La linea Hindenburg
Arras, Saint-Quentin, Soissons: sarà più o meno questa la prima linea di difesa tedesca, la famigerata linea Hindenburg. Il ripiegamento non è stato ancora completato, ma mancano solo piccoli dettagli, qualche correzione e il consolidare le nuove posizioni. Secondo Berlino sarà una barriera “inviolabile”. Opinione non condivisa da Londra e Parigi, dove molti considerano il maltempo e i suoi imprevedibili rigurgiti d’inverno come gli unici responsabili della frenata Alleata.
Il 26 marzo ha comunque un segno positivo per l’Intesa: i contrattacchi tedeschi a Saint-Quentin vengono respinti, i britannici occupano Lagnicourt e i francesi Coucy-le-Château.
I giornali continuano a scioccare il pubblico con le nefandezze nemiche. Separare la verità dalla propaganda è arduo, difficile dire con precisione dove si sconfini nelle leggende metropolitane. Cito solo un paio di casi: «I tedeschi non indietreggiano neppure di fronte al sacrilegio. Aprono i sepolcri e rompono i feretri solo per impadronirsi del metallo. […] I prefetti della Mosa hanno proibito di raccogliere le caramelle lanciate dai velivoli nemici perché infette».
A prescindere dall’autenticità, rendono entrambe bene l’idea di cosa sia stata la prima guerra mondiale, a livello pratico, ma soprattutto psicologico. Per tutti, perché i tedeschi denunciano più o meno le stesse atrocità.
Resta apertissima la discussione sulle intenzioni di Hindenburg. Due le principali correnti di pensiero: imponenti operazioni sul fronte russo, per colpire il più vulnerabile dei nemici con la conquista di Pietrogrado; oppure una massiccia offensiva contro l’Italia, tentando di replicare le fortunate azioni rumene, con le Alpi al posto dei Carpazi e la pianura veneta nel ruolo della Valacchia.
Caldissimo anche il fronte mediorientale, infiammatosi in un attimo. I britannici hanno messo nel mirino la Palestina e si lanciano su Gaza. Il problema è ancora una volta l’arroganza. Il Comando inglese sottovaluta i turchi e soprattutto le difficoltà logistiche. In una fitta nebbia Gaza viene quasi circondata, ma i britannici non riescono a imporsi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- USA: gli arruolati in Marina aumenteranno fino ad un massimo di 87.000.
- Appello di Bonar Law agli ingegneri in sciopero a Barrow per riprendere il lavoro.
- Discorso alla Camera dei Comuni sui prigionieri di guerra.
- Washington risponde negativamente alla domanda di Berlino che le navi tedesche, internate nei porti americani, siano immuni da sequestro.
Fronte occidentale
- I britannici prendono Lagnicourt (10 km. nord-est di Bapaume).
- I francesi prendono Coucy-le-Château e respingono diversi attacchi a sud di Saint-Quentin, ricacciando i tedeschi dietro la linea Barisis-Servais.
Fronte orientale
- I russi vengono attaccati a sud-ovest di Baranavičy, si ritirano sulla riva est della Shchara, perdendo 300 prigionieri.
Fronte italiano
- Carso: gli austro-ungarici occupano le trincee avanzate italiane a sud del Vipacco.
- Forti attacchi austro-ungarici tra il Frigido e il Dosso Faiti, sul Carso, portano solo all'occupazione di alcuni trinceramenti avanzati in direzione di Quota 126.
Fronte meridionale
- I francesi prendono le trincee a est di Monastir e 2.000 prigionieri
Fronte asiatico ed egiziano
- Inizia l’offensiva britannica in Palestina.
- Prima battaglia di Gaza: attacco del Generale Murray; la città è circondata, ma non penetrata.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 669 - 26 MARZO 1917 - ORE 18:00
Le azioni di artiglieria furono ieri più vivaci in Valle Lagarina, alla testata della Valle di Travignolo (Avisio) e sul Carso.
Nell' Alto Cordevole un nucleo nemico riuscì ad irrompere in una nostra posizione avanzata sulle pendici di Monte Sief. Fu subito ricacciato da un nostro contrattacco.
Sulla fronte Giulia felice attività delle nostre pattuglie. Una di esse, valicato il Frigido, catturò un posto avanzato nemico e s' impadroni di armi e di munizioni.
Generale CADORNA