Nuova offensiva o diversivo?
Espugnare il Monte Santo resta un miraggio: gli austro-ungarici frustrano le residue velleità offensive italiane, bloccandone l’avanzata. Ma a pochi chilometri di distanza siamo noi a neutralizzare le speranze asburgiche di recuperare le posizioni sul Vodice, lotta intensa. Dunque siamo in stallo, di nuovo. E a questo punto Vienna prova a cambiare il campo di gioco e il 19 maggio inizia un pesante bombardamento sul fronte trentino. Anche lì ci sono postazioni da riguadagnare e se andasse male potrebbe sempre risultare un diversivo passabile.
Stazionaria anche la situazione sul fronte occidentale. I britannici muovono due passi oltre Bullecourt, ma sono solo manovre di contorno, l’offensiva è finita; i francesi tengono duro sullo Chemin des Dames, rispedendo al mittente gli assalti e le valutazioni berlinesi. Proprio come i britannici: «I tedeschi pretendono di averci dissanguato, ma a dissanguarsi sono stati loro. […] La fanteria nemica, lungi dal sentirsi padrona della situazione, non è neppure in grado di mantenersi sulla difensiva».
Vero o falso? Barrare la casella “due”: le perdite Alleate restano superiori a quelle tedesche, il resto è propaganda.
Calma piatta sul fronte orientale, dove tutti i contendenti aspettano un cenno, chi da Berlino, chi da Pietrogrado. Soprattutto da Pietrogrado.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo degli Stati Uniti annuncia la decisione di inviare una divisione dell’esercito in Francia.
- Il Nicaragua interrompe le relazioni diplomatiche con la Germania.
Fronte occidentale
- I britannici si spingono oltre Bullecourt.
- Scontri sullo Chemin des Dames, respinto l’attacco tedesco a La Bovelle.
Fronte orientale
- L’armata russa al fronte rimane passiva.
Fronte italiano
- Violente azioni di artiglieria austro-ungarica contro le posizioni italiane sul fronte trentino, specialmente tra l’Adige e Val Terragnolo.
- Gli austro-ungarici non riescono a recuperare le alture a nord di Gorizia: fallisce il loro attacco a sorpresa notturno sul Vodice.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 722 – 19 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Giulia, respinti durante la notte tentativi di sorpresa contro le nostre posizioni sull' altura di Quota 592 (Vodice), nel mattino del 18 le nostre truppe iniziarono un vigoroso attacco per la conquista dell'importante altura di Quota 652 (Vodice), caposaldo della difesa nemica, a nord di Monte Santo. Aspra e lunga fu l'azione per la tenace resistenza dell'avversario, appoggiato da numerose artiglierie d' ogni calibro, appostate in posizioni retrostanti. Avanzando di roccia in roccia, snidando i riparti nemici da trincee e caverne, distruggendo le mitragliatrici, le fanterie riuscirono a sera a raggiungere la linea di cresta della contesa altura, resistendovi poi agl' intensi concentramenti di fuoco delle batterie avversarie. Presero 379 prigionieri dei quali 16 ufficiali.
Colla conquista del massiccio fra Monte Cucco e Vodice, essendo cessato il compito diversivo affidato alle truppe del settore fra Brodez e Loga, queste ripassarono sulla destra dell'Isonzo, senza essere affatto disturbate dal nemico.
Nella zona ad oriente di Gorizia mantenemmo tutte le nostre posizioni contro insistenti attacchi nemici, di particolare violenza a sud di Grazigna e sull' altura di Quota 174 a nord di Tivoli. Sulla rimanente fronte fino al mare duelli incessanti delle artiglierie. Quelle nemiche si accaniscono contro Gorizia ed altri abitati. Intensa fu anche l'attività aerea.
Nostre squadriglie lanciarono bombe su accampamenti ad est di Canale e nella conca di Gargaro (Medio Isonzo) e poi ritornarono tutte ai propri campi. Furono abbattuti due velivoli nemici.
Generale CADORNA