contro le nostre posizioni alla testata della valletta di Coalba; fu respinto e disperso da nostre salve aggiustate.
Sulla fronte Giulia l'artiglieria nemica fu ieri più attiva nella zona ad oriente di Gorizia. Alcune granate caddero sulla città, ove colpirono un nostro ospedaletto: non si deplorano vittime.
Sul Carso respingemmo nella passata notte un tentativo d'attacco nemico a sud di Castagnevizza: prendemmo qualche prigioniero.
Firmato: CADORNA.