Crisi russa
Eccole di nuovo in piazza le bandiere rosse, ma questa volta non si festeggia, si contesta. Una rilevante fetta di operai e soldati manifestano contro il Governo provvisorio; a guidarli ci sono i bolscevichi. Il più bersagliato è il Ministro degli esteri Miljukov, l’autore della rassicurante nota agli Alleati: è accusato di non voler rinunciare agli egemonici scopi di guerra zaristi, leggasi Costantinopoli.
Gli attriti tra il Soviet e il Governo provvisorio generano sempre più scintille, Pietrogrado torna una polveriera: vengono organizzate contromanifestazioni e quando i cortei entrano in contatto l’esito è scontato. Il 5 maggio il Comitato dei delegati di operai e soldati ottiene un confronto con il Governo provvisorio. Si aprono le trattative, tra le minacce sembra ci sia stata l’opposizione dell’estrema sinistra al prestito di guerra.
A quasi tre anni dallo scoppio delle ostilità, la chiarezza sugli scopi del conflitto è richiesta anche in Germania. Il Cancelliere Bethmann-Hollweg continua a prender tempo per non esporsi a critiche; i socialisti, convinti di poter trovare un accordo almeno con i russi, insistono sulla pace senza annessioni, né indennità.
L’impressione di un Governo taciturno e succube della sinistra è ben radicata tra conservatori e reazionari. Le parole di von Stein, Ministro della guerra prussiano, servono a mitigare questa impressione: «Una pace perpetua è un’utopia. La Germania deve garantirsi il proprio futuro, il disarmo sarebbe un errore».
A Parigi sarebbe riunito il Parlamento interalleato, ma il meeting importante è un altro. Il Premier britannico Lloyd George, insieme al Capo di Stato Maggiore Robertson e all’Ammiraglio Jellicoe, è arrivato di corsa nella capitale francese per incontrare il suo omologo Ribot, con i Generali Pétain e Nivelle. È un’improvvisata necessaria, ci sono da risolvere gli enormi problemi del fronte occidentale.
Problemi non evidenziati dai giornali. La Stampa prova a rompere i consolidati schemi della propaganda con un editoriale intitolato: «La politica dello struzzo». La tesi è semplice: la verità prima o poi viene a galla, nascondere le criticità è un lusso che non ci si può permettere. E cita tre esempi. Il primo è la guerra sottomarina: i britannici truccano la gravità della minaccia diffondendo statistiche irrilevanti. L’Ammiragliato pubblica il numero di navi arrivate e partite dai vari porti, ma non il tonnellaggio, in questo modo l’eventuale perdita di una petroliera ha lo stesso peso di un “pedalò” affondato. Il secondo punto riguarda l’entusiasmo per la rivoluzione russa: «Inizia solo ora a farsi largo l’idea che, almeno dal punto di vista immediato, essa non costituisca tutto quel bene e quel vantaggio supposto a prima vista. Che il grande avvenimento dovesse portare a un momentaneo rallentamento nell’efficacia bellica russa era semplicemente intuitivo». E poi ci sarebbe il terzo punto. Peccato, il terzo punto è censurato per intero. Immagino riguardasse l’Italia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Avendo il Consiglio dei Delegati di operai, soldati e contadini chiesto conto al Governo provvisorio russo degli atteggiamenti e degli impegni assunti verso gli Alleati, si tiene una riunione plenaria del Governo provvisorio e del Comitato esecutivo.
- Il Generale Kornilov riorganizza le riserve.
- Il Ministro della Guerra prussiano dichiara la sua convinzione che non sia possibile né il disarmo, né la pace perpetua.
- Conferenza sulla guerra a Parigi.
- Balfour si rivolge al Congresso americano.
- Interrotte le “flat race” in Gran Bretagna.
Fronte occidentale
- I francesi, cooperando con i britannici su un fronte di 30 km. a nord dell’Aisne, prendono la cresta dell’altura di Craonne, incluso il Chemin des Dames; annunciati 6.000 prigionieri.
- Sul fronte inglese la battaglia infuria attorno a Bullecourt, Oppy, Fresnoy. I britannici respingono i formidabili contrattacchi tedeschi.
Fronte italiano
- Gli italiani respingono gli austro-ungarici sul Carso.
- Gorizia bombardata.
Fronte meridionale
- Le truppe francesi e venizeliste prendono le trincee bulgare sul fiume Lyumnitsa (Gevgeli).
Fronte asiatico ed egiziano
- I distaccamenti russi fanno retromarcia su Oghnut e Muş.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 709 - 05 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Nel bacino dell'Astico azioni vivaci delle artiglierie: la nostra provocò una forte esplosione sulle pendici di Monte Seluggio; quella nemica colpì la sede d' una sezione di sanità visibilmente munita dei segni di protezione.
Sulla fronte Carnica vivaci duelli di artiglieria e di bombarde dall' Alto Degano alla testata del Chiarzo. Nella zona di Gorizia l'attività dell' artiglieria nemica in questi ultimi giorni più intensa, fu ieri alquanto minore.
Nel Carso, dopo violento fuoco di preparazione, nuclei nemici attaccarono le nostre linee avanzate sul Dosso Faiti; furono nettamente respinti con sensibili perdite. Nella notte sul 4, velivoli nemici bombardarono Gorizia, senza farvi vittime, nè danni
Generale CADORNA